L'operatore di radiofonia satellitare XM Radio e la casa discografica Universal Music Group, hanno raggiunto un accordo extragiudiziale in base al quale UMG ritirerà la causa contro XM. La lite era scoppiata quando XM aveva presentato il suo nuovo ricevitore portatile con capacità di registrazione MP3 "Inno", realizzato da Pioneer. UMG aveva storto il naso proprio sulle avanzate capacità di registrazione del dispositivo, che gli abbonati XM possono utilizzare per conservare i brani musicali ascoltati via satellite e per riversare la musica dal loro pc, come in un normale MP3 player. Apriti cielo, precipitino i satelliti! Purtroppo non si conoscono i termini dell'accordo appena stipulato, che sembra autorizzare gli abbonati XM a registrare la musica UMG. Ma è lecito supporre che debba trattarsi vuoi di una forma di compensazione economica (pessima notizia per XM considerando la difficile situazione finanziaria di entrambi gli operatori americani di radio via satellite, ancora bloccati su una proposta di fusione ferma alla delibera da parte della FCC) vuoi il possibile ricorso a tecnologie di digital rights management (DRM). Il comunicato fatto circolare su PR Newswire è del resto abbastanza esplicito quando mette in bocca a Doug Morris, CEO di UMG un plauso al riconoscimento, da parte di XM dell'intrinsic value of music to their business and the need to respect the rights of content owners.
La domanda a questo punto è: XM farà accordi con altre case discografiche? Ma soprattutto: XM è in grado di superare un eventuale diniego sulla questione del merger con Sirius? Un paio di mesi fa un esemplare commento di The Motley Fool spiegava il nodo in cui viene a trovarsi XM: un titolo che crolla in borsa; l'eccessiva componente di abbonati derivanti dagli accordi con i fabbricanti di automobili che preinstallano i dispositivi in-car; e di converso un sostanziale stallo nella capacità di acquisire quei clienti retail che entrano in negozio e sottoscrivono un abbonamento volontariamente ("quelle che vedrete sugli scaffali dei ricevitori XM, scrive il Fool, non saranno festoni natalizi, ma ragnatele"). I due operatori speravano di avere il nulla osta del regolatore e perfezionare la loro fusione entro il 2007. A questo punto è difficile che accada. Un eventuale insuccesso della radio satellitare negli USA potrebbe avere conseguenze negative sull'avventura di questa piattaforma in Europa. XM e Worldspace sono strettamente collegate, sul piano tecnologico e lo sono state su quello finanziario perché anni fa WS possedeva una quota (poi riacquistata) del 20% di XM. Ci sono ancora molte, troppe incognite in un mercato che finora ha dimostrato una sola cosa: la radio digitale satellitare può anche piacere in termini di appeal sui consumatori, ma questo appeal ha un costo pazzesco. In altre parole, i provider spendono un occhio della testa per acquisire i loro abbonati e gli incassi non bastano a coprire questi costi e a fare margine. Ancora una volta una tecnologia che funziona e una value proposition apparentenmente sensata (l'offerta di contenuti molto diversificati e di nicchia, senza interferenze pubblicitarie) - insomma i comunicati stampa - si scontrano con la dura realtà dell'economia di mercato. Senza riuscire a trovare il bandolo della matassa.
La domanda a questo punto è: XM farà accordi con altre case discografiche? Ma soprattutto: XM è in grado di superare un eventuale diniego sulla questione del merger con Sirius? Un paio di mesi fa un esemplare commento di The Motley Fool spiegava il nodo in cui viene a trovarsi XM: un titolo che crolla in borsa; l'eccessiva componente di abbonati derivanti dagli accordi con i fabbricanti di automobili che preinstallano i dispositivi in-car; e di converso un sostanziale stallo nella capacità di acquisire quei clienti retail che entrano in negozio e sottoscrivono un abbonamento volontariamente ("quelle che vedrete sugli scaffali dei ricevitori XM, scrive il Fool, non saranno festoni natalizi, ma ragnatele"). I due operatori speravano di avere il nulla osta del regolatore e perfezionare la loro fusione entro il 2007. A questo punto è difficile che accada. Un eventuale insuccesso della radio satellitare negli USA potrebbe avere conseguenze negative sull'avventura di questa piattaforma in Europa. XM e Worldspace sono strettamente collegate, sul piano tecnologico e lo sono state su quello finanziario perché anni fa WS possedeva una quota (poi riacquistata) del 20% di XM. Ci sono ancora molte, troppe incognite in un mercato che finora ha dimostrato una sola cosa: la radio digitale satellitare può anche piacere in termini di appeal sui consumatori, ma questo appeal ha un costo pazzesco. In altre parole, i provider spendono un occhio della testa per acquisire i loro abbonati e gli incassi non bastano a coprire questi costi e a fare margine. Ancora una volta una tecnologia che funziona e una value proposition apparentenmente sensata (l'offerta di contenuti molto diversificati e di nicchia, senza interferenze pubblicitarie) - insomma i comunicati stampa - si scontrano con la dura realtà dell'economia di mercato. Senza riuscire a trovare il bandolo della matassa.
Radio Reach Agreement on Pioneer Inno
New Agreement Settles Dispute and Covers All Receivers in the XM Product Line with Recording Functionality
December 17, 2007
NEW YORK, Dec. 17 /PRNewswire-FirstCall/ -- Universal Music Group (UMG), the world's leading music company, and XM Satellite Radio, the nation's leading satellite radio company, today announced that they have resolved the lawsuit brought by UMG against XM over its Pioneer Inno, a portable satellite receiver with advanced recording functionality. The companies did not disclose terms of the deal.
(Logo: http://www.newscom.com/cgi-bin/prnh/20070313/XMLOGO )
As part of the agreement, UMG becomes the first music company to reach a multi-year deal covering all XM radios with advanced recording functionality, including both those currently available as well as future product releases. In addition, UMG will withdraw as a party to the complaint filed by the major record companies against XM in May, 2006.
"We are pleased to have resolved this situation in an amicable manner," stated Doug Morris, Chairman & CEO, Universal Music Group. "We pride ourselves on empowering new technology and expanding consumer choice. And XM is providing a new and exciting opportunity for music lovers around the world to discover and enjoy our content, while at the same time recognizing the intrinsic value of music to their business and the need to respect the rights of content owners."
"Our agreement is a win for everyone involved, especially for consumers," said Nate Davis, President and CEO, XM Satellite Radio. "Today's announcement underscores the fact that XM competes in an audio entertainment market in which consumers have more options than ever. We commend UMG for being the first music company to take this step forward with us and look forward to continuing our discussions with our other partners in the music industry."
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