10 gennaio 2011

Intervista a Mia Dellocca di Last.fm

In occasione dello Interactive Advertising Bureau Forum 2010, svoltosi nel novembre scorso a Milano, ho intervistato Mia Dellocca, Head of International Partnerships di Last.fm. Mia aveva una sua postazione presso lo stand di Yahoo! Italia, uno dei partner di questo servizio musicale, parte centrale di informazione/condivisione parte Web radio multicanale e personalizzabile. Contrariamente alla percezione comune Last.fm non è una società americana, o meglio lo è diventata solo nel 2007 quando la CBS ha rilevato l'attività di una società nata a sua volta dalla fusione tra Last.fm (fondata nel 2002 come Web radio e community musicale da quattro ragazzi tedeschi) e Audioscrobbler, un progetto software nato presso l'Università di Southampton con l'obiettivo di profilare automaticamente i gusti musicali degli utenti di Internet. Audioscrobbler costruisce un database con le informazioni relative ai brani musicali ascoltati sul pc, sull'iPod e su molti altri dispositivi compatibili con questo software e riesce a stabilire automaticamente delle connessioni tra le preferenze dei vari utenti. Ho esitato a lungo a pubblicare l'intervista a Mia perché l'ho registrata in condizioni molto precarie, senza microfoni direzionali. Il rumore di fondo è molto forte ma con un po' di fatica si riesce a seguire il discorso di Mia, che malgrado il cognome di probabile origine italiana è inglesissima.
Grazie ad Audioscrobbler Last.fm fornisce ancora un servizio fondamentalmente informativo, aiutando i suoi utenti a tenersi informati sulle ultime novità relative ai gruppi e cantanti preferiti e a condividere le segnalazioni su nomi ancora sconosciuti. Questa piattaforma di condivisione dei profili creati con Audioscrobbler è gratuita. Grazie al database di informazioni musicali è però possibile costruire delle playlist che servono ad alimentare dei veri e propri canali musicali in streaming, il cui ascolto è gratuito solo per gli utenti che risiedono in Gran Bretagna e Germania. Le Web radio personalizzate di Last.fm si possono ascoltare anche in Italia, con un abbonamento di 3 euro mensili. I brani ascoltati possono essere taggati e successivamente acquistati sugli store online. Last.fm ha un modello di business a tre gambe: le sue fonti di reddito sono gli abbonamenti, la pubblicità e le commissioni sui brani acquistati.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissima donna.Una nota rosa, in questo ambiente di radianti ,non guasta.Un omaggio all'identità di genere della radio,romanticamente al femminile.