Le autorità del traffico stradale in Svizzera hanno preso una decisione drastica, sembra direttamente ispirata dal consigliere federale Moritz Leuenberger (la Svizzera è governata da una sorta di consiglio di amministrazione composto da sette membri eletti dall'Assemblea federale ogni quattro anni, ai quali vengono assegnati compiti grossomodo corrispondenti ai nostri ministri). A partire dalla prossima estate, le radio locali non potranno più avvertire gli automobilisti della presenza dei radar antivelox sulle strade. A quanto scrive il quotidiano Berner Zeitung, questo divieto verrà esteso prima o poi a tutte le forme di allerta anti-radar, incluse quelle che utilizzano Internet e gli SMS. Già oggi sarebbero vietati i navigatori GPS con funzioni anti-radar integrate.
Le radio, ovviamente, sono contro un divieto giudicato addirittura antiproducente, se lo scopo delle sanzioni agli automobilisti troppo veloci è quello di farli viaggiare con maggiore prudenza. In sostanza le emittenti dicono che i loro avvisi servono a ridurre il numero di incidenti perché riguardano non le singole strade sorvegliate bensì le tratte lungo le quali gli automobilisti sono invitati a non premere troppo sull'acceleratore. In effetti, un radar del tutto nascosto somiglia più a un generatore di multe che a un sistema di prevenzione. Forse un avvertimento è più sensato ed efficace di un provvedimento ex post che punisce una infrazione già avvenuta e quindi molto più pericolosa.
Il giornale sostiene giustamente che a fronte del divieto sarà difficile esercitare i dovuti controlli. Sembra che in Svizzera circolino già dei software che trasformano il telefonino in un sistema di allarme anti-radar. Saranno anche proibiti (e non è detto: il caso del sistema sperimentale FoxyTag, proposto addirittura dall'Università di Ginevra, ha contribuito a sollevare un dibattito sulla legalità di un dispositivo che a differenza di quanto esplicitamente vietato dal codice della strada elvetico, non si basa sulla ricezione delle onde radio dei radar, ma sulle segnalazioni di automobilisti armati di telefonini GPS)... Ma come farà la polizia ad accorgersene?
Le radio, ovviamente, sono contro un divieto giudicato addirittura antiproducente, se lo scopo delle sanzioni agli automobilisti troppo veloci è quello di farli viaggiare con maggiore prudenza. In sostanza le emittenti dicono che i loro avvisi servono a ridurre il numero di incidenti perché riguardano non le singole strade sorvegliate bensì le tratte lungo le quali gli automobilisti sono invitati a non premere troppo sull'acceleratore. In effetti, un radar del tutto nascosto somiglia più a un generatore di multe che a un sistema di prevenzione. Forse un avvertimento è più sensato ed efficace di un provvedimento ex post che punisce una infrazione già avvenuta e quindi molto più pericolosa.
Il giornale sostiene giustamente che a fronte del divieto sarà difficile esercitare i dovuti controlli. Sembra che in Svizzera circolino già dei software che trasformano il telefonino in un sistema di allarme anti-radar. Saranno anche proibiti (e non è detto: il caso del sistema sperimentale FoxyTag, proposto addirittura dall'Università di Ginevra, ha contribuito a sollevare un dibattito sulla legalità di un dispositivo che a differenza di quanto esplicitamente vietato dal codice della strada elvetico, non si basa sulla ricezione delle onde radio dei radar, ma sulle segnalazioni di automobilisti armati di telefonini GPS)... Ma come farà la polizia ad accorgersene?
Radio-Radarwarnung bald verboten
Der Bund macht Druck: Ab nächstem Sommer dürfen Lokalradios definitiv keine Radarwarnungen mehr aussenden. Das Bundesamt für Strassen will sogar noch weiter gehen: es erwägt, jegliche Art von Vorwarnung zu verbieten.
Ab nächstem Sommer gibt es für Autofahrerinnen und Autofahrer einen Grund weniger, das Radio einzuschalten. Alle Sender in der Schweiz müssen im Verlauf des nächsten Jahres eine neue Konzession unterschreiben. Die neuen Konzessionen verbieten den Radiomachern ausdrücklich, jegliche Art von Radarwarnungen für den Strassenverkehr auszustrahlen. «Das ist offenbar eine direkte Weisung von Bundesrat Leuenberger», ärgert sich Martin Freiburghaus, Geschäftsführer des Berner Lokalsenders Radio BE1.
Nicht Hilfe für Raser
Für Freiburghaus ist klar: «Unsere Warnungen haben nicht den Zweck, Rasern zu helfen, die Radarkontrollen zu unterlaufen.» Vielmehr seien die Radarinformationen via Radio eine Art der Unfallprävention. «Wir erinnern die Leute mit unseren Warnungen ständig, dass sie nicht zu schnell fahren sollen.» Radio BE1 gebe ja nicht die genauen Standorte der Radarfallen an, sondern bloss die Strecke, auf welcher sie liegen. Das bundesrätliche Verbot sei deshalb für ihn nicht nachvollziehbar. Ganz ähnlich sieht es Marc Friedli, Geschäftsführer von Radio Capital FM: «Es bleibt uns nichts anderes übrig, als die Weisung zu befolgen.» Ein Hinweis, dass es bei Radarwarnungen nicht um Förderung des Rasertums gehe, dass die Polizei vor Jahren den Radiomoderatoren selber die Informationen über die Radarfallen lieferte. Für die Konzessionen zuständig ist das Bundesrat Leuenberger unterstellte Bundesamt für Kommunikation.
Generelles Warnverbot?
Selbst wenn die Radio-Radarwarnungen verboten sind, gibt es noch legale Möglichkeiten, Meldungen über Radarfallen zu verbreiten. Zum Beispiel Radarwarnungen via SMS, Internet und Pager werden vorderhand noch legal sein. Möglicherweise ist aber auch damit bald Schluss. Ein anderes Amt – das Bundesamt für Strassen (Astra) – erwägt nämlich, auch solche Dienste künftig zu verbieten. Sprecher Frédéric Revaz sagt, das Astra werde «im Rahmen einer künftigen Revision des Strassenverkehrsgesetzes zur Diskussion stellen, ob die Warnung vor Geschwindigkeitskontrollen auch über Internet, Radio, SMS, Pager usw. verboten werden solle».
Schwierig umzusetzen
Bereits heute ausdrücklich verboten sind GPS-Geräte mit integriertem Radarwarnsystem. Allerdings ist es schwierig, das Verbot umzusetzen. Weil GPS-Geräten nicht anzusehen ist, ob sie illegal aufgerüstet sind, sind entsprechende Polizeikontrollen aufwändig. Die Kantonspolizei Bern verzichtet deshalb darauf, bei Kontrollen routinemässig die Geräte zu kontrollieren. Noch perfider ist ein brandneues angeblich sehr präzises Radarwarngerät: eine spezielle Handy-software.
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