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Non è il caso di farne una questione di numeri e fonti. E' del tutto verosimile che i podcast, queste "trasmissioni da tasca" che milioni di navigatori piluccano su Internet e trasferiscono sui loro lettori MP3, siano ormai più numerosi delle stazioni radio. Ma non mi sembra questo il punto. Silicon Republic loda la varietà tematica dei podcast (scienza e religione sono stranamente i due filoni più rappresentati) e sottolinea come in meno di due anni la radio in differita abbia superato un mezzo con ottanta anni di storia. Ma nel suo entusiasmo nei confronti della blog culture dimentica che 38.000 blog equivalgono, se va bene a meno di 20.000 ore di trasmissione ogni due o tre settimane, contro, conservativamente, 350.000 ore di trasmissione ogni giorno. O che i podcast sono ancora un universo largamente autoreferenziale, con un pubblico di nicchia, mentre la radio è leggermente più seguita. E infine che se il podcasting non esisterebbe senza connettività costosa e fissa o senza hardware di una certa sofisticazione, il broadcasting può contare su una infrastruttura molto più leggera e le radio possono funzionare, ovunque e con un piccolo pannello fotovoltaico o una dinamo a manovella. Per farla breve, non è una gara. Il podcasting sta dando risultati formidabili e si avvicina sempre di più al mercato di massa (una massa comunque di privilegiati). E convive in piena armonia con la sua trisnonna, che non si è mai sognato di voler scalzare.
Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
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