13 maggio 2007

Le controverse voci dei cosmonauti fantasma

Ringrazio Gianni Urso, di Rapportoradio, per aver segnalato su Play Dx list la trasmissione, su History Channel (canale 406 della piattaforma Sky) il 18 maggio, di "I pirati dello spazio", documentario sui fratelli Judica Cordiglia.

I pirati dello spazio di Alessandro Bernard, Enrico Cerasuolo, Paolo Ceretto
Il documentario su due intrepidi radioamatori italiani che inventarono un sistema per intercettare i satelliti e scoprirono i segreti dello spazio. Sul finire degli anni '50 due radioamatori, i fratelli Achille e Giovanni Judica Cordiglia, allestirono a Torino un vero e proprio centro di ascolto spaziale, chiamato Torre Bert. Usando tecnologie riciclate e da loro stessi adattate, riuscirono a captare suoni dallo spazio. E, il 4 ottobre 1957, intercettarono i suoni emessi dallo Sputnik 1. Questo straordinario successo fu il primo risultato cui seguirono altre intercettazioni di tutte le principali missioni spaziali realizzate dagli USA e dall'URSS, comprese alcune missioni in cui alcuni cosmonauti sovietici potrebbero aver perso la vita e sulle quali si mantenne il più assoluto riserbo.
In onda venerdì 18 maggio su History Channel (canale 406 di SKY), [dopo la presentazione] in anteprima assoluta il 13 maggio a Torino, al Cinema Pathé, nell'ambito della Fiera del Libro.
(Il trailer dei "pirati" si può trovare sul sito di History Channel)
Quella dei due fratelli torinesi (di origine brianzolo-comasca) Achille e Giovanni Battista Judica Cordiglia è una strana storia di tecnologia (pionieristica) e passione, che alla fine degli anni Cinquanta portò a straordinarie ricezioni radio relative al programma spaziale sovietico. E a registrare quelle che i due radioamatori classificarano come tragici tentativi di volo spaziale con equipaggio umano subito successivi alla missione di Gagarin. Nelle drammatiche registrazioni dei segnali captati nella loro Torre Bert, si sentirebbero gli ultimi sospiri di ignoti astronauti che, diversamente dal grande Jurij, non tornarono vivi a terra. Va subito detto che queste non possono essere considerate alla stregua di prove documentali. Si trattò di ipotesi che nel corso degli anni i russi e altri esperti hanno contestato. Ancora adesso, del resto, l'idea di una ecatombe di cosmonauti russi (ben 14, secondo gli autori delle intercettazioni), suggerita dalle interpretazioni dei nastri dei fratelli Judica, desta parecchie perplessità. Ho trovato per esempio questo recente thread su Forum Astronautico, che dimostra come il tema sia ancora attuale.
In questi ultimi giorni su Internet è stato un fiorire di anticipazioni su I pirati dello spazio, proiettato in anteprima oggi a Torino, nel quadro della Fiera del Libro. Rocco mi aveva inviato un articolo di Marco Ansaldo della Stampa ripreso da Dagospia (ormai c'è solo nella cache di Google). Ho trovato sui gruppi di Flickr una discussione iniziata da un amico di uno dei produttori del documentario. Grazie a lui ho potuto scovare uno spezzone del video Top Secret Radio, preparato dagli stessi Judica Cordiglia e prodotto dalla Ju.Ma di Max Judica figlio e nipote della coppia di radioamatori. Max ha una propria pagina su You Tube e qui potete vedere circa otto minuti del video Top Secret (dove ho già letto questo titolo?).
In effetti avevo saputo diversi mesi fa della preparazione del documentario firmato da Alessandro Bernard. Su un gruppo di discussione Internet avevo letto l'appello di qualcuno che aveva bisogno di riattivare una vecchia telescrivente. Con un rapido di giro di consultazioni avevo dirottato questa persona su Marco Bruno, uno dei guru della scena SDR in Italia. Marco mi aveva successivamente raccontato che il problema da risolvere era tecnico ma anche cinematografico: la produzione di un documentario aveva bisogno di filmare una telescrivente che batteva un determinato dispaccio di agenzia. La cosa era stata risolta con un terminale teletype ASCII (le telescriventi via filo e via radio funzionano in Baudot). Poi a Modena per l'SDR day, mentre stavamo gozzovigliando al ristorante, lo stesso Marco aveva precisato che il film riguardava la storia dei fratelli Judica Cordiglia. Insieme al documentario a Torino è stato presentato il libro, curato dai fratelli hacker spaziali, intitolato Dossier Sputnik (edizioni Vitalità-Minerva Medica, 19 euro). Radio3 Scienza ha trasmesso l'11 una interessante intervista con Achile e Giovanni Battista, la potete ascoltare seguendo questo link.
Non è la prima volta che RP affronta l'argomento delle prime comunicazioni spaziali (qui trovate anche qualche riferimento alle frequenze, estratte da un dossier della CIA ormai declassificato), ma dei fratelli Judica Cordiglia avevo accennato brevemente. Oltre al sito ufficiale di Gian Battista, perito del tribunale vale la pena consultare il sito bilingue Lost Cosmonauts, di Giovanni e Mario Abrate. Un articolo di Antonio Lo Campo era apparso su Boiler, rivista scientifica telematica dell'Enel, in un numero dedicato proprio a Jurij Gagarin ("Ma altri volarono prima di lui"). Leggendo Lost Cosmonaut potrebbe sembrare che le ipotesi formulate sugli astronauti deceduti in orbita siano praticamente un fatto assodato ma ostinatamente negato dai sovietici prima e dai russi poi. Non è così. Sven Grahn, grosso esperto di comunicazioni satellitari svedesi e autore di un magnifico sito Web ha scritto una documentata confutazione di questi ipotesi, analizzando le fonti disponibili su Lost Cosmonauts e su pubblicazioni originali dei fratelli Judica risalenti a più di 40 anni fa. Ecco la sua conclusione:

I think that the Judica-Cordiglia brothers did run a tracking station and picked up signals from various spacecraft. However, for some reason they thought that they needed sensational stories maintain their image of a "hot-shot" operation. Once they over-interpreted some receptions and made fantastic claims they were "trapped" and had to continue to produce sensations.
Another interesting fact related by Giovanni Abrate (one of the authors of the "Lost Cosmonauts" site) is found in his comment that:
"What is difficult to understand for those who did not live through these events in Turin, is that Torre Bert very rapidly became a center of media attention. Many of the relevant intercepts were actually made in the presence of national and international media. Some of Italy's most respected journalists 'lived' at Torre Bert, shared the Judica Cordiglia family's meals, in order to be present when the transmissions were intercepted. The US Vice-Consul in Turin provided intelligence and advance warning of possible impending soviet launches."
So, the presence of journalists may explain some of the claims. Journalists need to deliver stories to their editors. They cannot spend long hours at a "tracking station" and not report anything that sounds substantial...

Grahn cita anche un lungo articolo scritto nel 1975 da James Oberg, in cui le teorie dei cosmonauti morti, basate su dispacci di agenzia italiani che negli anni sessanta fecero il giro del mondo, furono ampiamente smitizzate. Il link inserito da Grahn non funziona più, ma ho trovato l'articolo di Oberg, consulente aerospaziale della NBC, sul sito di quest'ultimo. Trent'anni fa l'esperto affermava che forse non si potrà mai scrivere la parola fine sul mito, vero o presunto, degli sfortunati predecessori di Gagarin. Ma che le "prove" fornite dai fratelli Judica Cordiglia in realtà non dimostravano niente.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

E quella di Sven Grahn secondo voi sarebbe una CONFUTAZIONE?
Su quali basi? Scendendo in quale merito?
E' solo un'opinione senza alcun riscontro OGGETTIVO.
Una cosa cos' poteva scriverla anche mio nonno.
E per finire... magari vi potrà tornare utile l'informazione che questo tale Sven Grahn è un membro del partito comunista svedese...
Fate voi.

Andrea Lawendel ha detto...

Immagina che prima o poi dovesse toccarmi. Un bel flame sguaiato e celodurista. Dev'essere appena terminato il Tg4.
E questa secondo voi sarebbe la confutazione di una confutazione? A noi pare un'opinione senza alcun riscontro oggettivo espressa con una buona dose di maleducazione.
Grazie delle informazioni sui referenti politici di Grahn, ora la fonte ci sembra molto più attendibile. Le auguriamo una piacevole serata.

Anonimo ha detto...

Leggendo e rileggendo quello che ha scritto Grahn non trovo un appiglio per avvalorare la sua tesi.
Voglio spiegarmi, se i fratelli Judica avessero effettuato le loro registrazioni da soli, per poi comunicarle alla stampa, uno poteva sospettare che le contraffacessero.
Per evitare tutto questo aprivano la torre a giornalisti e curiosi, cosicchè tanti reporter ufficiali di allora hanno assistito in diretta alla ricezione di segnali.
E cosa mi spara il buon Grahn? Che erano giornalisti tutti d'accordo con i fratelli Judica e anzi a volte spronavano i fratelli a inventare storie!
Non bisogna essere dei geni in filosofia per definire le deduzioni di Grahn quantomeno "faziose".
A presto e complimenti per il sito.

Jacopo

Andrea Lawendel ha detto...

Grazie dei complimenti. Quanto a Grahn, sembra quasi che l'onere della prova sia stato trasferito a suo carico. Le tesi da avvalorare sono quelle dei fratelli, Grahn si e' limitato a fare osservazioni che mettono in luce dubbia una parte delle loro affermazioni. Non capisco quali "appigli" dovrebbe offrire lui. Sono proprio gli appigli a mancare dai discorsi, anzi dai proclami di Torre Bert...

Anonimo ha detto...

Salve mi chiamo Domenico Nonni un dj/produttore emergente.Vi volevo comunicare che grazie ad una puntata andata in onda su Voyager dove raccontò la storia di Torre Bert mi venne l'ispirazione musicale e di li a poco cercai qualche info su internet riguardo questa storia e trovai questo anche questo blog.
L'8 di settembre 2008 esce il brano intitolato appunto Torrebert dove sul mio blog di my space mando a questo link dove credo ci siano buone basi per capire e comprendere,ma su questo lascio in disparte la politica che non m'interessa che sia chiaro fin dall'inizio,ma far capire negli schiavi delle sperimentazioni c'è anche l'uomo e che le tecnologie segrete son avanti di 50 anni rispetto alla vita del presente di ogni essere umano.
Distinti saluti
con affetto

domenico

Andrea Lawendel ha detto...

Domenico è molto modesto e non ha inserito il riferimento al suo blog su MySpace. In compenso lui mi ha in effetti citato e non posso non ricambiare la sua cortesia. Potete trovarlo su:
http://blog.myspace.com/index.cfm?fuseaction=blog.view&friendID=235230484&blogID=423001309