Fabrizio "Hamlet" mi scrive che in relazione alla vexata quaestio della radio digitale, gli piacerebbe conoscere l'opinione mia e degli amici del gruppo DRM Italia di una notizia-commento apparsa sulla newsletter britannica Digitalradiotech:che si dilunga su una teoria cospirazionista in base alla quale i fautori del DAB nel Regno Unito stanno bloccando l'inclusione del DRM/DRM+ nell'elenco degli standard raccomandati per il framework di una radio europea "all mode".
Da parte mia Fabrizio sa che ho sempre nutrito un certo scetticismo per le modulazioni digitali in-band, perché i vantaggi in termini di apertura nei confronti di sistemi di distribuzione digitale finiscono quasi inevitabilmente per essere compensati, forse in negativo, dai conflitti determinati dall'introduzione, in banda, di quello che alle orecchie dei ricevitori analogici suonerebbe solo come rumore. Gli studi pubblicati pochi mesi fa a Kaiserslautern dimostrano che la convivenza tra "vecchia" radio analogica e nuova radio DRM+ tra 88 e 108 MHz rischia di essere molto, molto problematica. Senza contare che nella fase di transizione, anche in caso di leggi che impongano lo switch off dell'analogico, di fatto ci troveremmo davanti a una percentuale grande o piccola di pubblico non raggiunta da servizi perché non in possesso del ricevitore necessario (e in questo senso la strada della retrocompatibilità fatta negli USA da HD Radio non sembra aver per niente convinto il mercato). Continuo a pensare che le modulazioni analogiche hanno ancora molto da dare in un contesto di convivenza su porzioni di banda diverse. Vedrei per esempio molto bene il DRM+ utilizzato in una eventuale porzione compresa tra i 50-80 MHz. Ci possono essere due modi per traghettare la radio verso i modi digitali: switch off o convivenza out of band. A mio modesto parere la seconda modalità è quella a minor impatto ambientale.
UK DAB industry trying to exclude DRM/DRM+ from European digital radio standardQualche giorno fa sul suo blog Technosoc ha pubblicato a sua volta un intervento sul tema, citando articoli della stampa britannica relativi alla pubblicazione dell'ormai noto rapporto del Digital Radio Workin Group (quello che consiglia di spegnere l'FM). Confido che gli amici che frequentano il gruppo Yahoo dedicato al DRM in Italia raccolgano la richiesta dell'autore di Technosoc e aspetto i loro commenti. Posso solo testimoniare che a Cagliari, in occasione dell convegno sulla radio digitale EBU dello scorso settembre, le perplessità relative al DRM erano palpabili. Non so quanto la cosa fosse legata a fore di protezionismo su investimenti già fatti in campo DAB, ma proprio i costruttori di silicio, Frontier Silicon in test, sostenevano che implementare codec DRM ai fini di una loro industrializzazione fosse molto più costoso.
23rd December 2008
The car manufacturers are insisting on there being a "common European digtial radio standard" before they'll agree to factory-fit DAB car stereos as standard in new cars. But the UK DAB industry has only included the DAB, DAB+ and DMB-A standards in the supposed common European standard, which means that DRM and DRM+ are being excluded.
I can't think of any legitimate reason for why DRM/DRM+ should be excluded, so it looks to be simply down to the fact that it suits the UK broadcasters' timetable for FM switch-off, so presumably the UK broadcasters clearly couldn't care less about what European countries want, and nor do they care what consumers want, but we already knew that.
The reason why including DRM/DRM+ doesn't suit their FM switch-off plans is because the new DRM+ standard isn't finished yet, so it would be at least a year or two before receiver modules supporting DRM+ would be available. So including DRM/DRM+ in a common European digital radio standard would lead to the car manufacturers delaying when the date when they'd agree to fit DAB as standard, which would in turn put the whole timetable for FM switch-off back by an equivalent amount of time as well.
DRM+ has been designed to work in the FM band, so it would be the ideal digital broadcasting system to be used in the FM band once FM is eventually switched off. DRM+ is also a very efficient system, so it would potentially allow a lot of new stations to launch once FM is switched off, and the audio quality would be good. So another likely reason for why the UK DAB broadcasters want to exclude DRM+ is because it would avoid the possibility of them facing future competition from DRM+ stations -- i.e. it's good old protectionist greed.
(continua)
Da parte mia Fabrizio sa che ho sempre nutrito un certo scetticismo per le modulazioni digitali in-band, perché i vantaggi in termini di apertura nei confronti di sistemi di distribuzione digitale finiscono quasi inevitabilmente per essere compensati, forse in negativo, dai conflitti determinati dall'introduzione, in banda, di quello che alle orecchie dei ricevitori analogici suonerebbe solo come rumore. Gli studi pubblicati pochi mesi fa a Kaiserslautern dimostrano che la convivenza tra "vecchia" radio analogica e nuova radio DRM+ tra 88 e 108 MHz rischia di essere molto, molto problematica. Senza contare che nella fase di transizione, anche in caso di leggi che impongano lo switch off dell'analogico, di fatto ci troveremmo davanti a una percentuale grande o piccola di pubblico non raggiunta da servizi perché non in possesso del ricevitore necessario (e in questo senso la strada della retrocompatibilità fatta negli USA da HD Radio non sembra aver per niente convinto il mercato). Continuo a pensare che le modulazioni analogiche hanno ancora molto da dare in un contesto di convivenza su porzioni di banda diverse. Vedrei per esempio molto bene il DRM+ utilizzato in una eventuale porzione compresa tra i 50-80 MHz. Ci possono essere due modi per traghettare la radio verso i modi digitali: switch off o convivenza out of band. A mio modesto parere la seconda modalità è quella a minor impatto ambientale.
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