L'Internet magazine del giornale tedesco Die Zeit, "Zuender", ha intervistato il direttore dell'ente radiofonico di Berlino/Brandeburgo, RBB, sulla decisione di sospendere i programmi di Radio Multikulti, canale creato nel 1994 e fino a oggi impegnato a diffondere in 21 lingue diverse a beneficio delle comunità di immigrati della regione di Berlino. Per ragioni finanziarie Radio Multikulti con quest'anno cesserà di esistere. Non ci sono tutti i soldi di cui avremmo bisogno, ammette sconsolato Christoph Singelnstein. La decisione di sospendere proprio questo prodotto - che verrà rimpiazzato via etere dal relay dei programmi di Funkhaus Europa da Colonia (RBB è in trattativa per produrre almeno qualche contributo da Berlino) - appare del tutto giustificata osservando i dati di ascolto di RBB. Su un totale di 850 mila ascoltatori, corrispondenti a una quota del mercato regionale pari al 32,7%, Radio Multikulti registra appena 23 mila ascoltatori, la metà di Kulturradio. Quando Zuender chiede se servire questo tipo di nicchie non debba essere la missione di una stazione radiofonica pubblica come RBB, Singelnstein risponde, «sì, ma d'altra parte non possiamo ridurre a questo la nostra missione. Tutti i contribuenti hanno diritto a essere rappresentati. E non dimentichiamo che Multikulti serve gli immigrati che ancora non parlano tedesco, non tutti si trovano in questa situazione.»
Per la nuova reporter Sandra Fritsch (brava e carina bisogna ammettere), che da questo mese percorre il cielo sopra Berlino a bordo di un Cessna per riferire agli ascoltatori di Antenne Brandenburg della situazione del traffico, i soldi si trovano. «Il nostro compito è offrire programmi attraenti come questo.»
Ora però, ricorda un altro giornale berlinese, il Tagesspiegel, intervistando la direttrice di WDR (produttrice di Funkhaus Europa) Monika Piel, si apre una questione riferibile proprio alla ripartizione dei soldi dei contribuenti. Gli abitanti di Colonia si trovano a finanziare un programma che verrà ascoltato, ma non supportato, a Berlino. Sembra che la chiusura di Multikulti porterà a 3 milioni di euro di risparmio, ma non è detto che questa sia la somma che si dovrà sobbarcare WDR. In ogni caso la Piel sembra ritenere opportuna una diversa ripartizione dei fondi destinati alle diverse emittenti regionali dall'ARD, l'ente federato nazionale.
Un terzo giornale, la mitica TAZ, ci riferisce invece delle numerose proteste che il piccolo ma agguerrito pubblico di Multikulti sta facendo pervenire alle autorità. Anche il regolatore del Land del Brandeburgo ha dichiarato il suo disappunto. I redattori di Multikulti hanno pubblicato una lettera aperta e c'è anche chi, come Kai Kesper, ha creato un sito Web (Multikulti forever) per raccogliere le dichiarazioni di stima di chi non vuole questa chiusura. Kesper ascolta la stazione via Internet, perché abitando a Willingen, non lontano da Dortmund, non può sintonizzarsi sui 96,3 MHz di Berlino. Tra le comunità più attive in difesa dei programmi di Multikulti c'è quella turca, che pure a Berlino può contare su una stazione come Radio Metropol FM. Aypa-TV, agenzia di stampa e Web tv ha creato un doppio wiki in tedesco e turco, con annessi Google Groups per discutere della questione.
Per la nuova reporter Sandra Fritsch (brava e carina bisogna ammettere), che da questo mese percorre il cielo sopra Berlino a bordo di un Cessna per riferire agli ascoltatori di Antenne Brandenburg della situazione del traffico, i soldi si trovano. «Il nostro compito è offrire programmi attraenti come questo.»
Ora però, ricorda un altro giornale berlinese, il Tagesspiegel, intervistando la direttrice di WDR (produttrice di Funkhaus Europa) Monika Piel, si apre una questione riferibile proprio alla ripartizione dei soldi dei contribuenti. Gli abitanti di Colonia si trovano a finanziare un programma che verrà ascoltato, ma non supportato, a Berlino. Sembra che la chiusura di Multikulti porterà a 3 milioni di euro di risparmio, ma non è detto che questa sia la somma che si dovrà sobbarcare WDR. In ogni caso la Piel sembra ritenere opportuna una diversa ripartizione dei fondi destinati alle diverse emittenti regionali dall'ARD, l'ente federato nazionale.
Un terzo giornale, la mitica TAZ, ci riferisce invece delle numerose proteste che il piccolo ma agguerrito pubblico di Multikulti sta facendo pervenire alle autorità. Anche il regolatore del Land del Brandeburgo ha dichiarato il suo disappunto. I redattori di Multikulti hanno pubblicato una lettera aperta e c'è anche chi, come Kai Kesper, ha creato un sito Web (Multikulti forever) per raccogliere le dichiarazioni di stima di chi non vuole questa chiusura. Kesper ascolta la stazione via Internet, perché abitando a Willingen, non lontano da Dortmund, non può sintonizzarsi sui 96,3 MHz di Berlino. Tra le comunità più attive in difesa dei programmi di Multikulti c'è quella turca, che pure a Berlino può contare su una stazione come Radio Metropol FM. Aypa-TV, agenzia di stampa e Web tv ha creato un doppio wiki in tedesco e turco, con annessi Google Groups per discutere della questione.
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