05 gennaio 2011

Onde medie locali in Italia: futuro possibile?

Ho avuto finalmente la possibilità di ascoltare qui in Liguria, i segnali di due delle nuove stazioni italiane che scelgono di utilizzare le frequenze delle onde medie. Una scelta a dir poco peculiare, vuoi per la rapida obsolescenza di una porzione di spettro che viene gradualmente abbandonata da molte nazioni europee, vuoi per un assetto normativo italiano che certo non incoraggia la presenza di emittenti in quello che è sempre stato un territorio esclusivo dell'ente pubblico.
Sfidando una consuetudine divenuta praticamente legge, Broadcast Italia e Ondamedia Broadcast operano entrrambe sulle onde medie, la prima da Roma, su 1485, la seconda da Bologna, su 1512 kHz. Se 1485 è ancora un canale relativamente affollato da stazioni locali, i 1512 sono ormai quasi vuoti, l'unico altro "concorrente" di Ondamedia essendo una stazione greca, anzi cretese, ormai l'unica altra europea. A quest'ora - mentre scrivo sono le 11 in Italia - il segnale greco è quasi assente e il potente impianto dell'Arabia Saudita non può arrivare: su 1512 Ondamedia è debole, ma leggibile. Alle 9:45 utc c'è stato un annuncio con l'invito a inviare i rapporti di ricezione via sms. La stazione è stata segnalata le prime volte alla fine dell'estate scorsa.
La presenza di Broadcast Italia su 1485 può invece essere considerata ormai consolidata, ma solo nell'ultimo anno l'impianto d'antenna è stato ristrutturato e il segnale è abbastanza corposo da poter essere ricevuto qui, nonostante le interferenze spagnole e di tante altre nazioni europee (se non ricordo male su 1485 era in corso uno dei vari inutili test Digital Radio Mondiale e guarda caso ora che l'hash digitale non c'è, arrivano le onde medie da Roma). Non so se Broadcast Italia operi già a 1 kW, ma da come riesce ad arrivare qui, anche con un piccolo portatile cinese, direi che l'uscita è vicina a questa soglia.




Per Ondamedia, che dichiara 600 watt, il discorso è diverso: forse perché ci sono di mezzo monti liguri e Appennini, ma la ricezione qui nell'entroterra spezzino è finora stata impossibile e richiede comunque un ricevitore semiprofessionale come il buon vecchio AOR 7030. Tenete conto che sono costretto ad ascoltare in condizioni diurne, perché la skywave da Creta sovrasta quasi completamente il segnale bolognese, anche con una buona antenna direttiva.



Le due stazioni differiscono anche per programmazione. Le notizie e gli annunci pubblicitari che ho ascoltato ieri sera su Broadcast Italia, denunciano una strategia già avviata. Ondamedia trasmette al momento musica "back to back" (oldies, grandi canzoni americane, francesi, italiane, musica da film e anche un po' di classica) e qualche raro annuncio. Le cose dovrebbero cambiare presto se la notizia diffusa a fine dalla Voce della Russia verrà confermata. Il responsabile di Ondamedia Broadcast Roberto Furlan, intervistato da Alexandr Prokhorov, ha annunciato che la sua emittente ritrasmetterà in Emilia Romagna i programmi in lingua italiana di Voce della Russia, interessata a espandere il bacino di ascoltabilità in Italia.
Quali sono gli obiettivi di questi coraggiosi pionieri un po' retrò? La qualità della modulazione e la resa complessiva che posso dedurre anche a questa distanza, mi dicono che entrambi fanno sul serio, i loro non sono impianti improvvisati e possono sicuramente fornire una adeguata copertura su scala locale. E' davvero possibile sviluppare una strategia editoriale, pubblicitaria, con la radio in onde medie in Italia, considerata anche la natura giuridicamente borderline di stazioni che su queste frequenze non sarebbero neppure tenute a trasmettere? Se solo questi esperimenti riuscissero in qualche modo a fare giurisprudenza, sarebbe un bel risultato. Le onde medie a bassa potenza rappresentano un piccolo patrimonio di spazi che emittenti commerciali, comunitarie e associative potrebbero mettere a frutto. L'unico ostacolo serio, da quello che posso dire, è il fatto che le onde medie non fanno più parte del paesaggio mentale degli ascoltatori, anche per colpa della rumorosità di frequenze che nelle nostre città sono spesso bloccate dalle interferenze di televisori, computer, modem Wi-Fi e impianti digitali di ogni sorta. In attesa di poter approfondire ulteriormente il discorso, auguri.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Comunque sia, vogliamo mettere Ella con la Zanicchi?
Ciao
Giamp

Anonimo ha detto...

Andrea,grazie a questi pionieri forse si allargheranno le maglie della legge mammi'o si chiuderanno definitivamente.CLa motivazione piu' importante e'c ome da te scritto...
"Le onde medie a bassa potenza rappresentano un piccolo patrimonio di spazi che emittenti commerciali, comunitarie e associative potrebbero mettere a frutto"

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