22 dicembre 2009

Decollo compromesso. Per un refuso


Il 20 marzo scorso dalla pista dell'aeroporto di Melbourne deve decollare per Dubai un A340 della Emirates. Tutte le procedure vanno in porto, il comandante avvia i motori per la rincorsa, tira la cloche. Ma alla fine della pista il velivolo s'impenna leggermente, la coda rimbalza tre volte sulla pista e proprio non c'è verso, non c'è abbastanza spinta. Prima che il comandante faccia in tempo a dare un boost e a sollevare l'aereo (che poi scaricherà il carburante e farà immediato ritorno in aeroporto), la coda fa in tempo a danneggiare le antenne del localizer, il dispositivo collocato a pochi metri dalla fine della pista di decollo che trasmette i segnali radio in fase necessari per consentire l'atterraggio strumentale. Uno dei pezzi dell'Instrumental Landing System.
Ora le autorità del volo civile australiano pubblicano il report sull'incidente, rendendolo disponibile in formato PDF. La causa accertata è ancora una volta un errore umano: al momento di impostare il computer di bordo con i dati per il calcolo automatico della spinta dei motori, un componente dell'equipaggio ha inserito il valore di 262,9 tonnellate di stazza. Peccato che fossero cento di più, 362,9 tonnellate. Emirates è intervenuta adottando nuove misure di controllo incrociato dei valori immessi nella fase preparatoria. I due membri dell'equipaggio che non si sono accorti del refuso hanno rassegnato le dimissioni. Ecco le fotografie del danno subito dalle antenne per il colpo di coda ricevuto, così come sono state pubblicate nel report.



















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