09 aprile 2008

Prime impressioni del DMB francese


Torno ora da una breve trasferta a Montpellier. E' la prima volta che in Francia posso viaggiare con iRiver B20 al seguito (più lo uso e più mi convince nei suoi pregi, anche la sezione FM non è affatto male per sensibilità, ma ci sono anche degli inconvenienti di cui prima o poi vi dirà) e pur non essendoci ancora niente a Montpellier, a fronte di poche ore di permanenza sono riuscito a fare scalo sia a Parigi, sia a Lyon. In entrambe città il DMB è attivo. Ecco qualche appunto su quello che ho sentito.
A Parigi secondo Wohnort ci sono quattro ensemble, ma ne ho ricevuti solo due. Abbiate pazienza, al Charles de Gaulle pensavo di avere almeno una mezz'oretta prima dell'imbarco della coincidenza, ma la prima tratta da Linate ha avuto un ritardo tale che il mio monitoraggio ha avuto luogo mentre correvo tra il terminal 2F e il 2D, incluso l'attraversamento del controllo bagagli. Gli unici ensemble saltati fuori sono stati towerCast DMB e TDF_BL, con segnali molto deludenti. Non ho una lista completa dei programmi, perché non ho preso appunti. E' uno dei difetti del B20: secondo me il firmware dovrebbe darti la possibilità di effettuare una scansione e memorizzare tutti i parametri di una location, con una memoria sufficiente per almeno una ventina di location diverse. Il B20 è un player tascabile, non una radio fissa. Uno deve poter portarselo in giro senza dovere ogni volta effettuare la scansione delle bande DAB/DMB.
A Lyon ho avuto qualche minuto in più ma all'aeroporto arrivava uno solo dei due ensemble riportati da Wohnort il VDL ASF DMB (nessuna traccia del TDF LYON). Queste le stazioni che ho ascoltato, tutte o quasi in modalità DMB Visual Radio (il bit rate à di Wohnort, l'altro difetto del B20 è che le informazioni sui canali ricevuti sono scarne):

FB Drome Ardeche (128 kbit/s)
France info (96 kbit/s)
Frequence Jazz (112 kbit/s)
MFM (128 kbit/s)
NRJ Lyon (128 kbit/s)
Radio Trafic FM (128 kbit/s)
Scoop (128 kbit/s)

Interessante il visual radio di Trafic, con foto dei caselli autostradali. Diversi altri canali utilizzano la funzione visual radio del DMB.
Ma come funziona, insomma, questa radio digitale? Ormai esperienza di ascolto DAB/DMB in UK, Francia, Spagna e Italia e un parere posso anche esprimerlo. Se si esclude l'esperienza di Londra, dove la scelta di canali e la ricezione risulta piuttosto agevole su tutti gli ensemble o quasi, la radio digitale Eureka 147 rappresenta una grossa delusione. In questa fase ancora sperimentale non posso aspettarmi una grande varietà, ma quanto a ricezione... Riuscire a sintonizzare un multiplex à un'impresa. Appena ti allontani dalle finestre o dagli esterni, il segnale sparisce, anche in banda III. E anche una volta che scan e sintonia sono andati felicemente in porto, l'ascolto dei singoli programmi è sempre problematico. Il segnale va e viene, fino a sparire dopo movimenti millimetrici. E col simpatico andamento on/off del digitale, la cosa equivale ad ascoltare tutto a singhiozzo, alla faccia della tanto decantata qualità. Immagino che in auto, con una buona antenna esterena omnidirezionale, le cose sarebbero diverse, ma fuori dall'auto e in situazioni di parziale mobilità o di ascolto al chiuso, l'esperienza con il DAB può essere a dir poco frustrante. Spero solo che si tratti semplicemente di aumentare la potenza e le possibilità di copertura dei trasmettitori, perché in questo modo la radio digitale rischia di non convincere nessuno.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

curiosita': il DMB/DAB riesci ad ascoltarlo in treno ?
(io ho provato una volta con l'AM (MW)
ma non si sentiva nulla, solo rumore,
mentre l'FM mi sembra che un po' si senta)

Andrea Lawendel ha detto...

Senza una antenna esterna, in treno o in auto il DAB è un mezzo disastro. In auto, con buona antenna e in un'area ben coperta, il DAB ha invece una resa davvero sorprendente rispetto all'FM (almeno dalle prove che tanti anni fa Grundig mi aveva fatto fare a Bolzano). L'altro giorno andando a Modena in treno avevo con me il B20 e vicino al finestrino i segnali DMB si sentivano, con estrema variabilità però. E questo per il digitale significa essere sotto la soglia della usabilità. Per l'FM il discorso è un po' diverso. Riesci a sentirla anche in aereo. In treno è ovviamente disturbata, ma un canale si può monitorare con una certa continuità (specie considerando che anche i nostri treni più veloci non sono fulmini). Ovviamente non è solo questione di modulazione, anche le frequenze sono più basse. In treno col DAB basta mettersi nel corridoio centrale per non sentire più quasi niente.

Anonimo ha detto...

quindi anche Modena e' gia' coperta
dal DMB ? Si sente con una certa continuita' da Milano a Modena o ci sono molte zone al buio ?
Qualche tempo fa leggevo in un blog inglese lamentele sul fatto che in treno non appena si esce da una grande citta' non si sente piu' nulla col DAB fino alla citta' successiva.
Se ho inteso bene si pensa di utilizzare il DRM in onde medie come specie di backup del DMB nelle zone non servite, ma visto che le MW in treno non si sentono (neanche la RAI su 900KHz sono riuscito ad ascoltare) mi chiedo come faranno in questo caso.
Di gente che si sposta in treno ce n'e' tanta, non sarebbe male se ci fosse un modo per riuscire ad ascoltare bene la radio.

Andrea Lawendel ha detto...

No, mi spiace se ho dato questa impressione ma non ho detto che il DAB arriva a Modena. Avevo con me l'iRiver soprattutto per mostrarlo in giro. Fuori Milano a sud la copertura è piuttosto ristretta per la RAI, un po' meglio per EuroDAB e e Club DAB. Anche a nord la RAI si sente male, mentre EuroDA C.R. DAB e Club DAB si sentono a Malpensa (sul pullman navetta). La copertura dovrebbe riprendere a Bologna. Il DRM a supporto della copertura DAB? Certo, se n'era parlato a proposito di DRM sui 26 MHz nelle aree urbane. Il problema del DAB è che è stato dispiegato in forma sperimentale con una attenzione rivolta (tranne che in Val D'Aosta e in Alto Adige) alle aree ad alta densità (percentuale di popolazione versus percentuale di territorio). Qui in Italia sembra tutto così complicato che forse non lo vedremo mai. Sul DRM adesso si apre il nuovo capitolo della versione plus in FM, ma anche qui, stiamo parlando di piccole sperimentazioni di un sistema lanciato più di cinque anni fa e di un mercato dei ricevitori quasi inesistente.
Ascoltare le onde medie in treno è quasi impossibile per il rumore della linea e del resto la copertura delle onde medie è quella che è. In FM secondo me l'ascolto risulta accettabile, ovviamente non in un territorio pieno di gallerie come il nostro. Ma attenzione ancora una volta alle tecnologie che arrivano dal mondo di Internet. Da un paio d'anni la società ferroviaria britannica GNER offre il wi-fi in treno ai suoi passeggeri, basandosi su connessioni satellitari. Oggi il servizi oè addirittura gratuito (ma i biglietti del treno in Gran Bretagna costano almeno il doppio che da noi). Ecco il link al servizio. Non dico che presto ci sarà il wi-fi su tutti i treni del mondo, ma ancora una volta, i fautori della radio digitale devono capire che bisogna fare i conti con le alternative IP.

Andrea Lawendel ha detto...

Dimenticavo di aggiungere. Il podcasting è una modalità di distribuzione dei contenuti praticamente perfetta per il viaggiatore e il pendolare su ferrovia. Ti ricordo il caso delle ferrovie nazionali austriache, che confezionano una discreta offerta podcast per i loro clienti.

Anonimo ha detto...

il podcasting e' una figata, audio perfetto, e' possibile scegliere quali programmi ascoltare ed ascoltarli/interromperli quando si vuole ... bello, solo che richiede almeno una connessione ADSL, non si
riescono a scaricare a 56k, per cui mi
sono ridotto a registrare la sera
VoA o BBCWS dalla radio per ascoltarli in treno la mattina col player... un po' triste nel 2008 ma visto che non c'e' alternativa ...

Andrea Lawendel ha detto...

Nemmeno lasciando che iTunes si scarichi i podcast di notte, con un flat rate telefonico? Capisco la difficoltà ma per i viaggi in treno basterebbe mettere a disposizione dei viaggiatori delle connsessioni wi-fi in stazione o dei terminali da cui effettuare il download di podcast già selezionati. Non dico che tutte queste idee potrebbero funzionare davvero, ma quanto costa provarci allocando a certi progetti una piccola parte delle risorse che un ente ferroviario spende per la comunicazione? Tutti sempre pronti a fare annunci fasulli (quasi sempre inutili partite di giro con riviste già abbastanza sovvenzionate dallo stato) in carta patinata e spot televisivi...