E' davvero la legge Gasparri (incompatibilità tra proprietà di un network nazionale, in questo caso 101, e uno regionale) a costringere Monradio a chiudere RockFM? Oggi ViviMilano del Corriere ha parlato della festa d'addio che la stazione organizza metaforicamente attraverso una programmazione tutta speciale.
Sul sito di Sabina Guzzanti, invece, con la firma di Diego Pirovano c'è una lunga confutazione dell'ipotesi gasparriana. Lascio a voi giudicarne l'attendibilità. Da parte mia ribadisco che la chiusura di una radio capace di trasmettere musica di buona qualità è sempre una notizia pessima. Capisco che il veloce successo di Virgin Radio abbia complicato il quadro competitivo tra Monradio e Finelco, ma le due esperienze mi sembrano molto diverse. La cosa più probabile è che non ci sia sufficiente spazio di manovra pubblicitario per entrambe. Mi chiedo però perché non prendere una iniziativa coraggiosa, chessò trasferire RockFM sul DAB? Forse se si cominciasse a creare una prima, timida offerta di contenuti esclusivamente trasmessi in digitale, le cose si muoverebbero. Certo, bisogna investire qualcosa e rischiare. Il mestiere degli imprenditori.
Sul sito di Sabina Guzzanti, invece, con la firma di Diego Pirovano c'è una lunga confutazione dell'ipotesi gasparriana. Lascio a voi giudicarne l'attendibilità. Da parte mia ribadisco che la chiusura di una radio capace di trasmettere musica di buona qualità è sempre una notizia pessima. Capisco che il veloce successo di Virgin Radio abbia complicato il quadro competitivo tra Monradio e Finelco, ma le due esperienze mi sembrano molto diverse. La cosa più probabile è che non ci sia sufficiente spazio di manovra pubblicitario per entrambe. Mi chiedo però perché non prendere una iniziativa coraggiosa, chessò trasferire RockFM sul DAB? Forse se si cominciasse a creare una prima, timida offerta di contenuti esclusivamente trasmessi in digitale, le cose si muoverebbero. Certo, bisogna investire qualcosa e rischiare. Il mestiere degli imprenditori.
Radio Rock Fm, addio in grande stile
Frequenze troppo care, il 31 maggio si chiude. Solidarietà da artisti come Brian May dei Queen. Un sito Internet per restare in contatto
Parla di «sconforto» la redazione di RockFm nell’annunciare che la storica emittente, fondata 18 anni fa da Gigio D'Ambrosio, sta per chiudere i battenti. Ancora una settimana di programmazione e poi, il 31 maggio, l’addio agli ascoltatori. Dati gli alti costi delle frequenze, la proprietà (di cui fa parte la Mondadori tramite Monradio) non ha trovato una soluzione per trasformare la radio locale in un network nazionale e nessun altro editore si è fatto avanti.
Non che mancasse il pubblico: secondo i dati Audiradio, nonostante l’esiguo numero di frequenze e in assenza di promozione, dal marzo 2007, mese in cui è stato lanciato il nuovo format «Classic Rock», RockFm ha raddoppiato gli ascolti, toccando quota 170 mila. Troppo poco, comunque, per convincere qualcuno a salvarla. Forse anche a causa del recente sbarco nell’etere di Virgin Radio, che, raggiungibile in tutta Italia, in pochi mesi ha conquistato oltre un milione e 600 mila ascoltatori.
Così tutto è pronto per la «festa» di chiusura: cinque giorni in grande stile, che dal 26 al 30 maggio vedranno approdare negli studi di via Locatelli alcuni dei più importanti artisti e gruppi nostrani (Baustelle, Marlene Kuntz, Pfm, Afterhours, Cristina Donà, Linea 77, Lacuna Coil, Bugo, Piero Pelù…), più una lunga diretta, tra le 18 del 30 maggio e le 18 del 31, condotta da tutti i dj della radio e da speaker e voci note provenienti da altre emittenti.
«La forza di Rock Fm – sostiene il direttore Marco Garavelli – era da un lato di trasmettere rock 24 ore su 24, senza tralasciare sottogeneri meno commerciali come il metal, dall’altro di fare tutto questo nella piena libertà e autonomia. Nel settore eravamo apprezzati anche all’estero, il che ci ha permesso di ospitare celebrità come i Van Halen, gli Iron Maiden, Ben Harper, Alanis Morissette, Lenny Kravitz» (ascolta l'intervista). Qualche soddisfazione Garavelli e soci se la sono tolta anche dopo l’annuncio della chiusura.
«Sapevamo che Brian May dei Queen si stava impegnando per salvare una piccola emittente inglese, così durante un concerto della RockFm All Stars Band abbiamo lanciato un appello per chiedergli di aiutarci. Era un gioco, naturalmente, ma il filmato è finito su YouTube, May l’ha visto e ci ha comunicato la sua solidarietà sul suo sito». Dispiaciuta dell’inatteso funerale anche Cristina Donà: «È un peccato perdere emittenti con una programmazione alternativa rispetto a quella mainstream», commenta la cantautrice milanese. Mentre Bugo ricorda: «La cosa che più mi rimarrà impressa di RockFm è la semplicità con cui si andava in onda. Di solito è difficile abbinare leggerezza e professionalità, informalità e approfondimento culturale, mentre lì ci riuscivano».
Il pubblico di RockFm non resta in silenzio. In questi giorni sono innumerevoli le dichiarazioni di affetto ricevute dall’emittente, tra le più incisive quella di un gruppo di fan che, durante la partita di calcio Livorno-Milan, si sono presentati allo stadio con uno striscione con la scritta «Grazie RockFm». Commossi da tanta attenzione, un mesetto fa Garavelli e compagni hanno aperto un sito Internet, www.rockfamily.it, per restare in contatto con gli ascoltatori più fedeli. «L’abbiamo creato a nostre spese, è un modo per non perdere di vista chi ci ha seguiti per anni».***
Vorrei portare alla Vs. attenzione l'imminente chiusura di una radio che da 18 anni irradia cultura musicale. Trattasi dell'emittente locale Rock FM, che, a pareri unanimi di ascoltatori e artisti, è da sempre la stazione di riferimento per i generi musicali legati al rock.
Dal 1990, i vari DJ che si sono susseguiti nella conduzione dei programmi hanno sempre dimostrato che la passione e la preparazione professionale vanno ben oltre alle belle voci ed alla simpatia che possono entusiasmare il pubblico delle innumerevoli radio commerciali presenti in Italia.
Gran parte dello staff è attivo sull'emittente dagli "albori" di questa attività.
A dispetto della scarsa copertura e della quasi totale assenza di pubblicità, la radio è rimasta "on air" per 18 anni, senza mai perdere il consenso del suo affezionato pubblico, forse considerato "di elite" e poco redditizio, ma sempre presente e riconoscente.
I numeri parlano di più di 600 mila ascoltatori settimanali, distribuiti nelle sole 13 province raggiunte dal segnale.
Il 19 marzo, dai microfoni di Rock FM è arrivato agli increduli ascoltatori il messaggio che annunciava la volontà dell'editore di chiudere la radio. La colpa di rock fm è di essere nata e di essere stata animata da persone appassionate, competenti, generose, ma prive di risorse sufficienti a reggersi finanziariamente sulle proprie gambe. Da sempre liberi e coraggiosi editorialmente nonostante la dipendenza da altri, da sempre in mano ad editori che non valevano tanta passione e competenza e che oggi hanno deciso di chiudere e stop.
Non di vendere, non di cedere, non di cambiare, non di rinnovare: semplicemente di chiudere. La decisione dell'editore non si è modificata neanche in presenza di compratori e peggio di tutto, chi ci lavora verrà semplicemente lasciato a casa.
L'editore in questione è Monradio, società che fa capo al gruppo Mondadori e che ha rilevato rockfm insieme a r101 4 anni fa, a seguito dei meritati provvedimenti penali a carico dei precedenti proprietari.
Il segnale verrà spento alle 18.00 del 31 maggio.
Da quando la brutta notizia ha preso a girare, è nato un sito internet parallelo a quello ufficiale, nel quale si riuniscono quotidianamente i DJ e gli ascoltatori, in uno scambio di opinioni e di idee, per la maggior parte indirizzate , non tanto al sempre meno probabile salvataggio dell'emittente, quanto a cercare di realizzare nuovi progetti pur in assenza di frequenze radio. TANTA COSTANZA, CREATIVITA' E VOGLIA DI FAR PARTECIPARE LA GENTE ANDREBBERO PREMIATE.
Tra le tante iniziative, quella che sta avendo piu risalto in rete è un videomessaggio girato durante un concerto della Rock FM All Stars Band (che vede parte dello staff tra i suoi componenti), postato su Youtube il 12 maggio e indirizzato al chitarrista dei Queen Brian May.
Meno di 24 ore dopo, sul sito del musicista inglese è apparso per risposta un messaggio di solidarietà, firmato dallo stesso "Dr. Bri".
Per il giorno della chiusura (che avverrà dopo una diretta di 24 ore di musica in gran parte in diretta con ospiti tutti gli artisti che decideranno di partecipare e sono molti, anche se piu eclatanti a noi ascoltatori sembrano le assenze di molti musicisti italiani sempre pronti per la promozione e che ora latitanosenza scusante alcuna) è in programma un grande raduno sotto la sede di Rock FM, in via Locatelli 1, a Milano, dove si riverseranno tutti gli ascoltatori che vorranno dare un grande ultimo saluto (che tutti sperano sia un arrivederci) agli amici (perchè è questo che sono diventati in tanti anni)i DJ.
Ritengo che l'argomento, sebbene non coinvolga l'intero paese, possa essere rappresentativo delle difficoltà di fare radio, se volete di fare cultura popolare.
Il motivo di questo mio messaggio è proprio chiederVi aiuto dato che i giornalisti contattati, così come molti musicisti, fanno finta di non sentire. Se voleste addirittura farne una piccola inchiesta, vi segnalo che tecnicamente la scusa addotta per giustificare (non pubblicamente, solo con chi ci lavora) la chiusura risiederebbe in un limite imposto dalla legge Gasparri, che a quanto pare, non consentirebbe ad un editore di possedere sia una radio locale (in questo caso Rock FM) sia un network nazionale (Radio 101). Dalle ricerche degli ascoltatori tale giustificazione non reggere neanche, ma se anche fosse ci sembra ridicolo per ovvie ragioni (quanti altri media appartenfono a Mondadori e al centro di potere che detiene Mondadori). Comunque, ci tenevo a farvi sapere che la Gasparri sta finalmente limitando il potere mediatico del neo presidente del consiglio, sottraendogli una radio che non sa di avere e che non ha MAI fatto politica in senso stretto.
La radio ha solo trasmesso, (senza seguire granchè le uscite discografiche se non degne di nota a discrezione dei dj, ma dedicandosi alla passione e alla qualità percepibile dietro ai dischi programmati), musica rock, blues country, sperimentale e non solo. Ho avuto il piacere e solo raramente la sorpresa di ascoltare sulle sue frequenze, in contesti specifici legati a special su determinati periodi o riferibili alla mescolanza con altri ambiti artistici, quali poesia letteratura e cinema, artisti quali Jannacci, Gaber, Dalla, Baglioni.
Vi sarei grato se segnalaste la vicenda di rock fm e la non volontà dell'editore di lasciar proseguire questa esperienza grazie ad altri, con il miope scopo di tenere le poche frequenze di rockfm per 101, in città dove 101 ha gia ampia copertura.
Vi sarei grato se voleste dare spazio al raduno festoso e pacifico degli ascoltatori in via locatelli 1 a Milano dalle 18 del 30 alle 18 del 31 maggio per salutarsi insieme ai DJ.
Ringrazio molto per l'attenzione e per la pazienza e riporto di seguito alcuni link che potrebbero risultarvi utili se decideste di interessarvene:
http://it.wikipedia.org/wiki/Radio_RockFM per info generali
Rockfamily.it sito web autogestito che riunisce "La Famiglia": DJ e ascoltatori
http://www.youtube.com/watch?v=LGpW6LUeTPY http://www.youtube.com/watch?v=LGpW6LUeTY (videomessaggio a Brian May)
http://www.brianmay.com/brian/brianssb/brianssbmay08a.html#12 (risposta di Brian May)
http://www.radiorockfm.com (sito web ufficiale)
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