In un settore di nicchia informare è sempre una questione delicata. Bisogna conoscere certi retroscena per evitare di diffondere assurdità, falsità o semplici non notizie. Metto da parte la modestia per sottolineare che se Radiopassioni può sempre sbagliare o dire stupidaggini, in genere quello che trovate qui è attendibile e verificato. Ma altrove?
Oggi, su un sito che non conoscevo, Sys-Con Media, ho intercettato un lancio di agenzia in lingua italiana siglato PR Newswires. Sys-Con pubblica anche una edizione per l'Italia e forse è da qui che nasce l'esigenza di tradurre i comunicati. Nel lancio viene data la "notizia" dell'accordo tra la spagnola Ondas Media e Nissan per l'installazione a bordo delle vetture giapponesi delle future radio digitali di questo strano operatore satellitare senza satellite. La notizia è autentica ma la pubblicazione originale risale al 16 gennaio scorso, quando RP lo aveva ripreso.
Poco male. Che impatto può avere la notizia vecchia di tre mesi su un accordo per una futura installazione di futuri apparecchi in grado di ricevere un servizio che non ci sarà (se ci sarà) prima del 2011?
La scorsa settimana però, su una testata telematica autorevole e ben fatto come ZeusNews leggo che nel 2009 Telecom lancerà in Italia la radio satellitare. Caspita. Leggo meglio e toh, si parla evidentemente dell'operatore Worldspace, anche se testo e titolazione lasciano intendere che è tutta farina del sacco del gruppo guidato (speriamo che prima o poi si veda che Telecom è guidata da qualcuno) da Bernabé.
La "notizia", o meglio la reinterpretazione di una notizia che già si conosceva in termini leggermente diversi (e Radiopassioni è una fonte piuttosto accurata in materia) è stata ripresa da vari blog. L'ultima iterazione è apparsa oggi su OneAdsl, del network Oneblog. Nel passaggio di liana in liana, purtroppo, è sparito il nome di Worldspace Italia, anche se si dice che "il segnale primario" arriva direttamente dal satellite. Ma se arrivasse direttamente dal satellite perché un abbonato avrebbe bisogno di sottoscrivere un diverso contratto con chi gestisce solo la rete dei gap filler terrestri? La verità è che Telecom è coinvolta (e partecipa dal punto di vista societario) con Worldspace Italia per la realizzazione della rete terrestre di gap filler indispensabili per assicurare una copertura radiofonica anche nei punti non direttamente illuminati dal satellite.
Per essere sicuro di non essermi perso qualcosa (in giro circolano strane voci di progetti di radiofonia digitale in Banda L che potrebbero essere basati su reti terrestri) ho sentito l'addetto stampa di Worldspace Italia, che mi ha riferito come probabilmente ZeusNezs aveva semplicemente letto una notizia apparsa sul portale di gossip "vippolitico" Dagospia. In sostanza non è successo niente di nuovo, Worldspace continua a sviluppare il suo progetto di payradio satellitare su modello di XM Radio e Sirius, avendo affidato la direzioen artistica del progetto a Roberto Zaino e la realizzazione dei gap filler al socio Telecom Italia. Quelo che si è letto in questi giorni è in parte frutto di notizie vecchie lette male, un rischio che - bisogna ammetterlo - nella blogosfera si corre piuttosto frequentemente. Chi lascia Radiopassioni vecchia per la nuova...
Oggi, su un sito che non conoscevo, Sys-Con Media, ho intercettato un lancio di agenzia in lingua italiana siglato PR Newswires. Sys-Con pubblica anche una edizione per l'Italia e forse è da qui che nasce l'esigenza di tradurre i comunicati. Nel lancio viene data la "notizia" dell'accordo tra la spagnola Ondas Media e Nissan per l'installazione a bordo delle vetture giapponesi delle future radio digitali di questo strano operatore satellitare senza satellite. La notizia è autentica ma la pubblicazione originale risale al 16 gennaio scorso, quando RP lo aveva ripreso.
Poco male. Che impatto può avere la notizia vecchia di tre mesi su un accordo per una futura installazione di futuri apparecchi in grado di ricevere un servizio che non ci sarà (se ci sarà) prima del 2011?
La scorsa settimana però, su una testata telematica autorevole e ben fatto come ZeusNews leggo che nel 2009 Telecom lancerà in Italia la radio satellitare. Caspita. Leggo meglio e toh, si parla evidentemente dell'operatore Worldspace, anche se testo e titolazione lasciano intendere che è tutta farina del sacco del gruppo guidato (speriamo che prima o poi si veda che Telecom è guidata da qualcuno) da Bernabé.
La "notizia", o meglio la reinterpretazione di una notizia che già si conosceva in termini leggermente diversi (e Radiopassioni è una fonte piuttosto accurata in materia) è stata ripresa da vari blog. L'ultima iterazione è apparsa oggi su OneAdsl, del network Oneblog. Nel passaggio di liana in liana, purtroppo, è sparito il nome di Worldspace Italia, anche se si dice che "il segnale primario" arriva direttamente dal satellite. Ma se arrivasse direttamente dal satellite perché un abbonato avrebbe bisogno di sottoscrivere un diverso contratto con chi gestisce solo la rete dei gap filler terrestri? La verità è che Telecom è coinvolta (e partecipa dal punto di vista societario) con Worldspace Italia per la realizzazione della rete terrestre di gap filler indispensabili per assicurare una copertura radiofonica anche nei punti non direttamente illuminati dal satellite.
Per essere sicuro di non essermi perso qualcosa (in giro circolano strane voci di progetti di radiofonia digitale in Banda L che potrebbero essere basati su reti terrestri) ho sentito l'addetto stampa di Worldspace Italia, che mi ha riferito come probabilmente ZeusNezs aveva semplicemente letto una notizia apparsa sul portale di gossip "vippolitico" Dagospia. In sostanza non è successo niente di nuovo, Worldspace continua a sviluppare il suo progetto di payradio satellitare su modello di XM Radio e Sirius, avendo affidato la direzioen artistica del progetto a Roberto Zaino e la realizzazione dei gap filler al socio Telecom Italia. Quelo che si è letto in questi giorni è in parte frutto di notizie vecchie lette male, un rischio che - bisogna ammetterlo - nella blogosfera si corre piuttosto frequentemente. Chi lascia Radiopassioni vecchia per la nuova...
1 commento:
Probabilmente il bailamme di notizie che denunci hanno un denominatore comune e si chiama DVB-SH, in banda L( 2 GHz). In dicembre mi sembra che hai dato la notizia della sperimentazione, riservata (che è in atto per ora sul terrestre tra RAI ed Alcatel–Lucent.
Forse non tutti sanno che uno dei vantaggi delle trasmissioni digitali è che la rete e quindi la trasmissione , a differenza dei sistemi analogici, non distingue sé il contenuto è audio, dati, immagini o filmati.
Sapete benissimo che il sistema DAB in banda VHF ( diffuso in Europa a macchia di leopardo non potrà mai avere servizi video) è obsoleto e non può essere un esempio d’unificazione delle macchie, come standard dell’interessante business di radio su mezzi mobile.( Quando un sistema mobile funziona bene diventa automaticamente pure un servizio fisso ). La sperimentazione Europea del 2005, tra DMB –T ed il DVB-H ha concluso (tra gli enti di ricerca ) la superiorità del DVB-H che in occasione dei recenti mondiali di calcio fu usata in Italia da 3 per il lancio del TV-fonino in Banda UHF. Sono noti i motivi del fallimento che hanno nulla a che fare con la modulazione scelta.
Quale soluzione di trasmissione digitale per il sistema di diffusione mobile unificherà l’Europa? Non lo possiamo sapere. Negli ultimi venti anni, molte soluzioni hanno durato lo spazio della proposta e molte sono fallite dopo aver speso inutilmente tempo e denari.
Ciò che è importante sapere è che Francia ed Italia, credono, pensano, ritengono che il sistema unificante per i sistemi mobili ( radio, dati, immagini, internet )potrà, forse diventare il DVB-H trasmesso contemporaneamente in banda L (2 GHz) terrestre ( DVB-TH )e satellitare ( DVB-SH).
Chi dovrà lanciare i satelliti ?Chi gestirà le reti ?Avverrà ,se averrà, e quando il servizio?Tutte cose che non mi hanno mai interessato. La storia recente di quasi tutti i sistemi di TLC, ha dimostrato che, spesso le Killer application hanno affermato sistemi impensabili e all'inizio zoppicanti. A me interessa far conoscere ai lettori di radiopassioni che dal punto di visto tecnico il DVB-H sia S che T ha tutte le carte in regola per diffondere i contenuti ( creati per altri utenze ) sulle future autoradio ,telefonini ,pc su terra ,mare e cielo.
Gianfranco Verbana
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