15 marzo 2006

Le voci di una Africa nuova

Prima di Mandela e del crollo del muro, forse più vergognoso di quello berlinese, dell'apartheid, Voice of South Africa, l'Africa degli afrikaaners si intende, era la voce più potente del continente profondo, escludendo quindi la costa mediterranea. Ma le cose cambiano e oggi il ricco, si fa per dire, Sud Africa, con i suoi diamanti, il suo oro, ha un'importanza strategicamente inferiore a quella della Nigeria, con il suo petrolio, con il suo temibile potenziale demografico e religioso (se mi passate l'uso del termine in questo contesto, avrete capito che il mio pensiero va all'attuale stato di contrapposizione tra blocchi non più ideologici o politici ma, ahimé culturali e, appunto, religiosi). Il Sud Africa, che ha scorporato dalla sua SABC la gestione dei trasmettitori, affidati all'operatore Sentech, può sempre essere ascoltato attraverso Channel Africa, che però è rivolto soprattutto all'Africa meridionale, occidentale e orientale e non verso l'Europa. Ma se la Nigeria è un posto da tenere d'occhio, perché non farlo attraverso una emittente come Voice of Nigeria?
La sua storica frequenza dei 19 metri, 15.120 kHz, ha alternato in passato periodi di attività a pause di silenzio. In questo momento Voice of Nigeria non solo si sente molto bene, verso le 17.00 UTC, ma offre programmi decisamente interessanti, anche se bisogna fare qualche sforzo in più in virtù di un accento che non è di immediata comprensione per chi è abituato a un inglese britannico, americano, euopeo. Ho caricato un esempio piuttosto lungo catturato domenica scorsa, verso le 18 UTC, con la chiusura di un programma culturale e l'inizio di uno musicale. Nella prima parte dello spezzone, c'è la notizia della morte di un famoso musicista del Mali, Ali Farka Toure, meglio conosciuto come inventore del Mali Blues. Un bluesman dell'Africa subsahariana che negli anni 60 ha vinto due Grammy Awards e nel '94 ha inciso dischi con Ry Cooder. Non so se mi spiego. Sono notizie che ho preso dalla lunga notizia dedicata a Farka Toure dal sito della BBC. Le agenzie hanno riportato il fatto anche in Italia, quotidiani e siti Web italiani l'hanno ripresa, ma quanti l'avranno registrata? Voice of Nigeria, da bravo medium non testuale, può permettersi di farci sentire un brano. Insomma, piccole cose, fatti che non cambiano la nostra vita e quella del mondo, ma quante opportunità attraverso il piccolo altoparlante di un apparecchio radio da 60 euro (la registrazione che potete ascoltare è stata fatta con un Degen 1103 cinese e un player/recorder MP3 coreano, l'iRiver IFP895 che è costato poco di più (e permette di registrare un programma in un'altra lingua per facilitarne la comprensione). Un investimento tutto sommato accettabile.
Purtroppo, la situazione è meno favorevole per il DXer interessato a quella stessa area. La Nigeria è un complesso stato federalista, che oltre dai programmi radiofonici nazionali è rappresentato da numerose stazioni su base regionale, come dimostra questo elenco ufficiale della Nigerian Broadcasting Commission. In passato molti stati erano presenti sulle onde corte, tipicamente nella banda dei 49 metri, dove si potevano ascoltare tre, quattro emittenti. Altre frequenze erano allocate nei 60 e 90 metri. Non sempre si potevano ascoltare programmazioni locali, ma un certo spazio alla varietà c'era. Ora perfino il canale di 4770 kHz da Kaduna, molto regolare in passato, rimane spesso in silenzio. Rarissimi sprazzi vengono offerti dalle onde medie, ma stiamo parlando di occasioni davvero rare e difficilissime da ascoltare, come il recente caso di 1026 kHz, dove opera l'emittente dello stato nigeriano di Jigawa da Dutse. Segnalata tentativamente in Italia una prima volta, da un DXer ligure, Luca Botto Fiora, è stata registrata successivamente e confermata da Salvo Micciché, da Ragusa, e da pochi altri.


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