01 dicembre 2008

Una canzone per Faber

Da qualche settimana non seguivo il programma di Fabio Fazio e solo ieri sono venuto a conoscenza dell'iniziativa ideata dalla trasmissione Che tempo che fa per celebrare, il prossimo gennaio, il decennale della morte di Fabrizio De André. Verrà organizzato un lungo evento televisivo che vedrà la partecipazione di molti cantautori e cantanti. Ma un ruolo importante, ha spiegato Fazio, lo avranno anche le radio commerciali italiane che con il coordinamento di RAI Radio 2 sono invitate a unirsi in questa maratona trasmettendo, all'unisono, tutte insieme in uno stesso momento, la canzone che verrà scelta e comunicata da Doris Ghezzi, la moglie di Faber. Le radio che vorranno dare la loro disponibilità possono contattare l'indirizzo di mail che troveranno su questa pagina.
E' un'idea delicata per un artista che ancora oggi, com'è naturale per i poeti veri, vive dentro tante persone, compresi molti giovani che forse non avevano l'età per apprezzarlo. O non erano neppure nati. Mio figlio, che Faber ha fatto in tempo a "conoscerlo" per poco più di un anno (ricordo bene quella notte del gennaio '99 perché l'avventurosa famiglia Lawendel era a bordo di un volo transcontinentale, con addosso una micidiale influenza coltivata nei giorni di un capodanno newyorkese a meno otto), si addormentava con Marinella.
E io, prima di lui, mi perdevo a Rimini d'estate, come quell'altro Andrea.
Ora che il corpo di Fabrizio dorme sulla collina di Carignano (non è così, perdonatemi la libertà sentimental-geografica, ma il funerale si tenne all'Assunta, la chiesona della Genova chic in cima ripida salita di via Fieschi), il suo registro baritonale, maturato al fumo di quelle sigarette che forse non avrebbe dovuto bruciare tanto copiosamente, non ha bisogno della contemporaneità per risuonarci dentro. Può continuare ad ammonirci, paternamente, e a perdonare i nostri stupidi errori di valutazione.
La sera dell'11 gennaio, ricordatevi di accendere la radio, non importa su quale frequenza.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Si', Faber. 10 anni.
Era uno che ha saputo fare della sua profonda anarchia un piccolo-grande porto per chiunque non disperi di sentirsi libero dentro.
Grazie Andrea di tener d'occhio eventi che ci ricordano che siamo "nati liberi". Come l'aria.

Anonimo ha detto...

Mi sono dimenticata di una cosa, questa:
Storyville-De Andre

Andrea Lawendel ha detto...

Grazie, mariu. Per i non addetti ai palinsesti di Radio 3, il nostro valoroso - e sempre molto minacciato - canale culturale pubblico, Storyville è "l'appuntamento del pomeriggio con le storie di musica e di musicisti affidate alla penna e alla voce di giovani scrittrici e scrittori italiani, attraverso narrazioni fortemente pervase da riferimenti musicali". Lo si può ascoltare negli spazi di Fahrenheit nei pomeriggi feriali dalle 16.00 alle 16.30. Per l'archivio dei podcast cliccare qui.

Anonimo ha detto...

Un' altra cosa di Fabrizio De Andre', un'intervista di Piero Galletti trasmessa il 18 febbraio 2005 dal "Notturno italiano" di Rai International.
Piena di musica.
E non è piu' in riascolto nell'archivio.
Anime salve

Andrea Lawendel ha detto...

E già che siamo in vena così poetica, nostalgica e rievocativa, perché non dare un appuntamento ai lettori milanesi (e, come usa dire, territori limitrofi) per l'evento organizzato al Dal Verme da Radio Popolare?

Voi quella notte voi c’eravate

Tributo al mondo e alle canzoni di Fabrizio De Andrè

Teatro Dal Verme – Milano

Mercoledì 10 dicembre, ore 21.00



Dopo il tributo ‘in vita’ realizzato per Enzo Jannacci lo scorso dicembre al Conservatorio di Milano, Radio Popolare - con il patrocinio della Fondazione Fabrizio De Andrè e della Fondazione “I pomeriggi musicali” - organizza, per mercoledì 10 dicembre al Teatro Dal Verme di Milano, un omaggio ai protagonisti delle canzoni di Fabrizio De Andrè.



Sul palcoscenico del prestigioso teatro si alterneranno artisti, personaggi e persone, chiamati a cantare e suonare, ciascuno, un brano di De Andrè: una band di detenuti della casa circondariale di Bollate, la soprano afro-americana Moncia Small, un ‘combo’ di musicisti Rom, l’Orchestra Multietnica di via Padova, una drag queen, un giudice e Mercedes, ‘pretty woman’ del Sud Milano … un piccolo ma vitale affresco di minoranze, linguistiche o sociali, (tra cui, da poco, fanno parte anche i magistrati) in rappresentanza di quel consesso umano che Fabrizio ha sempre saputo rendere, attraverso la sua arte, universale. Perché uguale a noi.

Ogni ensemble avrà come ‘tutor’ un musicista professionista che suonerà con loro; hanno già confermato la loro presenza l’ottetto dell’ Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, il pianista Andrea Rebaudengo di Sentieri Selvaggi, Raiz, Frankie Hi-NRG, Tonino Carotone, Franco Mussida e Bugo.



In chiusura di serata, il gruppo “Mille anni ancora”, band che annovera tra le sue fila Ellade Bandini, Giorgio Cordini e Mario Arcari (autore dell’arrangiamento), alcuni tra i musicisti storici che hanno suonato con Fabrizio, presenteranno in anteprima, una originale rilettura di ‘Storia di un impiegato’.



Nel corso della serata, anche per facilitare i cambi palco, verranno proiettati stralci selezionati di “EFFEDIÀ, SULLA MIA CATTIVA STRADA”, film-documentario prodotto da Dori Ghezzi, che parteciperà alla serata, per la regia di Teresa Marchesi.



A copertura delle spese è previsto un biglietto di ingresso di 12 €.


E' possibile ritirare voucher di prenotazione da lunedì 1 Dicembre presentandosi in via Ollearo 5 in orario dalle 9.00 alle 19.00 oppure acquistando il biglietto al Teatro Dal Verme la sera stessa dello spettacolo.