Che esistessero persone capaci di salire sui monti per attaccarsi a strutture metalliche da usare come antenna lo sapevo benissimo. L'ho fatto diverse volte anch'io nelle colline nei dintorni di Sestri Levante, dove in una posizione spettacolare qualcuno, forse gli operai di una villetta isolata, ha steso il cavo di una teleferica di almeno 200 metri. Con quel filo, battezzato "filone", avevamo sentito una stazione guatemalteca sui 120 metri. Sensazioni stupende, anche se a restare chiusi in macchina tutta la notte si richiava l'assideramento o l'arresto.
I radioamatori dell'ARI di Civitavecchia e del Gruppo Microonde Scatter di Comano (Massa) mi capiranno benissimo. Gli intrepidi sperimentatori della troposfera hanno pensato bene di "riattivare" l'impianto della rete radio NATO del piano ACE HIGH, una infrastruttura di 82 stazioni ripetitrici ad alta potenza che univa la punta settentrionale della Norvegia all'estremità orientale della Turchia con enormi padelloni paraboloidi in altura. Una dorsale i cui punti, fuori portata ottica, si collegavano su frequenze molto elevate (intorno ai 900 MHz) sfruttando all'effetto di rifrazione troposferica che gli appassionati di FM DX conoscono bene. Grazie alla troposfera e ai balzi compiuti a quote intorno ai 10 kilometri, era possibile realizzare un collegamento continuo a larga banda veicolando canali audio e dati molto prima della comunicazione satellitare. ACE HIGH è stato decommissionato verso la fine degli anni Ottanta e a metà degli anni Novanta tutte le stazioni erano ormai spente o smantellate. I satelliti costavano meno (?) e comunque gli operatori di telefonia cellulare avevano bisogno di quelle frequenze.
In Italia, alcuni radioamatori si stanno mettendo d'accordo con le varie amministrazioni comunali dei siti interessati per progetti di recupero parziale di queste strane infrastrutture, che sembrano monumenti alieni (e non escludo che qualche ufologo cospirazionista non lo creda davvero). Lo scorso weekend è stato effettuato il primo collegamento (QSO nel codice radioamatoriale) a 1296 MHz dal Monte Maggiore al Monte del Giogo. Il QSO in fonia è stato effettuato inizialmente in banda laterale, ma gli effetti della propagazione selettiva e, immagino, la forte anisotropocità del mezzo troposferico provocavano una distorsione eccessiva. In FM invece tutto ha funzionato benissimo. Come ai tempi della Guerra Fredda, quando ACE HIGH era una rete di telecomunicazioni di interesse strategico. Prossimo appuntamento con il tentativo di connessione in modalità televisiva (ATV).
Ecco il resoconto dell'exploit - firmato da Stefano Foschi - così come l'ho ricevuto stamane da Andrea Borgnino.
I radioamatori dell'ARI di Civitavecchia e del Gruppo Microonde Scatter di Comano (Massa) mi capiranno benissimo. Gli intrepidi sperimentatori della troposfera hanno pensato bene di "riattivare" l'impianto della rete radio NATO del piano ACE HIGH, una infrastruttura di 82 stazioni ripetitrici ad alta potenza che univa la punta settentrionale della Norvegia all'estremità orientale della Turchia con enormi padelloni paraboloidi in altura. Una dorsale i cui punti, fuori portata ottica, si collegavano su frequenze molto elevate (intorno ai 900 MHz) sfruttando all'effetto di rifrazione troposferica che gli appassionati di FM DX conoscono bene. Grazie alla troposfera e ai balzi compiuti a quote intorno ai 10 kilometri, era possibile realizzare un collegamento continuo a larga banda veicolando canali audio e dati molto prima della comunicazione satellitare. ACE HIGH è stato decommissionato verso la fine degli anni Ottanta e a metà degli anni Novanta tutte le stazioni erano ormai spente o smantellate. I satelliti costavano meno (?) e comunque gli operatori di telefonia cellulare avevano bisogno di quelle frequenze.
In Italia, alcuni radioamatori si stanno mettendo d'accordo con le varie amministrazioni comunali dei siti interessati per progetti di recupero parziale di queste strane infrastrutture, che sembrano monumenti alieni (e non escludo che qualche ufologo cospirazionista non lo creda davvero). Lo scorso weekend è stato effettuato il primo collegamento (QSO nel codice radioamatoriale) a 1296 MHz dal Monte Maggiore al Monte del Giogo. Il QSO in fonia è stato effettuato inizialmente in banda laterale, ma gli effetti della propagazione selettiva e, immagino, la forte anisotropocità del mezzo troposferico provocavano una distorsione eccessiva. In FM invece tutto ha funzionato benissimo. Come ai tempi della Guerra Fredda, quando ACE HIGH era una rete di telecomunicazioni di interesse strategico. Prossimo appuntamento con il tentativo di connessione in modalità televisiva (ATV).
Ecco il resoconto dell'exploit - firmato da Stefano Foschi - così come l'ho ricevuto stamane da Andrea Borgnino.
Un risultato oltre ogni previsione
di Stefano Foschi - IKØXCC
Il 23 settembre 2007 alle ore 15:17 è avvenuto il primo QSO radioamatoriale tra le ex-stazioni NATO di Monte del Giogo e Monte Maggiore utilizzando le enormi antenne paraboliche che una volta erano a servizio delle due basi militari. Il Gruppo Scatter Monte del Giogo aveva già da molto tempo avviato i lavori su una delle antenne che puntano proprio sulla stazione situata a Monte Maggiore; finalmente anche alla sezione ARI di Civitavecchia, a giugno di quest'anno, viene concesso da parte dell'amministrazione comunale di Allumiere (che attualmente è proprietaria dell'intera struttura, la stessa che tra non molto sarà gestita dall'Università Roma Tre) l'accesso all'area delle antenne puntate su Monte del Giogo e l'inizio dei lavori per preparare la futura sperimentazione da svolgere negli anni a venire. Un intensa attività di lavoro durata buona parte dell'estate (e pure delle ferie) ha finalmente permesso di poter disporre di un'antenna pronta a funzionare già da metà settembre.
Gli amici del Giogo hanno subito accettato la nostra proposta di provare a realizzare un QSO in SSB a 1296 MHz per domenica il 23 settembre 2007 tra le ore 15.00 alle 16.00. Monte Maggiore già dalle 14.30 era stato raggiunto dai soci della sezione per effettuare piccoli lavori per perfezionare il fissaggio dell'illuminatore sulla parabola e per montare la stazione radio. L'illuminatore utilizzato era del tipo a barattolo, che tramite 15 metri di cavo coassiale a bassa perdita poteva essere alimentato comodamente da terra.
La stazione è costituita da uno YAESU FT736R, alimentata a batteria. Con un po' di ritardo, alle 15.15 il ricetrasmettitore viene acceso sulla frequenza concordata e lasciato in ricezione. Mentre c'è ancora chi lavora sul feed e chi a terra mette in ordine attrezzi, bandiere e fa fotografie, ecco che dalla radio il solito fruscio dell'SSB assente da segnale, viene nettamente sostituito da una voce con forte segnale. Subito si pensa a qualche OM locale visto che il segnale era fortissimo, oltre il 9. Ma come è possibile entrare nel cono dell'antenna che ha un'apertura di solo un grado? Poco dopo, per via che l'emissione non era centrata, riconosciamo che si tratta della voce di Marco IK4MZJ. "Sono loro!". Subito l'entusiasmo sale a mille: un risultato oltre ogni previsione in considerazione del fatto che le antenne di Monte Maggiore sono avvolte anche da una fitta vegetazione che sicuramente non fa bene al rendimento dell'impianto.
Siamo tutti intorno alla radio. Ma c'è qualcosa che non va: l'emissione non si riesce a centrare in modo ottimale. Sembra che lo stesso accada anche al Giogo sulla nostra voce. Passando in LSB noi da Monte Maggiore ascoltavamo poi bene, ma lo stesso non avveniva per Monte del Giogo. Si decide allora di passare in FM. Un'ottima scelta: la comprensibilità è al massimo e pure il segnale che ha raggiunto anche picchi di 9+60dB!!! "Una telefonata" è come ha descritto la nostra trasmissione Marco che è stato, insieme agli altri ragazzi di Monte del Giogo, arrampicato sull'antenna per tutto il QSO. Uno strano fenomeno che probabilmente genera uno sfasamento della già stretta modulazione in SSB e ne riduce drasticamente le prestazioni; in FM invece il fenomeno non viene riscontrato. Filippo I4TDK ha definito la nostra voce come quella di un radioamatore russo che andava in AM negli anni 60…
Senz'altro un fenomeno da studiare e cercare di capire.
In FM è stato possibile vedere che il segnale ricevuto dopo pochi minuti ha iniziato ad avere un lento ma forte QSB che portava il segnale da S0 a S9+40. All'avvenimento ha partecipato pure Antonio I0SBA che fu anche comandante per un lungo periodo della base quando svolgeva regolare servizio. La sua chiamata è stata accolta da Paolo IW4AID e, con un po di emozione, anche da tutti noi presenti a Monte Maggiore. "… I0SBA sta trasmettendo sui canali della ITLZ: Monte Giogo ricevete?" Poi c'è anche il momento di un fuori-programma: un'altra stazione si inserisce nel QSO: è IW5AL(?) che si trova sulla nostra stretta tratta e in direzione di Monte Giogo ed effettua QSO solo con Marco; noi a Monte Maggiore non ascoltiamo niente. Dopo circa un'ora di QSO, a cui da Monte Maggiore ci siamo alternati tra tutti noi radioamatori presenti, è seguito un brindisi e un breve discorso da parte di Antonio sensibilmente commosso per il successo del collegamento con Monte del Giogo, ma anche felice per la nuova vita che avranno le antenne della sua stazione Roma. A detta di Paolo IW4AID siamo attualmente i primi radioamatori che hanno effettuato QSO tra due stazioni dell'intera rete ACE HIGH (che corre dalla Norvegia alla Turchia) su frequenze radioamatoriali in troposcatter e riutilizzando pure le antenne originali delle due basi.
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