In "Loving Radio & Smartphones?", Roberto Del Bianco tratteggia sul suo sito personale Casamia.org un breve excursus sulle "app" le applicazioni di carattere radioamatoriale per sistema operativo Android. Il piccolo catalogo di Roberto - uno che conosce bene la questione per l'esperienza accumulata a partire dal protocollo X.25 - serve anche a fare il punto sulle direzioni finora imboccate dagli sviluppatori. Le piattaforme "smart" come Android, iOS, Windows Phone, le prossime iterazioni di Unix/Linux per cellulari, come il nuovo sistema MeeGo, o Maemo, più i "vecchi" Symbian o Blackberry, sono sicuramente destinati ad assumere una importanza crescente nel mondo radioamatoriale e in quello del radioascolto più tecnico e del monitoraggio di segnali radiofonici non-vocali. Non solo i dispositivi smart dentro alle nostre tasche diventano più numerosi. Sono soprattutto le loro capacità hardware a svilupparsi a dismisura, i loro microprocessori sono sempre più piccoli, più "ascetici" dal punto di vista della potenza elettrica e della dissipazione termica e ogni giorno più potenti dal punto di vista della elaborazione numerica.
Tutto quello che radioamatori e ascoltatori hanno visto finora in termini di calcolo e analisi di antenne, propagazione, circuiti elettronici, condizioni geofisiche, di trattamento numerico di sistemi di comunicazione testuale e grafica e soprattutto di Software Defined Radio, è stato costruito su sistemi operativi non molto più evoluti del DOS, linguaggi di generazione non recentissima come l'assembler, il C, Java, e processori che solo per l'SDR hanno cominciato a muoversi oltre determinati livelli di potenza. Con dispositivi smart di nuova generazione, la generazione di iPad, iPhone e Android, ci sarà un inevitabile cambiamento. A patto che l'interesse nei confronti delle applicazioni specializzate resti vivo anche nella nuova generazione dei radioamatori-programmatori.
3 commenti:
Grazie Andrea per il Post, e per le tue considerazioni utili a conoscere meglio potenzialità di questi nuovi dispositivi - "androidi" e non - al di là delle classiche app segnalate e amplificate nei media ad usum commercio...
Per combinazione, proprio stasera ho ricevuto una mail da Google, che mi segnala il loro "ok" nel diventare "App Inventor" con un sistema di sviluppo (che devo comunque imparare) a loro dire semplice e assolutamente slegato dalla conoscenza di codici o tag HTML. A questo punto, come dici tu, occorre che rimanga l'interesse per le cose nuove da poter creare. E qui, oltre al "manico" e forse ancor più di esso, penso sia necessario avere... fantasia!
un SDR su iphone sarebbe una meraviglia, come lo sarebbe la possibilità di gestire software di analisi audio. mi risulta però che non vi sia al momento la possibilità di acquisire un segnale da un ingresso dati ma solo per via mike.
dico bene? è una mancanza hardware? è aggirabile via software?
Il problema sarebbe elaborare dati che arrivano da una sorgente già numerica e non analogica? Esistono adattatori dock-usb per il trasferimento dei file e applicazioni non necessariamente autorizzate (per iPhone "jailbroken"). Non so se questo significhi che presto avremo una app capace di pilotare, chessò, un ricevitore SDR come il Perseus. Mentre in teoria si possono elaborare segnali analogici I/Q, facendoli entrare dalle due linee predisposte sul pin-out della presa dock (più che sulla singola linea mono ricavabile dalla presa per le cuffie-microfono., che tra l'altro è pre-amplificata). Esistono diversi programmi di analisi del segnale, come SignalScope di Faber Acoustical. Per utilizzarli ci si deve in genere munire di un microfono come Blue Mikey, dotato sia di microfono stereo sia di ingresso stereo line-in. SparkFun Electronics vende un accessorio chiamato PodBreakout, che da un lato si connette alla presa dock di iPhone e dall'altro presenta una schedina con 30 pin facilmente saldabili. Qui comunque c'è uno schema dei pin assegnati: http://wmp.dk/2010/04/05/iphone-and-ipod-pinout/
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