Mors tua... Un vecchio impianto di trasmissione che chiude è sempre un'occasione triste ma se il fattaccio accade nella banda delle onde medie e lunghe europee, dove l'occupazione dei canali è prestabilita da generazioni, può anche rappresentare una chance in più di ascoltare una emittente altrimenti rara o impossibile. Per i nostalgici, lo smantellamento dell'ultima stazione a onde lunghe italiana, Radio1 da Caltanissetta, su 189 kHz, non sarà stato piacevole. Tanto più che per gli ascoltatori dal nord Italia, era anche una preda interessante. D'inverno e in copertura praticamente diurna (le onde lunghe hanno questo vantaggio), Caltanissetta poteva essere identificata grazie al relay del notiziario locale siciliano. Sulla stessa frequenza, però, operava e continua a trasmettere la remotissima Islanda e ora che Caltanissetta non c'è più, "tagliata" insieme agli altri rami secchi, o presunti tali, delle onde medie italiane, il canale è diventato praticamente libero.
Le onde lunghe sono diventate un ghetto trascurato. Sfruttate in epoca storica per la capacità di generare onde di terra talmente efficaci da coprire territori molto estesi con una sola antenna, sono ormai del tutto inefficienti. Nessuno o quasi può permettersi le potenze necessarie per le grandi coperture e le dimensioni degli impianti sono decisiamente obsolete. Resistono coraggiosamente certe emittenti francesi e tedesche e poco altro. Ma la sensazione è che al prossimo guasto serio, si sbaracca tutto. Le occasioni interessanti, come l'Islanda, non mancano, ma per andarsele a cercare occorrono ricevitori sensibili, antenne efficaci, rumori zero. In ogni caso, la lista di Herman Boel riporta tutti i trasmettitori europei e nordafricani, a cui si aggiungono altre vecchie emittenti nella Russia asiatica e stati confinanti.
Qui trovate alcuni esempi di come arrivava in questi giorni RAS1, primo canale radiofonico di RUV, Rikisutvarpid. Musica verso le cinque del mattino e poco dopo la mezzanotte. Noterete la differenza tra i due momenti della giornata. Alle cinque ha già acceso il trasmettitore su 183 nella Saar, quello di Europe 1 e l'effetto si sente anche 6 kHz sopra. A mezzanotte 183 spegne per qualche ora e il momento diventa favorevole. In caso di dubbi sull'origine del segnale, la solitaria Islanda può essere subito verificata con il parallelo dello streaming su Internet, dal sito appena citato.
Le onde lunghe sono diventate un ghetto trascurato. Sfruttate in epoca storica per la capacità di generare onde di terra talmente efficaci da coprire territori molto estesi con una sola antenna, sono ormai del tutto inefficienti. Nessuno o quasi può permettersi le potenze necessarie per le grandi coperture e le dimensioni degli impianti sono decisiamente obsolete. Resistono coraggiosamente certe emittenti francesi e tedesche e poco altro. Ma la sensazione è che al prossimo guasto serio, si sbaracca tutto. Le occasioni interessanti, come l'Islanda, non mancano, ma per andarsele a cercare occorrono ricevitori sensibili, antenne efficaci, rumori zero. In ogni caso, la lista di Herman Boel riporta tutti i trasmettitori europei e nordafricani, a cui si aggiungono altre vecchie emittenti nella Russia asiatica e stati confinanti.
Qui trovate alcuni esempi di come arrivava in questi giorni RAS1, primo canale radiofonico di RUV, Rikisutvarpid. Musica verso le cinque del mattino e poco dopo la mezzanotte. Noterete la differenza tra i due momenti della giornata. Alle cinque ha già acceso il trasmettitore su 183 nella Saar, quello di Europe 1 e l'effetto si sente anche 6 kHz sopra. A mezzanotte 183 spegne per qualche ora e il momento diventa favorevole. In caso di dubbi sull'origine del segnale, la solitaria Islanda può essere subito verificata con il parallelo dello streaming su Internet, dal sito appena citato.
Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
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