Sono in ritardo di una trentina di 0re ma ne restano ancora parecchie, fino alle due del mattino di domani grazio al decalage di due ore dall'UTC, per monitorare sulle bande radioamatoriale i partecipanti al tradizionale International Lighthouse/Lightship Weekend, fissato come di consueto per il terzo fine settimana di agosto. Durante questo appuntamento i radioamatori di mezzo mondo, almeno di quello affacciato sulle coste marine, trasmettono le loro chiamate dai fari luminosi fissi e galleggianti. L'idea si è sviluppata da una iniziativa ristretta inizialmente ai fari delle coste scozzesi settentrionali, nel 1998, ma oggi coinvolge oltre 400 fari in una cinquantina di nazioni. E' un modo per ricordare anche a chi non è radioamatore la presenza della più antica forma di segnalazione al navigatore. Spesso i fari sono dislocati in situazioni di eccezionale bellezza dal punto di vista paesaggistico, alcuni sono monumenti storici, o autentici simboli dei luoghi da cui lanciano i loro fasci di luce. Per esempio, la lista dei partecipanti all'edizione 2010 di ILLW include anche la Lanterna di Genova, nominativo IU1L, e il poco meno celebre faro triestino della Vittoria, con nominativo speciale IQ3TS/lh. Il regolamento di questa manifestazione, che a differenza di mille altre analoghe iniziative radioamatoriali non prevede alcuna forma di gara e premiazione, non obbliga a trasmettere da locali interni ai fari, è possibile farlo da alloggiamenti o da attrezzature da campo subito adiacenti al faro stesso.
Sulle nostre coste e isole ci sarebbero quindi moltissimi candidati interessanti (nelle foto i due fari, di Punta Spalmatore, in restauro, e di Capo Falconara, a Ustica). Penso in particolare al faro di Punta Sottile a Favignana, isola dove è attivo un esperto radioamatore. Il faro è rinchiuso in zona militare, ma il radioamatore in questione non avrebbe difficoltà visto che appartiene alla Guardia di Finanza. Coordinandosi in qualche modo con i media locali il weekend dei fari potrebbe fare da cassa di risonanza per la promozione di aree di forte interesse naturalistico e turistico, comunque al riparo dai rischi di massificazione e delle sue deturpazioni. Ne verrebbero fuori delle storie straordinarie, come quella ascoltata l'altra sera su RaiNews in un servizio dedicato all'Asinara al suo Parco Nazionale, che ha intervistato la figlia dell'ultimo guardiano del faro di Punta Scorno, automatizzato nel 1977. Sarebbero storie molto più emozionanti di quelle sugli appartamenti di Montecarlo.
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