Dietro il segnalino che con qualche sforzo Andrea Borgnino ha ascoltato a Roma in questi giorni in onde medie (su 1485 kHz) c'è un gruppo di inguaribili, romantici pirati della radio. Ma il loro obiettivo è tutt'altro che piratesco. In gioco c'è un pezzo significativo della memoria storica e democratica italiana. «Siamo consapevoli di aver scritto una pagina di storia,» mi racconta al cellulare Maurizio Amici, regista televisivo e fondatore, nel 1976, di una delle prime emittenti private romane, Radio Hanna. Il problema è che questa consapevolezza è andata perduta in chi, smessa la veste del pioniere dell'etere libero, ha indossato quelli dell'imprenditore radiofonico. I pirati come Maurizio e i suoi colleghi dell'associazione Libere Voci e del portale Broadcast Italia hanno sfidato negli anni 70 il muro di gomma del monopolio e dei furgoncini dell'Escopost che perlustravano etere e strade alla ricerca di impianti da sequestrare. I pirati alla fine ebbero ragione anche della polizia postale e con l'epocale sentenza della Corte Costituzionale ottennero una grande vittoria. «Molti allora dovettero fare una scelta commerciale, era inevitabile. Ma la paradossale conseguenza è che gli spazi che allora riuscimmo ad aprire si sono quasi completamente richiusi,» si lamenta Amici. Lo spirito di allora, le tante cose che l'Italia dei mille campanili e delle quattromila stazioncine aveva da dire oggi si trovano, secondo Amici, dentro alle Web Radio.
Trent'anni dopo, ecco nascere una iniziativa che come vedremo ha un obiettivo doppio ma complementare. Raccogliere attraverso Broadcast Italia le registrazioni originali delle voci delle prime radio private, un audiolibro di storia che possa servire non solo per nutrire la nostalgia dei pirati di allora, ma fungere da strumento prezioso per capire come eravamo fatti e soprattutto come siamo diventati. «Vogliamo essere le Teche Radio delle stazioni private, oggi abbiamo messo online una trentina di ore ma vorremmo che fossero migliaia,» dice Maurizio confrontando il progetto di Broadcast Italia con il noto archivio multimediale della radiotelevisione pubblica. L'altra necessità è una naturale conseguenza della prima: una volta costruito l'archivio deve essere reso accessibile. Perché accontentarsi del Web per diffondere questo patrimonio sonoro? Mettere su una radio è tutta un'altra soddisfazione.
Amici racconta che l'idea di mettere in onda il materiale storico di Broadcast Italia si è subito rivelata una ambizione proibita. Oggi mettere su una radio FM richiede troppi investimenti. «Così abbiamo pensato alle onde medie. Ma come fare? In teoria non si poteva, anche se sospetto che neanche al Ministero sappessero bene come reagire.» I creatori di Broadcast Italia a questo punto hanno deciso di tirar fuori dall'armadio la bandiera con teschio e tibie. «Prima abbiamo rilevato una piccolissima frequenza FM nella provincia di Frosinone per ottenere una autorizzazione vera e propria e poi abbiamo acceso un piccolo impianto in onde medie, che speriamo sarà seguito da altri» Per certi versi è una specie di provocazione, non troppo diversa da quella che portò alla liberazione dell'etere. Amici e soci vogliono smuovere le acque, ottenere un riconoscimento. Ma anche mettere in piedi un progetto articolato e continuativo. Da un lato, come si è detto, diffondere i materiali sonori del passato. Dall'altro raccogliere e rendere più fruibili quelli prodotti attualmente dalle Web Radio «Ce ne sono alcune estremamente interessanti, via etere vogliamo provare a fare in modo che invece di cento contatti online ad ascoltarli ci sia un'intera città. E' il contrario delle Direzioni Regionali della Rai: invece di decentrare la capacità produttiva verso il territorio noi portiamo i piccoli territori dentro alle città.» Broadcast Italia cercherà di stipulare accordi con le stazioni su Internet per concetrare i loro programmi e ritrasmetterli, a titolo del tutto gratuito.
Bellisimo e romantico progetto. Ma come si sostiene? «Inizialmente lo sosteniamo noi,» risponde Amici. «Siamo tutti professionisti, possiamo permetterci di spenderci qualcosa.» In futuro chissà, ci potranno essere sponsorizzazioni, o magari aiuti regolamentati per legge, come accade in diverse realtà europee. Dice apertamente di rendersi conto dei limiti attuali dellla modulazione d'ampiezza. «Una banda che al contrario dell'FM non sembra avere molto futuro in Europa,» che può dare fastidio e soprattutto soffrire dei rumori e delle interferenze urbane. L'importante è rendersi in qualche modo visibili e ascoltabili. Broadcast Italia ha rapporti stretti con l'Università La Sapienza di Roma, nei master dove molti membri dell'associazione di Amici insegnano. Si spera però di coinvolgere anche studenti, laureandi e ricercatori nel lavoro di creazione degli archivi, mettendo conteporaneamente al servizio di coloro che vogliono imparare come si faceva la radio in passato (e come è avvenuto il passaggio dall'analogico al digitale) tutta l'esperienza accumulata in materia dagli animatori di Broadcast Italia e della stazione radio che dovrebbe iniziare a trasmettere dopo questa prima fase di testing.
«Molti di noi - io per primo, anche se sono rimasto nel settore - con la radio hanno smesso, fanno da anni altri mestieri.» Ma la radio è una passione che non ti lascia mai. «Mi danno del matto, conclude Maurizio. Neppure io so perché mi è venuta questa idea.» A volte, quando le idee sono buone, non hanno bisogno di un perché. Si prova a metterle in pratica e basta. Auguri, cari pirati.
Amici racconta che l'idea di mettere in onda il materiale storico di Broadcast Italia si è subito rivelata una ambizione proibita. Oggi mettere su una radio FM richiede troppi investimenti. «Così abbiamo pensato alle onde medie. Ma come fare? In teoria non si poteva, anche se sospetto che neanche al Ministero sappessero bene come reagire.» I creatori di Broadcast Italia a questo punto hanno deciso di tirar fuori dall'armadio la bandiera con teschio e tibie. «Prima abbiamo rilevato una piccolissima frequenza FM nella provincia di Frosinone per ottenere una autorizzazione vera e propria e poi abbiamo acceso un piccolo impianto in onde medie, che speriamo sarà seguito da altri» Per certi versi è una specie di provocazione, non troppo diversa da quella che portò alla liberazione dell'etere. Amici e soci vogliono smuovere le acque, ottenere un riconoscimento. Ma anche mettere in piedi un progetto articolato e continuativo. Da un lato, come si è detto, diffondere i materiali sonori del passato. Dall'altro raccogliere e rendere più fruibili quelli prodotti attualmente dalle Web Radio «Ce ne sono alcune estremamente interessanti, via etere vogliamo provare a fare in modo che invece di cento contatti online ad ascoltarli ci sia un'intera città. E' il contrario delle Direzioni Regionali della Rai: invece di decentrare la capacità produttiva verso il territorio noi portiamo i piccoli territori dentro alle città.» Broadcast Italia cercherà di stipulare accordi con le stazioni su Internet per concetrare i loro programmi e ritrasmetterli, a titolo del tutto gratuito.
Bellisimo e romantico progetto. Ma come si sostiene? «Inizialmente lo sosteniamo noi,» risponde Amici. «Siamo tutti professionisti, possiamo permetterci di spenderci qualcosa.» In futuro chissà, ci potranno essere sponsorizzazioni, o magari aiuti regolamentati per legge, come accade in diverse realtà europee. Dice apertamente di rendersi conto dei limiti attuali dellla modulazione d'ampiezza. «Una banda che al contrario dell'FM non sembra avere molto futuro in Europa,» che può dare fastidio e soprattutto soffrire dei rumori e delle interferenze urbane. L'importante è rendersi in qualche modo visibili e ascoltabili. Broadcast Italia ha rapporti stretti con l'Università La Sapienza di Roma, nei master dove molti membri dell'associazione di Amici insegnano. Si spera però di coinvolgere anche studenti, laureandi e ricercatori nel lavoro di creazione degli archivi, mettendo conteporaneamente al servizio di coloro che vogliono imparare come si faceva la radio in passato (e come è avvenuto il passaggio dall'analogico al digitale) tutta l'esperienza accumulata in materia dagli animatori di Broadcast Italia e della stazione radio che dovrebbe iniziare a trasmettere dopo questa prima fase di testing.
«Molti di noi - io per primo, anche se sono rimasto nel settore - con la radio hanno smesso, fanno da anni altri mestieri.» Ma la radio è una passione che non ti lascia mai. «Mi danno del matto, conclude Maurizio. Neppure io so perché mi è venuta questa idea.» A volte, quando le idee sono buone, non hanno bisogno di un perché. Si prova a metterle in pratica e basta. Auguri, cari pirati.
43 commenti:
adesso sto ascoltando i 1485 khz. Ma dove è situato il ripetitore per le onde medie? Forse un giorno potrebbero sperimentare il DRM sui 1485?
Qualche notizia da altre fonti le ho, ma non volevo insistere troppo con dettagli di questo tipo, proprio perché dal punto di vista normativo operare sulle onde medie in Italia è un po' borderline. Sperimentare il DRM? Già si rischia che in onde medie ti sentano in pochi, figuriamoci se non esistono le radio per riceverti. L'idea dietro questo progetto non porterà oceani di ascoltatori, ma potrebbe conquistare un certo seguito. Diamo loro un po' di tempo.
Io sono un po scettico per il DRM finchè non entreranno in commercio apparecchi radiofonici a basso costo per questo sistema.
L'AM analogica sicuramente è alla portata di tutti come ascolto,però necessiterebbe di potenze adeguate per coprire una città come Roma che in onde medie è dominata solamente dalle due frequenze del Vaticano e la debole RAI su 1107 KHz.
Concordo pienamente con Mauro sul DRM, evoluzione molto interessante ma penalizzata da questa strana situazione da "radio senza radio".
Sulla possibilità di coprire Roma, non è certo un problema di interferenze e, in un certo senso, neppure di potenza. Il vero problema delle onde medie e corte si chiama antenna. Temo che l'impianto sperimentale acceso dagli amici di Broadcast Italia sia molto artigianale. Una buona antenna per le onde medie ha dimensioni ragguardevoli, necessita di permessi di costruzione, ha un costo non indifferente. Molto dipende da quanto l'associazione Libere Voci vuole davvero impegnarsi in un progetto che personalmente trovo magnifico: dar voce ai materiali d'archivio e ai contenuti oggi prodotti dalle Web Radio attraverso un impianto radio che tutti possono ascoltare con pochi mezzi non è solo un'idea romantica, ma razionale. Speriamo davvero che la cosa possa crescere e svilupparsi anche in altre città, come è nelle iniziali intenzioni dei promotori dell'iniziativa.
si infatti il problema di trasmettere in onde medie è essenzialmente la realizzazione di una antenna adatta e la notevole potenza che occorre fornire.Tra l'altro montare un'antenna a traliccio è pressochè impossibile in città visto che serve un ampia zona pianeggiante con una funzione di terra per l'antenna..
Una buona soluzione a questo problema potrebbe essere il sistema adottato dalla rivoluzionaria Radio Studio X di Momigno (FI),unica emittente privata italiana che trasmette in AM stereofonico!!
Questa emittente infatti trasmette con un'avveneristica antenna dalle dimensioni contenute una potenza di 5 Kw che riesce a coprire un discreto bacino di utenza...
Non so a quale tipo di "avveniristica antenna" Mauro si riferisca. Le leggi di Maxwell non sono avveniristiche. Sul sito di Studio X si trova una apposita pagina sulle antenne per onde medie e la principale tipologia descritta è, com'è prevedibile, la marconiana. A onor del vero su quella stessa pagina si può leggere: «Diversi venditori asseriscono di avere antenne miracolose che mettono in atto le leggi dei campi elettromagnetici; queste sono solo fesserie, d'altro canto se tali antenne fossero così "magiche" la Rai che ha, e ha avuto i più grandi cervelli pensanti del nostro paese, e tutte le altre emittenti sparse nel globo, avrebbero sicuramente risparmiato decine di miliardi ... quindi occhio ai venditori di fumo.»
Detto questo, le potenze in gioco forse potrebbero non essere troppo elevate. Come dice Mauro 5 kW sarebbero già un bell'andare, specie se l'antenna si trova in altura. Molte stazioni europee locali trasmettono con 1 o 2 kW.
Scusa andrea forse ho usato un termine inappropriato,io ho detto "avveneristica" ma volevo intendere semplicemente che è un'antenna non utilizzata dai boradcaster privati,almeno in italia.
Leggo con molto interesse i vostri post sull'antenna e sulla tecnica, anche se io non capisco granché delle OM e lascio ad altri "pirati" l'incombenza di risolvere questi problemi, anzi ne approfitto per ringraziare proprio Luca Betti di Studio X che ci sta dando una mano e l'impareggiabile Stefano R. che armeggia con fili, pali e trasmettitori. Una precisazione che vorrei fare all'articolo di Andrea è che sul sito di Broadcastitalia le ore di programmi raccolti, pubblicati e fruibili gratuitamente sono più di 600 e non 30 come erroneamente scritto.
Ad ogni buon conto, alla community che ci segue ci terrei a far sapere che in caso di necessità le arenace che preferisco sono quelle rosse, le stesse che amavo nel '75 quando aprii la mia radio. Grazie per la simpatia e l'interesse che dimostrate. Maurizio
Mi scuso per aver riportato erroneamente il dato relativo al materiale già accessibile sul sito, Maurizio. Grazie per gli ulteriori dettagli forniti, credo che vi siate affidati a tecnici veramente competenti. Il vostro è un progetto che può andare lontano, forza. Quale sarà la tappa successiva al potenziamento dell'impianto di Roma?
Ciao, sarei interessato ad avere maggiori particolari su questo progetto. Ho provato anche a mettermi in contatto con broadcast italia. Qualcuno può aiutarmi??
Grazie
Non credo di violare la sua privacy segnalando che Maurizio Amici ha una pagina personale con parecchi riferimenti. Non l'ho mai detto ma Amici è uno dei registi di Chi l'ha visto, mio personale programma cult e a breve andrà in onda anche la sua regia di Ombre sul giallo con Franca Leosini.
Grazie Andrea. Proverò a scrivere una mail a Maurizio all'indirizzo indicato sul suo sito. Spero che mi calcoli. Siamo davvero interessati a questo progetto per amore della radio, senza secondi fini.
Cercando bene trovi anche dei numeri di telefono.
Effettivamente spulciando nel sito ho trovato anche un paio di numeri di telefono. Nonostante sia tentato di chiamarlo subito per le gran voglia di informarmi meglio, non vorrei essere invadente. Intanto aspetto che prenda in considerazione la mia mail....
Anzi se Maurizio dovesse passare da queste parti, spero ci sia possibilità di confrontarci.
DJ CARLO TESORIERE
SONO UN EX FONICO DELLA VECCHIA E STORICA RADIO HANNA e risentendo la voce di Maurizio Amici sui 1485 khz di radio broadcast italiain è stato emozionante e mi ha riportato indietro di 30 anni ora a distanza di anni ho una radio web http://www.radiopuntoit.suinternet.it
Radio broadcast italia in zona Nomentano, Sanbasilio, Sancleto, altezza GRA uscita 11 si sente bene ma con piccoli disturbi di QRM tipici della modulazione di ampiezza.
Un saluto a tutti voi Dj Carlo Tesoriere
Cosa succede? Non si sente più il segnale di radiobroadcast italia, nemmeno in maniera lieve. Il ministero ha già colpito?
Il fu ministero ha ben altro cui pensare, non credo si tratti di un intervento mirato. Da quel che so c'erano piani di potenziamento del segnale, potrebbe essere il motivo di una momentanea sospensione. E' una iniziativa volontaria, non possiamo pretendere chissà quale tipo di continuità.
Ieri in macchina ho beccato radio broadcast italia in zona giustiniana-la storta. Il segnale era molto debole e piuttosto disturbato, ma potrebbe essere il segno di un ritorno??
Broadcastitalia....rieccoli!
Non dobbiamo neppure essere ingenerosi nei confronti di una iniziativa di nicchia che non può contare su investimenti massicci e neppure su un contesto favorevole a un tipo di radio un po' fuori moda. Io credo che le idee di Maurizio Amici siano valide, ma sono minoritarie. Le idee minoritarie da queste parti non sono mai molto tutelate. Paradossalmente tendono a esserlo solo quando sono sbagliate. Wait and see.
Da stasera ci sono di nuovo come prima! Bravi ... non mollate!
Ci sono di nuovo? Ora controlo sulla radio di casa. Si sentirà?? Tra poco vi faccio sapere!
Dalla mia scassatissima radio di casa broadcast si sente bene e anche la sintonizzazione è stata agevole. La qualità del segnale è buona ma ogni tanto si sente qualche scrocchio. Qualcuno sa se l'aumento di potenza di cui si parlava prima dell'estate è poi avvenuto?
Vedo che ci seguite con amorevole passione, grazie di cuore, la sospensione era dovuta al fatto che si era guastato l'alimentatore del trasmettitore, finalmente lo abbiamo riparato e migliorato il segnale. Ora dobbiamo tirar su l'antenna nuova e solo in seguito aumenteremo la potenza. Comunque già va meglio mi sembra.
Di nuovo grazie a tutti. Maurizio Amici
Bravi S & F
La nuova antenna ,anche se ancora "corta" ,ha migliorato di parecchio il segnale !
Anche sulla webradio della Rai ,notoriamente sorda come una campana ,si sente decisamente molto meglio !
Salutoni .....
L'altra sera passando sul raccordo altezza Bufalotta, il segnale era davvero buono, si sentiva nitido. Davvero complimenti! A che altezza è arrivata l'antenna?
In bocca al lupo
Siamo a metà Gennaio e finalmente, dopo le feste natalizie è arrivato il nuovo processore audio.
Ci farebbe piacere sapere se qualcuno di Voi che ci ha ascoltato l'emittente precedentemente ha notato il cambiamento.
Grazie per l'attenzione.
Fabio
Fabio, grazie per la tua precisazione. Il commento anonimo precedente al tuo, quello riferito all'ascolto dalla Bufalotta, era del 28 dicembre (Blogger purtroppo non inserisce le date in calce). Non so quindi se quella segnalazione si riferisse all'audio del nuovo processore. Aspettiamo altri report.
Sul raccordo altezza Tiburtina l'audio è generalmente buono, mi sembra migliore rispetto a prima. Ho continuato a ricevere anche sulla tiburtina direzione roma per un bel pezzo, dopo essere uscito dal raccordo. E' migliorata anche la copertura?
Che dire.... ce la stiamo mettendo tutta! Le condizioni atmosferiche del momento sono avverse per lavorare sulla nuova antenna e trasmettitore, ma stiamo preparando quanto è possibile "indoor" per avere tutto pronto quando il sole ci potrà scaldare. Una cosa è certa... non sò tra quanto (settimane o forse un paio di mesi) ma quando sarà ... ve ne accorgerete sicuramente!!
Nel frattempo ci tengo a ringraziare tutti per il sustentamento morale e tecnico che ci fornite affettuosamente.
Un pò di pazienza....!
Un cordiale saluto
Stefano R.
Abbiamo iniziato le migliorie...siamo solo all'inizio...comunque sarebbero graditi rapporti di ascolto.
Grazie
Broadcastitalia
Il segnale è buono fino a p.zza santiago del cile, prima si fermava a c.so francia. Bravi!
Io preso il segnale fino a p.zza euclide. Avete alzato l'antenna??
il segnale è buono a pza ungheria
grazie!
Nel mese di luglio ho preso BroadcastItalia sulla colombo e a s. giovanni, ma è stato solo un'episodio, poi non mi è più capitato. Ho avuto un'allucinazione o bolle qualcosa in pentola? Ripetitore?
OHHHH...! Ci hanno messo un bel pò ... ma ora è un'altra cosa!! Avete provato a sentire in giro? Bravi... ci avete fatto tirare il collo, ma il risultato è notevole. Bello anche il video su Youtube della nuova antenna: (ma come l'avete tirata sù?)
Complimenti
Davvero una bella installazione, complimenti. Ecco il link al filmato You Tube menzionato.
Beh che dire, effettivamente ci abbiamo messo molto più del previsto ma imprevisti ce ne sono stati a palate! L'importante che ora è sù. Adesso stiamo lavorando sul piano di terra (altra impresa non da poco: 64 radiali di nastro rame, lunghi 20mt e richiusi a cerchi concentrici sempre in nastro rame!) e poi accenderemo il Nautel da 5 KW, ma non so quando, deve ancora arrivare il "contatorone ENEL". Comunque grazie di cuore per la vostra assidua attenzione al nostro lavoro, cercheremo di non deluderla mai! Un salutone cordiale a tutti.
Stefano
Ciao,sono le ore 15:56 locali.
vi ascolto oggi per la prima volta.
In Cerveteri il segnale e' buono S9 nonostante l'antenna non adatta (Dipolo orizzontale per 14, 21 e 28 Mhz)il ricevitore e' un Icom IC-756PROII.
La qualita' complessiva dell'emissione e' buona anche se con qualche disturbo sottostante.
Appena possibile vi daro' ulteriori info con antenna giusta.
Buon lavoro, Max
L'ho appena ascoltata qui a Napoli. Segnale buono 3/4, lentamente evanescente.
Io non riesco più a prendere broadcasta italia. Che è successo??
Qualche tempo fa molti degli operatori che in questi mesi hanno sperimentato la piattaforma delle onde medie per trasmissioni musicali e locali hanno ricevuto la diffida da parte del Ministero per lo sviluppo economico. In Italia queste trasmissioni sono molto controverse sul piano legale, non essendo specificatamente vietate ma neppure autorizzate. Quasi tutte le stazioni sono inattive, con poche eccezioni (Radio Kolbe su 1566, Challenger su 1368). Il problema è la totale mancanza di regolamentazione e vecchie norme che fanno di questa porzione di spettro un'area off limits. Ci vorrebbe proprio un bel moviemento di sensibilizzazione che spinga a introdurre anche in Italia una legge sull'emittenza a passa potenza di contenuti associativi, comunitari, culturali, religiosi.
Ok. E ora? Avete abbandonato il progetto??
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