In leggera controtendenza rispetto al diffondersi di soluzioni SDR pc-based e a conversione RF diretta, la ditta tedesca Kneisner und Doering solleva il sipario sul suo secondo ricevitore stand alone interamente DSP. Non è proprio il Software Defined Radio che ci si poteva aspettare, ma quasi e soprattutto non ha bisogno del computer e ha una bella manopola di sintonia. Peccato che alla K&D ci abbiano messo diversi anni più di quelli originariamente previsti. Successore del primo modello KWZ 30, oggi molto raro e ambitissimo trai i collezionisti, il nuovo KWZ 50 copre fino a 52 MHz e lavora con un primo stadio di conversione (analogica) a 75 MHz, a loro volta convertiti a 30 kHz con l'utilizzo di un mixer a quadratura, meno sensibile al problema delle immagini. Da qui il percorso comincia a essere solo digitale, prima con la conversione (due A/D Analog Devices a 120 dB) poi con il trattamento (ancora Analogo con un chip DSP a 32 bit) che si occupa di selezionare e demodulare il segnale, più altre funzioni come il notch filtering o il noise reduction.Ascolto, linguaggi, tecnologie, storia, geopolitica, cultura della radio: emittenti locali, internazionali e pirata • Web radio • radio digitale • streaming music • ham radio • software defined and cognitive radio • radiocomunicazioni • regolamentazione
22 dicembre 2007
K&D, il ricevitore DSP che fa a meno del pc
In leggera controtendenza rispetto al diffondersi di soluzioni SDR pc-based e a conversione RF diretta, la ditta tedesca Kneisner und Doering solleva il sipario sul suo secondo ricevitore stand alone interamente DSP. Non è proprio il Software Defined Radio che ci si poteva aspettare, ma quasi e soprattutto non ha bisogno del computer e ha una bella manopola di sintonia. Peccato che alla K&D ci abbiano messo diversi anni più di quelli originariamente previsti. Successore del primo modello KWZ 30, oggi molto raro e ambitissimo trai i collezionisti, il nuovo KWZ 50 copre fino a 52 MHz e lavora con un primo stadio di conversione (analogica) a 75 MHz, a loro volta convertiti a 30 kHz con l'utilizzo di un mixer a quadratura, meno sensibile al problema delle immagini. Da qui il percorso comincia a essere solo digitale, prima con la conversione (due A/D Analog Devices a 120 dB) poi con il trattamento (ancora Analogo con un chip DSP a 32 bit) che si occupa di selezionare e demodulare il segnale, più altre funzioni come il notch filtering o il noise reduction.
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