28 marzo 2006

Ascolta l'eclisse

Il temporaneo crepuscolo di una eclisse di sole non rappresenta solo l'occasione di godersi un grande spettacolo naturale. Proprio perché con l'oscurità scattano determinati meccanismi propagativi ionosferici, una eclissi si può anche "ascoltare" via radio. Il passaggio dell'ombra lunare impatta in particolare sullo strato D della ionosfera, quello più basso, che in condizioni di insolazione normali tende a bloccare le onde radio sotto i 2 MHz. In genere lo strato D si attenua con una certa rapidità quando la radiazione solare diminuisce. Tanto rapidamente che anche il veloce passaggio di una eclisse può dar luogo a veri e propri fenomeni di propagazione da linea d'ombra, anche sulle frequenze delle onde medie.
L'eclisse solare di domani raggiunge la totalità sull'Africa e la Turchia, intorno alle 11 UTC (l'una del pomeriggio in Italia). L'area favorita è il meridione d'Italia (a Roma il disco solare sarà coperto del 40% circa) ma la geometria propagativa dovrebbe consentire di avvertire il fenomeno, magari affievolito, anche nel nord. Che cosa ci si può aspettare di ascoltare durante una eclisse? Molto dipende dalla posizione di chi ascolta rispetto alla totalità del fenomeno. L'ombra della luna contribuisce ad attenuare lo strato D, ma solo una area ristretta. Per tutti gli altri il sole è bello alto sull'orizzonte e lo strato D perfettamente integro. Ricordo per esempio l'ultima eclisse totale sulla Germania, cinque o sei anni fa se non sbaglio. In quel caso l'effetto si fece sentire su alcune emittenti tedesche e francesi sulle onde medie basse. Stazioni che senza l'eclisse non sarebbero mai arrivate. Con l'eclisse di domani ci sono meno chances sulle medie semplicemente perché ci sono meno trasmettitori dislocati lungo il corridoio percorso dall'ombra, ma qualche tentativo si può fare (penso a certi trasmettitori egiziani, per esempio, ma non mi stupirei se nel sud Italia fossero segnalati trasmettitori del Mediterraneo orientale, come Cipro). L'eclisse ha effetto anche sulle onde corte e chissà che il Benin o il Bourkina Faso (5025 e 5030 kHz) non possano "bucare" gli strati più bassi della ionosfera e farsi sentire. Per seguire l'andamento del fenomeno il sito Spaceweather.com ha allestito una bella animazione che illustra chiaramente le zone di totalità e di copertura parziale del disco solare.

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