Presentando a Milano il progetto LiveMi, una kermesse musicale che invaderà le tristi stazioni della nostra metropolitana (unica eccezione Bande Nere, dove spesso mi soffermo ad ascoltare le note di un formidabile anonimo bluesman e occasionalmente dall'arpa viajera di Wilman Guachi), il sindaco Letizia Moratti ha dichiarato che intende portare avanti l'idea di un progetto di legge per imporre alle radio nazionali la trasmissione di una quota minima del 30% di musica italiana. Ho già in mente il nome perfetto per promuovere l'iniziativa: Italian Music Day. La Moratti dice che la norma dovrebbe essere ispirata a quella già in vigore in Francia a tutela della produzione locale e sostiene che questo obbligo favorirà i giovani musicisti.
Io non sono un grande esperto di musica che comunque non mi va di definire "leggera", ma resto perplesso davanti a queste pensate protezioniste e non solo perché provengono da esponenti di uno schieramento politico che decurta i fondi destinati alla scuola, alla cultura, al cinema, al teatro e non perde occasione per ostentare una parlata infarcita di inglese maccheronico. La mia perplessità riguarda soprattutto la questione di fondo: è davvero possibile che riservare una quota più consistente della programmazione radiofonica alla produzione musicale domestica rechi un vantaggio in termini di qualità della produzione e accessibilità estesa ai giovani artisti? Ripeto di non essere un grande esperto, ma ultimamente non mi è sembrato di ascoltare fiumi di buona musica in radio, straniera o italiana che fosse. Mentre su Internet - la tanto viturperata Internet di luoghi come Facebook equiparati a pericolosi covi terroristici - è tutto un fremere di gruppi e cantanti che, diciamola tutta, alle radio non arriverebbero neanche se la percentuale obbligatoria fosse del 99,5%. La stessa LiveMI (che guarda caso avrà un risvolto su iTunes), tanto per sottolineare che non ho particolari prevenzioni, mi sembra un progetto molto più significativo e utile dell'ennesima legge che che invece di sanzionare la responsabilità individuale nei comportamenti asociali e pericolosi dice a milioni di individui come devono comportarsi, pensare e magari votare.
Io non sono un grande esperto di musica che comunque non mi va di definire "leggera", ma resto perplesso davanti a queste pensate protezioniste e non solo perché provengono da esponenti di uno schieramento politico che decurta i fondi destinati alla scuola, alla cultura, al cinema, al teatro e non perde occasione per ostentare una parlata infarcita di inglese maccheronico. La mia perplessità riguarda soprattutto la questione di fondo: è davvero possibile che riservare una quota più consistente della programmazione radiofonica alla produzione musicale domestica rechi un vantaggio in termini di qualità della produzione e accessibilità estesa ai giovani artisti? Ripeto di non essere un grande esperto, ma ultimamente non mi è sembrato di ascoltare fiumi di buona musica in radio, straniera o italiana che fosse. Mentre su Internet - la tanto viturperata Internet di luoghi come Facebook equiparati a pericolosi covi terroristici - è tutto un fremere di gruppi e cantanti che, diciamola tutta, alle radio non arriverebbero neanche se la percentuale obbligatoria fosse del 99,5%. La stessa LiveMI (che guarda caso avrà un risvolto su iTunes), tanto per sottolineare che non ho particolari prevenzioni, mi sembra un progetto molto più significativo e utile dell'ennesima legge che che invece di sanzionare la responsabilità individuale nei comportamenti asociali e pericolosi dice a milioni di individui come devono comportarsi, pensare e magari votare.
Le scale del mezzanino trasformate in tastiere
LiveMi, la musica "metropolitana"
Il progetto promosso dal Comune di Milano e da Atm, con la direzione artistica di Red Ronnie, per promuovere i nuovi talenti. Palcoscenico delle performance saranno le stazioni del Metro, non solo un luogo di passaggio ma anche di incontro e aggregazione
Milano, 18 dicembre 2009 – Valorizzare la musica italiana e rilanciare la musica emergente in Italia. Un progetto che conferma il ruolo di Milano come città della sperimentazione, meta di tanti giovani che, con la musica nel cuore, sperano di realizzare i propri sogni. “LiveMi è la risposta a questi sogni, una straordinaria occasione per tutti i giovani di farsi ascoltare, di comunicare, di esprimere la propria creatività". Con queste parole il Sindaco Letizia Moratti ha dato ufficialmente il via a “LiveMi", progetto promosso dal Comune di Milano e da Atm, affidato alla direzione artistica di Red Ronnie, da sempre impegnato nel campo della musica emergente.
L’iniziativa parte dalla metropolitana di Piazza Duomo, crocevia di persone, di vita e di storie, che sarà il palcoscenico del primo di tantissimi appuntamenti, in calendario da marzo 2010. Il progetto si propone di fare di Milano, già città leader in molti settori, il punto di riferimento per quella moltitudine di musicisti e cantanti che oggi non hanno né lo spazio, né l’occasione per farsi conoscere.
“Ho intenzione di presentare una proposta di legge al Governo per difendere e valorizzare la musica italiana e sostenere i giovani artisti– ha annunciato il Sindaco –. Un proposta di legge sull’esempio della Francia, dove le radio sono tenute a trasmettere una grande percentuale di canzoni nazionali e brani inediti di artisti emergenti.
“Vogliamo dare ai milanesi una metropolitana più viva – ha dichiarato Elio Catania, presidente e ad di Atm, intervenendo all’evento di questa mattina – . Abbiamo preso l’impegno lo scorso marzo con l’inaugurazione del Meneghino, quando la città ha accolto il nuovo treno. Poi abbiamo portato la musica nel metrò con gli oltre 40 concerti di Mito. Oggi, con il nuovo e grande progetto di LiveMi, e la musica dei nuovi talenti, rendiamo ancora più vitali le metropolitane, che non devono essere solo un luogo di passaggio ma un tassello, piacevole e ricco di stimoli, nella giornata dei cittadini".
Tra i presenti alla prima giornata di musica in metropolitana, animata dalla performance di alcuni artisti (dal gruppo “DiodellaLove" a Micol Barsanti, dal chitarrista degli Stadio Ricky Portera a Iskra Menarini, protagonista della Tosca di Lucio Dalla, anche l’assessore agli Eventi Giovanni Terzi e l’assessore allo Sport e Tempo libero Alan Rizzi. “L’idea – ha sottolineato il Sindaco – è nata proprio durante l’inaugurazione del nuovo treno Meneghino. È stato in quel momento che ho pensato alla metropolitana come luogo simbolico della città da far vivere, e Atm ha condiviso questo mio desiderio. E non poteva esserci soluzione migliore della musica, che ha saputo trasformare la metropolitana in un vero e proprio palcoscenico dove i giovani potranno esibirsi".
“LiveMi avrà uno spazio su ITunes, dove i partecipanti potranno inserire le proprie canzoni; un canale dedicato su You Tube che accoglierà i video; gli schermi della Metro di Milano, che manderanno i filmati delle performance live in diretta, e il maxi schermo in piazza Duomo. L’iniziativa potrà contare anche su Radio Lombardia, che ha confermato la propria adesione e sul sito dedicato (vedi link).
“LiveMi – ha commentato l’assessore Giovanni Terzi – è un progetto importantissimo per la nostra città, che premia la creatività giovanile e, al tempo stesso, valorizza uno spazio cittadino quotidianamente frequentato da tutti ma troppo poco vissuto. Mi occupo di una fascia di età, quella tra i 18 e i 30 anni, dove c’è molta voglia di fare, soprattutto nel campo dell’arte, della creatività e della musica – ha sottolineato l’assessore Alan Rizzi –. Spesso però il talento e l’impegno di questi ragazzi stenta a emergere, perché sono ancora poche le opportunità per farsi conoscere al grande pubblico.
Per questo abbiamo accolto con entusiasmo questo progetto, che coinvolgerà tantissimi giovani da tutta Italia e farà di Milano il centro della musica emergente". A fine cerimonia il Sindaco ha inaugurato una scala della metropolitana di piazza Duomo, trasformata per l’occasione in un pianoforte. Infatti i gradini producono una nota ogni volta che un piede vi si posa sopra. Un omaggio, anche in vista di Natale, alla musica e alla città.
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