Sto leggendo su Repubblica la storia (ripresa - vedi più sotto - da Associated Press) dei due nuovi canali di propaganda nordcoreana aperti in queste settimane su YouTube e su Twitter. L'annuncio dell'apertura è stato fatto su un altro sito (gestito da una società cinese), chiamato Uriminzokkiri, La nostra nazione, dove si possono leggere notizie ufficiali dal regime del caro leader Kim Il Sung. I filmati di YouTube sono di una ingenuità disarmante, come quello su una fabbrica di pentolame in smalto, e sono chiaramente rivolti agli amati/odiati fratelli della Corea del Sud. Uno dei leit motiv dell'anacronistico paradiso socialista nordcoreano è infatti una riunificazione che appare tanto improbabile quanto ineluttabile, in una tipica contraddizione orientale. Forse i due nuovi supporti mediatici sono stati aperti a beneficio dei fratelli di Seoul che non possono accedere alle notizie di Uriminzokkori, sito bloccato dalle autorità sudcoreane (a loro volta difficilmente additabili come preclaro esempio di democrazia, anche se oggettivamente la popolazione nel sud della impenetrabile penisola, vive una situazione di estremo benessere economico, al polo opposto dei loro poverissimi e sfruttatissimi vicini). Traducendo il giornale nordcoreano con Google ho notato in effetti un banner che riporta i link a cinque programmi di IP tunnelling da utilizzare per accedere al sito.
In altre parole quelli della Corea del Nord indirizzano quelli della Corea del Sud verso gli stessi software che servono ai navigatori Internet di nazioni come Cina e Birmania per accedere ai siti occidentali censurati!
Mentre agenzie e giornali sottolineano il salto di qualità della propaganda di regime in una delle nazioni più tecnologicamente obsolete del mondo, non posso fare a meno di confrontare i post nordcoreani su Twitter con i programmi radiofonici di Voice of Korea tuttora trasmessi in diverse lingue sulle onde corte. Per una griglia aggiornata di queste trasmissioni potete fare riferimento alle informazioni puntualmente diffuse da Arnulf Piontek, un berlinese da sempre molto attivo in diverse iniziative di gemellaggio e amicizia con la Corea del Nord. Come su Twitter e YouTube, sulle onde corte Pyongyang si comporta da deposito criogenico delle vestigia della Guerra Fredda. Ci sarebbe solo da ridere se non ci fossero di mezzo milioni di cittadini inermi e le continue provocazioni militari (in cui ovviamente gli americani sono felicissimi di sguazzare).
Curiosamente in queste ore le agenzie cinesi e sudcoreane hanno diffuso la notizia di un piccolo caccia militare, di probabile origine nordcoreana, precipitato a circa 200 chilometri a nord-ovest dalla linea di confine tra Cina e Corea del Nord. L'incidente è costato la vita del pilota, che con altrettanta probabilità voleva disertare forse cercando di volare fino alla Russia, per evitare gli accordi di reimpatrio tra Pechino e Pyongyang.
Le prime trasmissioni della allora Radio Pyongyang le ascoltavo negli anni Settanta, quando Kim Il Sung, il leader immortale, era ancora nel pieno del suo delirante fulgore di dittatore intoccabile. I contenuti dei programmi non sono variati di molto, lo scopo rimane quello di convincere l'ascoltatore del primato assoluto di una politica e di una economia che non potrebbero essere più fallimentari. Ecco un esempio recente di programmazione in inglese, dalle registrazioni pubblicate su NorthKoreanRadio:
Allora anche a me questa situazione sembrava immutabile, ma dal crollo del muro mi chiedo - e immagino di non essere l'unico - quanto a lungo questo folle isolamento potrà ancora durare, abbandonando i nordcoreani al loro insopportabile naufragio. Finora la contropropaganda condotta sulle onde corte non è servita a granché, ma l'interattività di Internet non si può tenere a bada con il jamming delle frequenze radio. L'approdo di Radio Pyongyang su Twitter (se c'è davvero il regime alle spalle dell'iniziativa) potrebbe essere il primo sintomo della fine.
North Korea says it has joined Twitter, YouTubeBy SANGWON YOONTHE ASSOCIATED PRESSPublished: Aug. 17, 2010North Korea appears to have ramped up its propaganda war against South Korea and the U.S. by turning to Twitter and YouTube — websites that most citizens of the reclusive communist country are banned from viewing. The North's government-run Uriminzokkiri website posted an announcement last week saying it has a Twitter account and a YouTube channel.More than 80 videos have been uploaded since July to the global video-sharing site under the user name uriminzokkiri. The series of clips include condemnation of "warmongers" South Korea and the U.S. for blaming North Korea for the sinking of a South Korean warship in March.In May, an international team of investigators found North Korea responsible for the sinking, which killed 46 South Korean sailors, but the North denies involvement."Those who enjoy setting flames of war are bound to burn in those very flames," a narrator says in one video. A clip titled "Who will win if North Korea and the U.S. fight?" claims the North possesses nuclear fusion technology. North Korea said in May that its scientists succeeded in creating a nuclear fusion reaction, but experts doubt the isolated country actually has made the breakthrough in the elusive clean-energy technology.Another clip calls the South Korean foreign minister a "pro-American flunky" who should make his living by "mopping the floors of the Pentagon."The Twitter account, which opened last Thursday under the name uriminzok, which means "our nation" in Korean, has garnered more than 3,000 followers in less than a week. As of Tuesday uriminzok tweeted 11 links to Uriminzokkiri reports that threaten "merciless retaliation" against South Korea and the U.S. and call South Korean President Lee Myung-bak's administration a "prostitute of the U.S."South Korean Unification Ministry spokeswoman Lee Jong-joo said Tuesday the ministry could not confirm whether the accounts were linked to the North Korean government, though the feeds carried the same reports as North Korea's state media.In Washington, State Department spokesman P.J. Crowley said Tuesday that the U.S. welcomed North Korea to the social media forums but challenged its authoritarian leaders to allow its citizens full access to the sites, as most other governments do.North Korea, one of the world's most secretive countries, blocks Internet access for all but the elite among its 24 million citizens but is believed to have a keen interest in information technology. Crowley noted that Pyongyang had underestimated the power it had unleashed."The Hermit Kingdom will not change overnight, but technology once introduced can't be shut down. Just ask Iran," he said. He was referring to unsuccessful attempts by the Iranian government to cut off access to social networking sites that opposition groups used to organize support during unrest that followed disputed elections last year.The Uriminzokkiri website, which is run by the Committee for the Peaceful Reunification of the Fatherland in Pyongyang, is blocked in South Korea, with a government warning against "illegal content" popping up instead. Currently 65 North Korean-run and pro-North Korean websites are blocked by the South's Korea Communications Standards Commission for carrying content that violates South Korea's national security and information and communications network laws, said Shim Joo-hyung, a spokeswoman for the commission."Uriminzokkiri is banned for carrying content that glorifies, praises or encourages an organization against the state, and thereby instilling social fear and anxiety," Shim said.She could not further discuss what the 65 websites were, as it is illegal to discuss and name sites that have been banned. South Koreans are wary of attempting to access such blocked sites because they could face up to seven years in jail if caught. Shim said the commission cannot comment on whether it will take action to block the Twitter and YouTube accounts, though she said it is possible to block them. "We wouldn't block Twitter or YouTube entirely, just the specific accounts," she said.Associated Press Writers Kwang-tae Kim in Seoul and Matthew Lee in Washington contributed to this report.Online:
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