Erano già in ritardo all'inizio di questo mese. Poi era stato annunciato che sarebbero usciti il 20 maggio. Alla fine i dati Audiradio per il primo trimestre del 2010 - dati, lo ricordiamo, raccolti con un metodo di campionamento molto diverso e non più su base bimestrale - sono stati resi disponibili solo oggi. Personalmente li attendevo con molta curiosità per cercare di capire come il pubblico avesse accolto i cambiamenti di direzione della radiofonia e la vera rivoluzione del palinsesto che ha caratterizzato una emittente come Radio Due. Bisogna subito sottolineare che a causa dei cambiamenti apportati nei metodi di rilevamento, Audiradio avverte che i dati appena resi noti non sono confrontabili con quelli relativi ai bimestri precedenti. Ma non si può fare a meno di osservare il forte balzo in avanti di Radio Due e Radio Tre, che crescono sul trimestre (non più bimestre) di 1,5 e 1 milione di ascoltatori rispettivamente. Va anche precisato che ci sono stati significativi cambiamenti anche sul dato dell'universo campionato. La popolazione italiana passa da 53,5 a 53,8 milioni, quella degli ascoltatori complessivi da 39,3 a 41,8, ben due milioni e mezzo in più. Sembra però che a beneficiarne siano soprattutto i canali di Radio RAI, con Radio Uno a 7,6 milioni e Radio Due a quasi 5,3. Radio Tre sfiora i tre milioni di audience nel giorno medio. A dispetto della crescita, Radio Due è solo il quarto network italiano, alle spalle di Radio Uno, Deejay primo dei privati (6,3 milioni) e RTL 120.5 (5,5 milioni).
Le nuove reti RAI hanno vinto, allora? Difficile sostenere che abbiano perso, anche se la pioggia rappresentata dal dividendo di ascoltatori in più è caduta proprio su tutti: non c'è nessuno tra i network nazionali, che abbia subito contrazioni rispetto agli ultimi dati disponibili. A questo punto non resta che attendere i dati sul secondo trimestre. Ma resto ogni giorno più perplesso sulla reale efficacia di questi sondaggi.
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