Sul gruppo di discussione del British Dx Club Mike Barraclough è intervenuto l'altro giorno per diffondere un comunicato stampa di Coding Tecnologies. Secondo questo comunicato il consorzio WorldDAB avrebbe adottato un nuovo codec audio per lo standard Digital Audio Broadcasting/Eureka 147, che al posto della vecchia codifica Mpeg1 passerà al codec AAC+, l'Advanced Audio Coding di Mpeg4 potenziato con la Spectral Band Replication brevettata dalla stessa Coding Technologies. In questo modo, WorldDAB cerca di porre rimedio a uno dei problemi più seri del DAB, tecnologicamente parlando (sull'adozione del DAB, questione cioè più politica che tecnica, non mi pronuncio), la cattiva qualità audio in caso di bit rate non elevati.
E' una notizia positiva, ma è anche una potenziale bomba. AAC+, evidentemente, non è compatibile con i ricevitori DAB attualmente in commercio. In Gran Bretagna, dove il DAB è relativamente diffuso, significherà lo "scrapping" la rottamazione forzata di più di un milione di apparecchi. Mike cita al proposito un intervento apparso su Digital Radio Tech, a proposito del caso danese. In Danimarca il DAB ha riscosso un discreto successo, facendo vendere 700 mila radio compatibili con la variante Mpeg2 del DAB adottato da quelle parti. Secondo un quotidiano locale, l'ente di stato, Denmarks Radio, dà però per scontato che le radio attualmente in funzione verranno comunque sostituite dopo cinque anni, un ciclo di vita evidentemente giudicato ragionevole (la gente è abituato a sostituire il telefonino dopo molto meno tempo, è l'argomento utilizzato).
E in Italia? Considerando che di ricevitori DAB ne saranno stati venduti quindici (uno ce l'ho io, funziona bene ma non mi ha cambiato la vita), l'eventuale adozione di un nuovo codec non dovrebbe cambiare molto i termini dell'equazione. Il vero problema sta nel farlo partire davvero, il DAB, allargando la copertura in modo significativo a tutte le aree urbane importanti e all'intero sistema autostradale. Un bel investimento, non c'è che dire. Ma è un investimento collettivo, strutturale. Che nessuno evidentemente vuole fare. I grossi networks preferiscono di gran lunga spendere mucchi di denaro per accaparrarsi le frequenze FM migliori, possibilmente strappandole ai loro diretti concorrenti. Come dar loro torto? Sarebbe da folli (o da altruisti, il che è anche peggio) buttar via soldi in una infrastruttura basata su multiplex, cioè su bouquet fatti di tanti programmi, magari locali. Non c'è Parigi che valga uno straccio di messa, per il povero DAB, a meno di non voler prendere in considerazione la sua evolusione terrestre DMB.
Ecco comunque il comunicato Coding Technologies. Per approfondire, l'articolo sulla situazione danese si può reperire qui.
E' una notizia positiva, ma è anche una potenziale bomba. AAC+, evidentemente, non è compatibile con i ricevitori DAB attualmente in commercio. In Gran Bretagna, dove il DAB è relativamente diffuso, significherà lo "scrapping" la rottamazione forzata di più di un milione di apparecchi. Mike cita al proposito un intervento apparso su Digital Radio Tech, a proposito del caso danese. In Danimarca il DAB ha riscosso un discreto successo, facendo vendere 700 mila radio compatibili con la variante Mpeg2 del DAB adottato da quelle parti. Secondo un quotidiano locale, l'ente di stato, Denmarks Radio, dà però per scontato che le radio attualmente in funzione verranno comunque sostituite dopo cinque anni, un ciclo di vita evidentemente giudicato ragionevole (la gente è abituato a sostituire il telefonino dopo molto meno tempo, è l'argomento utilizzato).
E in Italia? Considerando che di ricevitori DAB ne saranno stati venduti quindici (uno ce l'ho io, funziona bene ma non mi ha cambiato la vita), l'eventuale adozione di un nuovo codec non dovrebbe cambiare molto i termini dell'equazione. Il vero problema sta nel farlo partire davvero, il DAB, allargando la copertura in modo significativo a tutte le aree urbane importanti e all'intero sistema autostradale. Un bel investimento, non c'è che dire. Ma è un investimento collettivo, strutturale. Che nessuno evidentemente vuole fare. I grossi networks preferiscono di gran lunga spendere mucchi di denaro per accaparrarsi le frequenze FM migliori, possibilmente strappandole ai loro diretti concorrenti. Come dar loro torto? Sarebbe da folli (o da altruisti, il che è anche peggio) buttar via soldi in una infrastruttura basata su multiplex, cioè su bouquet fatti di tanti programmi, magari locali. Non c'è Parigi che valga uno straccio di messa, per il povero DAB, a meno di non voler prendere in considerazione la sua evolusione terrestre DMB.
Ecco comunque il comunicato Coding Technologies. Per approfondire, l'articolo sulla situazione danese si può reperire qui.
Coding Technologies' aacPlus Adopted by WorldDAB as the New Audio Codec in DAB
Broadcasters now empowered to provide the best possible listening experience at the lowest possible bit rates
Seoul, Korea October 31, 2006 — Coding Technologies, the leading provider of audio compression for digital broadcasting, mobile media, and the Internet, today announced at the 12th WorldDAB General Assembly held in Seoul, Korea, that the company's flagship product, aacPlus™, was adopted by WorldDAB as the new audio codec in Digital Audio Broadcast (DAB) according to the Eureka 147 standard. The highly-efficient aacPlus audio codec provides broadcasters with an opportunity to deploy a state-of-the-art audio technology.
The WorldDAB technical specifications also support MPEG Surround, the brand-new fully backward compatible multichannel option that paves the way to simulcast multichannel without spending additional spectrum.
aacPlus is the combination of MPEG-4 AAC (Advanced Audio Coding) with Coding Technologies' Spectral Band Replication (SBR®) and Parametric Stereo (PS) technologies, which are methods to enhance the efficiency of any audio codec. aacPlus is an integral part of the open MPEG standard and is widely deployed in digital broadcasting, mobile music services, and Internet streaming to deliver near-CD audio quality at only one third of the bit rate used by MPEG-1/2 Layer 2, the existing audio technology in DAB. With aacPlus as the new audio codec in DAB, broadcasters can benefit from much higher bandwidth efficiency which results in significant cost savings per channel and the possibility to transmit more channels in a multiplex than before.
"The adoption of aacPlus as the new audio codec in DAB offers an opportunity for broadcasters to choose the best-of-breed technology for the best possible listening experience at the lowest possible bit rates," said Martin Dietz, chief executive officer and president of Coding Technologies.
DAB with MPEG-4 aacPlus is the first choice in evolving markets such as China and Australia for digital broadcasting. In Europe, markets with a slow adoption of the DAB standard can easily switch to aacPlus, immediately offering new opportunities to broadcasters. In established markets such as the UK, the use of both the new audio codec alongside the existing Layer-2 allows broadcasters to add new services in the available spectrum.
"The bandwidth savings achieved by the usage of aacPlus in DAB makes it possible that all australian broadcasters - both commercial and governmental - will be able to broadcast digitally. This is a major step forward for DAB in making this technology more attractive to spectrum regulators," commented Joan Warner, CEO Commercial Radio Australia.
MPEG-4 aacPlus is already standardised in all digital mobile TV technologies, including DVB-H, MediaFlo, ISDB 1-seg and T-DMB, the worldwide standard based on DAB. In addition, aacPlus is a standard feature in a growing list of more than 200 media/entertainment products from companies such as Nokia, Motorola, Sony Ericsson, Alcatel, Casio, Hitachi, Kyocera, LG, Siemens and Toshiba. Coding Technologies estimates there will be more than 100 million mobile devices supporting aacPlus by the end of 2006.
Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
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