24 maggio 2010

BBC World Service, più online meno onde corte

Il nuovo direttore del BBC World Service in una intervista pubblicata oggi dal Financial Times afferma di aver ricevuto il mandato per un ulteriore rafforzamento delle piattaforme distributive online dei contenuti del World Service, a scapito naturalmente delle onde corte. Queste ultime, dice Petter Horrocks si ascoltano sempre meno e costano molto. Troppo per i 315 milioni di euro che il Foreign Office versa nelle casse della Beeb ogni anno. A fronte di 241 milioni di fruitori di contenuti radio, tv e Web, quest'anno l'ascolto delle onde corte ha perso un altro 9 per cento, pssando da 177 a 161 milioni di persone. Chissà, forse anche per colpa dei tagli già subiti dalle trasmissioni? Fatto sta che mentre Horrocks assicura che target come la Somalia o la Birmania non saranno privati delle onde corte neppure nei prossimi anni, tutto il resto chiuderà i battenti entro cinque.
La questione non è certo nuova, è ovvio che dove si può fare in modo che i programmi siano ripetuti su scala locale in FM, le onde corte appaiano antiquate e poco appetibili. All'ovvietà di questa situazione si può sempre rispondere che le onde corte costano pochissimo a chi le riceve (in Somalia come in Svizzera) e che a Internet, FM locale e satelliti è in genere molto più facile mettere un bavaglio politico. Di mio aggiungo che affittare feed satellitari e banda sulle reti Ip non è mai stato gratis: mi piacerebbe conoscere i costi reali di un impianto a onde corte, magari alimentato a energia eolica, confrontati con le tanto "vantaggiose" alternative online. Ma mi rendo conto che i miei sono discorsi oziosi. E' la BBC che produce i programmi, non gli ascoltatori. E la sua offerta dev'essere composita, non si può più fare a meno del Web come piattaforma distributiva: è inevitabile che in un bilancio composito certe opzioni rimpiazzino le altre sulla base del rispettivo "successo".

BBC World Service urged to boost online output
By Ben Fenton
May 24 2010

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While the overall number of people listening to, watching or reading BBC broadcasts online had gone up slightly from 238m to 241m in 2009-10, the World Service radio shortwave audience had fallen 9 per cent from 177m to 161m. Senior managers at Bush House told the FT that spending cuts announced by the coalition government on Monday translated into a 3 per cent cut in the budget of the Foreign Office, which currently funds the World Service to the tune of £272m ($395m, €315m).
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Mr Horrocks said a lot of the fall in shortwave audiences (43 per cent in both Hindi – 20.2m to 11.5m – and Bengali – 15.2m to 8.7m) was accounted for by the BBC entering partnership agreements, where it broadcasts its own programmes in those languages over local FM and AM networks. “Where people have access to our programmes on FM, they shift to that platform and they no longer use shortwave,” Mr Horrocks said. “There is a powerful symbolism about universal availability, but if people haven’t got the [shortwave] sets and they aren’t listening, keeping it going for its own sake, for metaphysical reasons, doesn’t make a lot of sense.”
In his first interview since taking over as the BBC’s global news director, Mr Horrocks said that countries such as Burma and Somalia, where there was no prospect of a substitute for shortwave, would remain covered “for the foreseeable future”. But in the next five years, other shortwave services were likely to be phased out, he said, although no final decisions on which have been made because future funding is unclear.
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