Attraverso la mailing list di Wikipedia mi arriva una segnalazione di Frieda Brioschi, responsabile del progetto Wiki in Italia, su "Il senso del tempo", un bel convegno che il CSI Piemonte di Torino dedica alla misura nel tempo nella scienza e nella società. Il tempo considerato quindi nelle sue accezioni filosofiche, psicologiche, tecniche e sociali (la seconda giornata è per esempio incentrata sulle problematiche del time budget degli individui, questa preziosa risorsa scarsa e sempre più contesa tra impegni lavorativi, scolastici, familiari, individuali).
Visitando il sito Web dell'iniziativa, sono però stupito per una piccola assenza, almeno nel programma e nelle varie descrizioni. Possibile che nel corso di una conferenza così completa sul concetto di tempo organizzata a Torino si eviti di parlare, vista anche la partecipazione diretta dell'Istituto elettrotecnica nazionale Galileo Ferraris (che ospita l'Istituto nazionale di ricerca metrologica, rappresentato al convegno da Sigfrido Leschiutta), di segnali orari trasmessi via radio?
Forse sto prendendo una delle mie solite cantonate e Leschiutta, che dopotutto parla di "orologi nel tempo" citerà anche la disseminazione via radio delle informazioni di orario standard. Ma se l'omissione ci sarà, sarà un peccato perché al Galileo Ferraris saprebbero raccontare la storia della stazione di tempo e frequenza campione IBF, rimossa da anni dalla frequenza di 5000 kHz. I segnali orari hanno cominciato a essere trasmessi agli albori della radiotelegrafia (la prima proposta risale al 1904), dalle stazioni navali americane, e furono ripresi in canada dalla stazione di Halifax. Una bella storia degli orologi radiocontrollati si trova su questo documento del NIST curato da Michael Lombardi. Secondo Lombardi, i segnali di tempo trasmessi dalla Torre Eiffel potrebbero essere la ragione per cui i parigini hanno deciso di non abbattere il loro monumento simbolo. Costruita nel 1889, la torre avrebbe dovuto essere smantellata alla fine di un contratto ventennale. Tra l'altro allora veniva considerata molto poco elegante, un pugno nell'occhio nella elegante capitale voluta da Haussmann. Nel 1909, alla scadenza del termine, la Tour Eiffel era già stata adibita alle trasmissioni radio, un ruolo considerato allora troppo utile. E fu deciso di tenerla in piedi, per la gioia dei pronipoti di quei parigini e di milioni di turisti. Altri tempi, eh?
Forse sto prendendo una delle mie solite cantonate e Leschiutta, che dopotutto parla di "orologi nel tempo" citerà anche la disseminazione via radio delle informazioni di orario standard. Ma se l'omissione ci sarà, sarà un peccato perché al Galileo Ferraris saprebbero raccontare la storia della stazione di tempo e frequenza campione IBF, rimossa da anni dalla frequenza di 5000 kHz. I segnali orari hanno cominciato a essere trasmessi agli albori della radiotelegrafia (la prima proposta risale al 1904), dalle stazioni navali americane, e furono ripresi in canada dalla stazione di Halifax. Una bella storia degli orologi radiocontrollati si trova su questo documento del NIST curato da Michael Lombardi. Secondo Lombardi, i segnali di tempo trasmessi dalla Torre Eiffel potrebbero essere la ragione per cui i parigini hanno deciso di non abbattere il loro monumento simbolo. Costruita nel 1889, la torre avrebbe dovuto essere smantellata alla fine di un contratto ventennale. Tra l'altro allora veniva considerata molto poco elegante, un pugno nell'occhio nella elegante capitale voluta da Haussmann. Nel 1909, alla scadenza del termine, la Tour Eiffel era già stata adibita alle trasmissioni radio, un ruolo considerato allora troppo utile. E fu deciso di tenerla in piedi, per la gioia dei pronipoti di quei parigini e di milioni di turisti. Altri tempi, eh?
TORINO, 20-21 NOVEMBRE 2006
CENTRO CONGRESSI LINGOTTO – SALA 500
Il CSI-Piemonte organizza il Convegno "Il senso del tempo: società, scienze, tecnologie", che si terrà a Torino il 20 e 21 novembre 2006 con il patrocinio del Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pubblica Amministrazione, del Politecnico e dell'Università degli Studi di Torino, dell'Università degli Studi del Piemonte Orientale, dell'Accademia delle Scienze di Torino, della Regione Piemonte, della Provincia e della Città di Torino.
Attraverso i paradigmi delle discipline scientifiche, umanistiche e artistiche saranno discussi i valori che il tempo assume per l'individuo e per l'organizzazione sociale, con particolare attenzione ai cambiamenti introdotti dalle tecnologie ICT.
Si analizzeranno i modi in cui l'umanità nei secoli si è confrontata con la necessità di misurare e interpretare il tempo, indagandone le ripercussioni economiche, sociali e psicologiche. Si discuteranno le opportunità di scardinarne la sequenzialità attraverso le arti creative e le tecnologie informatiche e la possibilità di conciliare i tempi del lavoro con quelli
della vita nella società dell'informazione.
Interverranno come relatori: Aris Accornero (Università di Roma "La Sapienza"), Francesco Antinucci (Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR), Cristiano Antonelli, Giulio Pavia e Francesco Remotti (Università di Torino), Mauro Antonelli (Università di Milano Bicocca), Edoardo Boncinelli (Università Vita-Salute di Milano), Sandra Bonfiglioli (Politecnico di Milano), Steve Della Casa (Film Commission Torino Piemonte), Giulio Giorello (Università di Milano), Peter Greenaway (regista e artista), Derrick De Kerckhove (Direttore del McLuhan Program, Università di Toronto), Sigfrido Leschiutta (Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica), Vincenzo Tagliasco (Università di Genova), Luisa Castellani (cantante) e Fabrizio Rosso (musicista e compositore).
Saranno presentati in un'area espositiva interessanti materiali, strumenti di misurazione e pubblicazioni relativi al tempo.
La partecipazione al convegno è gratuita. È possibile iscriversi entro il 10 novembre su http://www.tempo.csi.it
Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
6 commenti:
Succedono cose strane in Italia.
Sono decenni che la RAI trasmette il segnale orario dell'IEN Galileo Ferraris ma pochissimi sanno che il 'trillo' che sentiamo poco prima dei tic contiene diverse informazioni.
La struttura del 'trillo' e' descritta qui:
http://toi.iriti.cnr.it/it/iensrc.html
Ho quindi scritto all'IEN per sapere se esiste un programma che permetta di decodificare questa parte del segnale e la risposta e' stata sorprendente: non esiste. Per aggiornare l'ora del pc e' consigliabile utilizzare il servizio NTP dell'IEN via internet'.
Allora ostinatamente ho continuato a cercare con l'idea che se non trovavo niente allora avrei tentato di realizzarlo io.
Alla fine l'ho trovato: si chiama IENClock, funziona solo su Linux ed e' realizzato da un italiano, e funziona!
IENClock e' disponibile qui:
http://www.ibiblio.org/pub/linux/system/admin/time/ienclock-1.0.tgz
Da quello che so, il "trillo" (del diavolo?) descritto da Andrea era stato concepito anche per creare una industria di orologi radiocomandati e radiosveglie capaci di fornire sempre l'ora precisa grazie ai segnali trasmessi dallo IEN.
Ma da queste parti la puntualità tende a essere considerata un difetto, non una virtù. L'ora esatta non interessa davvero a nessuno. Specialmente ai ferrovieri, aggiungerei io.
Salve, ho realizzato alcuni anni fa un programma in Visual Basic per Windows che decodifica il segnale orario RAI utilizzando la scheda audio del PC. Non credevo interessasse anche ad altre persone.
Invece l'interesse, magari limitato, c'è. Mi piacerebbe provare anche questo software, Ingegnere. Esiste questa possibilità? Grazie.
Ho letto i Post precedenti e non credevo sinceramente che vi fosserero molte persone ancora davvero interessate all'argomento. Ho scritto più volte all'istituto IEN ma sempre senza risposta, tant'è vero che per reperire informazioni sul segnale IEN-SRC mi sono dovuto documentare qua e la con le poche pagine html ancora esistenti e oramai non più mantenute adeguatamente. Ho realizzato un progetto di Decoder per segnale IEN-SRC stand-alone attraverso un microcontrollore Microchip che è stato anche pubblicato sulla rivista statunitense Circuit Cellar #225 Aprile 2009; in Italia, e nemmeno in Europa, nessuno ne voleva sapere nemmeno l'istituto. Vi lascio i Link se davvero a qualcuno può essere di aiuto. http://xoomer.virgilio.it/www_enigma http://www.youtube.com/watch?v=5plQHJfBvZA&feature=related
Bel progetto davvero. Suggerisco a tutti una visita al sito segnalato dal nostro lettore, che a quanto vedo si occupa anche di emulazioni elettroniche di macchine Enigma. L'argomento interessa eccome, Daniele, anche se la stessa RAI non dà molto spazio ormai alla codifica IEN, trasmessa solo da Radio 1.
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