Le chiamano BOG, Beverage on ground e sono una variante molto particolare delle antenne filari lunghe, dette appunto Beverage in omaggio al loro inventore, che per primo sperimentò il funzionamento in ricetrasmissione delle antenne di lunghezza paragonabile o addirittura multipla della lunghezza d'onda utilizzata. L'antenna BOG è in genere molto più compatta (sconsigliato andare molto oltre ai 100 metri di lunghezza) ed è una delle preferite dalla comunità degli ascoltatori delle onde medie, per la sua alta direzionalità e il basso rumore, anche se il suo comportamento è legato alle caratteristiche di conducibilità del terreno.
Le antenne BOG sono esattamente ciò che dichiarano di essere: fili isolati stesi sul terreno, verso la direzione da cui provengono i segnali che vogliamo sentire. Chi ne fa uso la sperimenta anche in versione "grounded" con una resistenza di terminazione opposta al lato ricevitore (l'effetto è quello di ridurre il backlobe, la sensibilità dell'antenna nei confronti dei segnali che arrivano dalla direzione opposta a quella desiderata) e in installazioni con due BOG e un sistema di sfasatura per creare dei "null", delle forti attenuazioni sui segnali interferenti locali. Altra variante è la snake, adatta per onde medie e corte e realizzata con un coassiale lasciato con la calza libera lato ricevitore (dove entra il solo centrale) e saldato al centrale dalla parte opposta. Un disegno discusso in questo articolo di Hard Core Dx, verso il fondo del testo.
L'argomento è affiorato di colpo su alcune gruppo di discussione americane, quando un iscritto ha chiesto quale fosse il comportamento di una BUG, una Beverage *under* Ground. Il realizzatore non vuole lasciare fili in giro, anche se in effetti le BOG si possono riarrotolare facilmente dopo l'ascolto. E' possibile installare una antenna addirittura sotto terra? In effetti sembrerebbe di sì, ma certo con fili troppo lunghi non è molto economico o agevole farlo. Uno dei partecipanti alla discussione fornisce dei link molto interessanti come questo sulle antenne lunghissime o questi altri sull'uso di filari per le comunicazioni ELF/VLF con i sottomarini nucleari. Il secondo si riferisce a due postazioni per comunicazioni ELF (frequenze compre tra i 30 e i 300 Hz) che però sono state chiuse nel 2004. Questa è una altra storia delle facilities ELF americane, riferite al controverso progetto HAARP (l'idea è quella di usare l'intera ionosfera come risonatore per trasmissioni ELF in grado di raggiungere i sottomarini in navigazione in ogni punto del globo) mentre qui c'è la notizia della dismissione del progetto pubblicata su Slashdot.org e una notizia originale di due anni fa. Altri materiali si trovano su questo link, che rimanda ad altre pagine purtroppo scadute (ma anche a un bell'articolo del ricercatore VLF italiano Renato Romero). Infine, di eccezionale interesse mi è sembrato questo sito del VLF Group dell'università di Stanford, fitto di articoli affascinanti ma, ahimé, per super specialisti.
L'argomento è affiorato di colpo su alcune gruppo di discussione americane, quando un iscritto ha chiesto quale fosse il comportamento di una BUG, una Beverage *under* Ground. Il realizzatore non vuole lasciare fili in giro, anche se in effetti le BOG si possono riarrotolare facilmente dopo l'ascolto. E' possibile installare una antenna addirittura sotto terra? In effetti sembrerebbe di sì, ma certo con fili troppo lunghi non è molto economico o agevole farlo. Uno dei partecipanti alla discussione fornisce dei link molto interessanti come questo sulle antenne lunghissime o questi altri sull'uso di filari per le comunicazioni ELF/VLF con i sottomarini nucleari. Il secondo si riferisce a due postazioni per comunicazioni ELF (frequenze compre tra i 30 e i 300 Hz) che però sono state chiuse nel 2004. Questa è una altra storia delle facilities ELF americane, riferite al controverso progetto HAARP (l'idea è quella di usare l'intera ionosfera come risonatore per trasmissioni ELF in grado di raggiungere i sottomarini in navigazione in ogni punto del globo) mentre qui c'è la notizia della dismissione del progetto pubblicata su Slashdot.org e una notizia originale di due anni fa. Altri materiali si trovano su questo link, che rimanda ad altre pagine purtroppo scadute (ma anche a un bell'articolo del ricercatore VLF italiano Renato Romero). Infine, di eccezionale interesse mi è sembrato questo sito del VLF Group dell'università di Stanford, fitto di articoli affascinanti ma, ahimé, per super specialisti.
Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
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