Domani questo blog compie due anni di vita. Nella "blogosfera" non è un tempo lunghissimo, ma neppure troppo breve. Una giusta via di mezzo, specie considerando che in circa 730 giorni su RP sono apparsi oltre 900 post.
Qui nella capitale morale del rumore, Radiopassioni è diventata la mia alternativa all'hobby della radio vissuta sulle prime linee dell'ascolto, quelle dove si battono valorosamente i pochi amici che ancora inseguono l'emozione del segnalino che più lontano e difficile non si può. Fremiti che anche in situazioni meno disperate delle mie la radio non riesce più a dispensare come faceva una volta, ma che non smettono di dirci quanto incredibile possa essere l'hobby della ricezione DX. E quanto il suo fascino abbia saputo resistere all'avvento di tecnologie come Internet, che pure lo hanno trasformato e per molti versi potenziato.
Una alternativa forse meno emozionante, ma alla quale mi sono molto affezionato. Al di là della distanza, intorno alla questione della radio continuano a gravitare aspetti, storie e personaggi che meritano di essere raccontati e, dove possibile (vedi l'intera problematica della radio digitale), approfonditi. Con RP, insomma, ho perso un sacco di tempo e di sonno, a volte ho trascurato lavoro e famiglia, ma ne è valsa la pena. Non sono molto bravo nelle statistiche, i miei counter sono partiti in ritardo, ma quello più storico mi dice che il sito ha servito oltre 91mila visitatori unici, oltre 152 mila pagine. E dopo la trasmissione dell'altro giorno su Rai Due, grazie insomma ai fratelli Judica Cordiglia - che a questo punto si meritano un applauso, malgrado la discontinuità del loro apparato probatorio - RP si è permessa il lusso di un compleanno da record. Google ha trascinato verso i miei modesti post una fettina significativa dell'Itailia incuriosita dal programma Voyager: oltre 1.100 visitatori unici in due giorni, cifre da blog vero, mica da fogliettone di nicchia, a volte un po' sgangherato, spesso un po' troppo fumoso, come il mio. Senza questi insperati picchi RP oggi supera comunque il discreto livello dei 6.500 visitatori mensili e le circa 10 mila pagine servite. Oltre 250 persone, mediamente, visitano il blog. Pochi ma buoni.
Attraverso i commenti postati (non moltissimi, per la verità) e le reazioni ricevute ho conosciuto persone nuove e rafforzato le relazioni che sono la seconda grande qualità di questo hobby. Un hobby che si è fatto incredibilmente tecnico rispetto a come l'avevo casualmente conosciuto, ma che non riesce mai a nascondere del tutto il suo umanissimo lato, la generosità e l'intelligenza che così frequentemente ho riscontrato tra i due altoparlanti delle cuffie. Gli amici hanno poi una virtù esclusiva e bellissima: resistono a qualsiasi forma di rumore e interferenza. Un grazie sincero ai vecchi e ai nuovi.
Si continua, dunque? Finché la radio ci riserva tutta questa passione, magari frammentata e diluita nelle più rare occasioni di ascolto, certamente filtrata dalla saudade del ricordo, certo che si continua. E chissà che finalmente non si riesca a mettere mano alla grafica e all'impaginazione del sito. E' un mezzo di comunicazione che sembra avere ancora molto da dire e pazienza se il punto di vista da "impallinato" della sintonia esotica si deve ormai stemperare in un più pragmatico - ma non meno interessante e coinvolgente - osservatorio delle cose nuove ma "di massa" che il nostro oggetto del desiderio ci riserverà in futuro.
La radio appassiona anche quando non è estrema e quando si invecchia questa è proprio una qualità che non ha prezzo. Buona lettura, amici cari, e abbiate indulgenza verso i miei difetti.
Qui nella capitale morale del rumore, Radiopassioni è diventata la mia alternativa all'hobby della radio vissuta sulle prime linee dell'ascolto, quelle dove si battono valorosamente i pochi amici che ancora inseguono l'emozione del segnalino che più lontano e difficile non si può. Fremiti che anche in situazioni meno disperate delle mie la radio non riesce più a dispensare come faceva una volta, ma che non smettono di dirci quanto incredibile possa essere l'hobby della ricezione DX. E quanto il suo fascino abbia saputo resistere all'avvento di tecnologie come Internet, che pure lo hanno trasformato e per molti versi potenziato.
Una alternativa forse meno emozionante, ma alla quale mi sono molto affezionato. Al di là della distanza, intorno alla questione della radio continuano a gravitare aspetti, storie e personaggi che meritano di essere raccontati e, dove possibile (vedi l'intera problematica della radio digitale), approfonditi. Con RP, insomma, ho perso un sacco di tempo e di sonno, a volte ho trascurato lavoro e famiglia, ma ne è valsa la pena. Non sono molto bravo nelle statistiche, i miei counter sono partiti in ritardo, ma quello più storico mi dice che il sito ha servito oltre 91mila visitatori unici, oltre 152 mila pagine. E dopo la trasmissione dell'altro giorno su Rai Due, grazie insomma ai fratelli Judica Cordiglia - che a questo punto si meritano un applauso, malgrado la discontinuità del loro apparato probatorio - RP si è permessa il lusso di un compleanno da record. Google ha trascinato verso i miei modesti post una fettina significativa dell'Itailia incuriosita dal programma Voyager: oltre 1.100 visitatori unici in due giorni, cifre da blog vero, mica da fogliettone di nicchia, a volte un po' sgangherato, spesso un po' troppo fumoso, come il mio. Senza questi insperati picchi RP oggi supera comunque il discreto livello dei 6.500 visitatori mensili e le circa 10 mila pagine servite. Oltre 250 persone, mediamente, visitano il blog. Pochi ma buoni.
Attraverso i commenti postati (non moltissimi, per la verità) e le reazioni ricevute ho conosciuto persone nuove e rafforzato le relazioni che sono la seconda grande qualità di questo hobby. Un hobby che si è fatto incredibilmente tecnico rispetto a come l'avevo casualmente conosciuto, ma che non riesce mai a nascondere del tutto il suo umanissimo lato, la generosità e l'intelligenza che così frequentemente ho riscontrato tra i due altoparlanti delle cuffie. Gli amici hanno poi una virtù esclusiva e bellissima: resistono a qualsiasi forma di rumore e interferenza. Un grazie sincero ai vecchi e ai nuovi.
Si continua, dunque? Finché la radio ci riserva tutta questa passione, magari frammentata e diluita nelle più rare occasioni di ascolto, certamente filtrata dalla saudade del ricordo, certo che si continua. E chissà che finalmente non si riesca a mettere mano alla grafica e all'impaginazione del sito. E' un mezzo di comunicazione che sembra avere ancora molto da dire e pazienza se il punto di vista da "impallinato" della sintonia esotica si deve ormai stemperare in un più pragmatico - ma non meno interessante e coinvolgente - osservatorio delle cose nuove ma "di massa" che il nostro oggetto del desiderio ci riserverà in futuro.
La radio appassiona anche quando non è estrema e quando si invecchia questa è proprio una qualità che non ha prezzo. Buona lettura, amici cari, e abbiate indulgenza verso i miei difetti.
2 commenti:
Buon compleanno, Radiopassioni!
Ho scoperto questo blog da poco (circa 3-4 mesi) ma se per disgrazia dovesse interrompersi, andrei in crisi di astinenza! :-)
Ti auguro tanti altri anni di permanenza nella blogosfera!
Hamlet
Tanti, tantissimi auguri di buon compleanno. Continua con la stessa "radiopassione", sei un vero riferimento per noi appassionati.
Ciao, Maury
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