Brent Taylor, radioamatore e DXer canadese, del New Brunswick, sta cercando di realizzare su base continuativa il progetto di una trasmissione podcast esclusivamente dedicata all'ascolto di stazioni a lunga distanza. Stazioni soprattutto in onde medie, quindi non facili da ascoltare. Ma questo è il bello della parte più "tecnica" di un hobby che si articola anche su pendii meno ripidi, con gran divertimento per tutti. Il DXing secondo Brent è fatto di studio della propagazione, acquisto o realizzazione di antenne e apparati, spedizioni, anzi DXpedizioni fuori città, in fuga da rumori e condizioni non ottimali, prolungata analisi di registrazioni di ascolti effettuati, discussione con altri DXer. E questi saranno anche gli argomenti del suo The DX Podcast, il cui primo esempio, datato gennaio 2006, può essere ascoltato iscrivendosi, con iTunes o altri software podcast-compatibili, a questo indirizzo: http://feeds.feedburner.com/TheDxPodcast.
Sono solo 25 minuti di audio digitale, ma che grande pezzo di informazione radiofonica! Brent, che nel suo background ha, oltre all'attività politica, una lunga collaborazione con stazioni radio e giornali, è sicuramente un professionista dell'esposizione, ma il suo podcast è davvero esemplare e c'è solo da sperare che il suo progetto vada avanti, anche se può essere ancora più oneroso, dal punto di vista del tempo e dell'impegno, curare una rubrica radiofonica piuttosto che scrivere notiziari o testi divulgativi. Dopo una breve introduzione mirata a spiegare in poche parole la natura di un hobby che ai più appare di solito astruso e cervellotico, nel suo "numero zero" Brent letto un suo articolo sul DXing già apparso su un sito Web dedicato alla storia della radio in Canada (andatelo a vedere, è un capolavoro). In chiusura il conduttore fa ascoltare alcuni spezzoni sonori di stazioni europee in onde medie ascoltate in Canada negli anni settanta, inclusa la mitica Sud Radio da Andorra (allora sulla frequenza di 818 kHz,perché precedente alla attuale canalizzazione fissata sugli 819). Speriamo che l'esempio di Brent sia seguito da altri e che la moda del DX raccontato via podcast si diffonda. Per ora, l'esempio più significativo, in lingua inglese, è quello della trasmissione di Glenn Hauser, World of Radio, che oltre a essere ripresa da molte emittenti in onde medie e corte negli Stati Uniti e non solo, è disponibile come feed su questa pagina XML.
A mio parere World of Radio è in questo momento la massima espressione di un genere particolare di informazione radiantistica che in un passato recente ha goduto di maggiore notorietà. Parlo dei "programmi DX" diffusi a loro tempo dalle emttenti internazionali, in inglese e in altre lingue, italiano compreso. Ancora oggi ne sopravvivono alcuni. I programmi DX in inglese sono riassunti in questa pagina del British DX Club. Quelli in italiano, veramente sparuti, sono elencati da Marcello Casali nelle sue pagine dedicate alle trasmissioni estere in lingua italiana. Ma non finisce qui. Accanto agli sparuti spazi scavati tra i pochi slot di programmazione radiofonica italiana dall'estero scampati alla moria di emittenti e redazioni, ci sono addirittura tre programmi autoprodotti in lingua italiana, due dei quali disponibili via radio e in ogni caso tutti riascoltabili via Internet in formato MP3 (non credo che ancora siano sottoscrivibili in forma di feed podcast ma probabilmente lo saranno in futuro). Si tratta di "Studio DX", trasmesso alla domenica dalle onde corte di Adventist World Radio e sulle frequenze in onde medie (1584 kHz) e FM di Radio Studio X; "Rapportoradio", ritrasmessa da alcune private in FM e da Studio X su 1584 (Studio X, tra parentesi, ritrasmette pure World of Radio di Glenn Hauser); e Radiomagazine.net. Curati rispettivamente da Stefano Mannelli e Roberto Scaglione (Studio DX); Gianni Villani (Radiomagazine.net); e Antonio Di Maio, Gianni Urso e Salvatore Zaccone (Rapportoradio), questi programmi specializzati offrono - in tutti e tre i casi a scadenza settimanale - notizie, approfondimenti e interviste espressamente rivolti a radioascoltatori, radioamatori e patiti dei media radiotelevisivi.
Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
Sono solo 25 minuti di audio digitale, ma che grande pezzo di informazione radiofonica! Brent, che nel suo background ha, oltre all'attività politica, una lunga collaborazione con stazioni radio e giornali, è sicuramente un professionista dell'esposizione, ma il suo podcast è davvero esemplare e c'è solo da sperare che il suo progetto vada avanti, anche se può essere ancora più oneroso, dal punto di vista del tempo e dell'impegno, curare una rubrica radiofonica piuttosto che scrivere notiziari o testi divulgativi. Dopo una breve introduzione mirata a spiegare in poche parole la natura di un hobby che ai più appare di solito astruso e cervellotico, nel suo "numero zero" Brent letto un suo articolo sul DXing già apparso su un sito Web dedicato alla storia della radio in Canada (andatelo a vedere, è un capolavoro). In chiusura il conduttore fa ascoltare alcuni spezzoni sonori di stazioni europee in onde medie ascoltate in Canada negli anni settanta, inclusa la mitica Sud Radio da Andorra (allora sulla frequenza di 818 kHz,perché precedente alla attuale canalizzazione fissata sugli 819). Speriamo che l'esempio di Brent sia seguito da altri e che la moda del DX raccontato via podcast si diffonda. Per ora, l'esempio più significativo, in lingua inglese, è quello della trasmissione di Glenn Hauser, World of Radio, che oltre a essere ripresa da molte emittenti in onde medie e corte negli Stati Uniti e non solo, è disponibile come feed su questa pagina XML.
A mio parere World of Radio è in questo momento la massima espressione di un genere particolare di informazione radiantistica che in un passato recente ha goduto di maggiore notorietà. Parlo dei "programmi DX" diffusi a loro tempo dalle emttenti internazionali, in inglese e in altre lingue, italiano compreso. Ancora oggi ne sopravvivono alcuni. I programmi DX in inglese sono riassunti in questa pagina del British DX Club. Quelli in italiano, veramente sparuti, sono elencati da Marcello Casali nelle sue pagine dedicate alle trasmissioni estere in lingua italiana. Ma non finisce qui. Accanto agli sparuti spazi scavati tra i pochi slot di programmazione radiofonica italiana dall'estero scampati alla moria di emittenti e redazioni, ci sono addirittura tre programmi autoprodotti in lingua italiana, due dei quali disponibili via radio e in ogni caso tutti riascoltabili via Internet in formato MP3 (non credo che ancora siano sottoscrivibili in forma di feed podcast ma probabilmente lo saranno in futuro). Si tratta di "Studio DX", trasmesso alla domenica dalle onde corte di Adventist World Radio e sulle frequenze in onde medie (1584 kHz) e FM di Radio Studio X; "Rapportoradio", ritrasmessa da alcune private in FM e da Studio X su 1584 (Studio X, tra parentesi, ritrasmette pure World of Radio di Glenn Hauser); e Radiomagazine.net. Curati rispettivamente da Stefano Mannelli e Roberto Scaglione (Studio DX); Gianni Villani (Radiomagazine.net); e Antonio Di Maio, Gianni Urso e Salvatore Zaccone (Rapportoradio), questi programmi specializzati offrono - in tutti e tre i casi a scadenza settimanale - notizie, approfondimenti e interviste espressamente rivolti a radioascoltatori, radioamatori e patiti dei media radiotelevisivi.
Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
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