03 settembre 2007

Il nuovo iPod riceve la radio digitale. Forse.

Un paio d'ore fa VNUnet ha pubblicato uno di quei "rumors" che tanto piacciono agli appassionati dei prodotti Apple, sempre alle prese con la estrema segretezza che circonda di solito le caratteristiche dei nuovi prodotti del brand della mela bianca. Secondo il sito specializzato i prossimi modelli iPod saranno in grado di ricevere la radio digitale:

Apple is expected to launch a new range of iPods this week designed to receive digital radio.
The company will make an announcement about the new products on 5 September, but is remaining quiet about what changes will be made. However, a reliable industry insider has told vnunet.com that the announcement will include plans to bring digital radio to the iPod along with an option to buy music using the device.
The source said that the new iPods will be able to receive digital radio, and will include a 'buy-now' function to allow the user to download and buy tracks as they are being played. This facility will be limited to tracks sold from the iTunes store, but Apple hopes to dramatically increase the number of tracks available via the service. It is not known whether the same functions will be included in the iPhone.

Insomma un iPod capace di ricevere musica in qualità digitale via radio e con la ghiotta possibilità di acquistare, salvandolo in memoria, un brano che ci è piaciuto ascoltare. Resta un delicato problema forse sfuggito a chi ha riportato questa voce: "radio digitale" non significa niente se non ci si attacca l'etichetta col nome dello standard trasmissivo. E' del tutto plausibile che Apple abbia preso in considerazione il lancio di un iPod con tuner per HD Radio per esempio, e in questo caso sarebbe una dichiarazione d'intenti forte, capace di imprimere al sistema Ibiquity una spinta decisiva. Ma nascerebbe anche la questione delle versioni non americane del prodotto. Oggi iPod è un oggetto di culto su scala internazionale e per Apple non sarebbe facile giustificare l'uscita di una versione quasi completamente inutilizzabile fuori dai confini USA. A meno di non ipotizzare l'uscita di più versioni, ciascuna compatibile con gli standard di riferimento nelle varie aree geografiche. In ogni caso non c'è molto da attendere, i nuovi iPod dovrebbero uscire tra due giorni.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

gli iPod sono stati presentati: niente radio (inclusa), no?

Saluti

Hamlet

Andrea Lawendel ha detto...

Com'era più che prevedibile per le ragioni che avevo indicato, no. Niente radio digitale integrata per l'iPod. O meglio, niente radio digitale terrestre o satellitare (come qualcuno aveva ipotizzato in passato). Ma la radio c'è... E si chiama Wi-Fi. Poi si chiamerà WiMax. Apple - e non solo Apple - ha capito perfettamente che la radio del futuro viaggia, come la tv del futuro su protocollo IP. Gli unici che non l'hanno capito sono fautori di standard digitali come IBOC e DRM. Resterà aperta una grande questione: l'accesso alla Web Radio in mobilità piena, cioè in autostrada. A me il satellite sembea ancora, insieme al DMB, l'ipotesi più ragionevole.

Anonimo ha detto...

La radio e la tv del futuro su Internet?
Sarò un dinosauro, ma secondo me la "vera" radio è via etere; ogni altro mezzo (Internet via tel, Internet wi-fi, ecc) è utile però cambia il medium radiofonico (e quindi non si tratta di "radio classica" ma di qualcosa di simile.

Ovviamente tutto IMHO. La "vera" radio è attraverso l'aria perchè è fruibile ovunque. Se sono in auto come faccio a ascoltare la radio via Internet? Quando sono in spiaggia ho la connessione Internet (ancora non conosco stabilimenti con wi-fi)? E se sono in mezzo al deserto e ho solo una radiolina con 2 stilo come faccio ad avere la connessione a Internet?

Hamlet

Andrea Lawendel ha detto...

La vera radio non è quella di noi dinosauri, ma ciò che i grandi numeri decidono che sia. Gli accessi wireless (via etere!) in spiaggia potrebbero arrivare anche prima dell'affermarsi di molti standard di radio digitale. Così come la questione delle batterie... Attenzione a non confondere delle barriere che potrebbero essere temporanee (ricordo ancora la batteria del mio primo cellulare del 1997 con schermo in bianco e nero e velocità di trasferimento dati a 9,6 kilobit) con i limiti tecnologici insormontabili. L'attuale assenza di infrastrutture di accesso wireless IP nativo e il problema del rapporto tra consumi di energia e potenza di calcolo non sono una barriera definitiva. Ciò detto sono perfettamente d'accordo con te sulla questione della mobilità, come ho scritto nella mia replica. Sono anche convinto assertore della validità del modello broadcast contro unicast o multicast: una rete IP resta un mezzo da condividere tra più servizi e l'etere, con tutte le sue inefficienze e finitezze, resta il modo più efficiente per raggiungere grandi volumi di ascoltatori sparsi in territori geograficamente vasti. Ma anche le abitudini cambiano e il ruolo svolto dalla radio, è già venuto meno in molte fasce di consumatori.