Il 9 maggio a Ljubljana sono stati assegnati i premi che la fondazione tedesca CIVIS Media Foundation assegna da una ventina d'anni a questa parte ai programmi radiofonici e televisivi più interessanti sul tema dell'integrazione. Qui di seguito riporto la notizia data dalla radio tedesca SWR. Il premio è aperto alla partecipazione di tutti i media radiotelevisivi europei e include una sezione specifica per i programmi prodotti in Germania.
Adesso vi faccio una domanda estremamente difficile. Qual è l'importante nazione europea che pur avendo una popolazione immigrata piuttosto consistente (se non ho letto male si tratta di quasi due milioni e mezzo di regolari) non risulta nella lista dei premiati dal 1987 a oggi? Visto che la risposta è molto difficile vi lascio un mese di tempo. Poi, mi spiace, sarà il foglio di via. Ecco però un aiutino. Due rappresentanti di questa importante nazione sono Maria Consiglia Squillante, autrice per la SWR tedesca di un programma su una dottoressa turca specialista in medicina d'urgenza e Giuseppe Maio, autore per Deutschlandradio Berlin di un documentario sull'album di una famiglia di immigrati italiani in Germania.
Oltre alla tematica generale dell'immigrazione, un tema specifico del CIVIS (non so se l'avete notato, CIVIS viene chiaramente dal latino, la lingua parlata dai romani) di quest'anno era l'economia. A vincere la trasmissione Café Global di Radio Multikulti di RBB Berlin. Il premio generale per la radio è andato a un documentario sull'apprendimento del tedesco trasmesso da SWR2 (programmi lunghi) e a Berlin needs you, un breve programma che Deutschlandradio Kultur dedica ai giovani immigrati.
Naturalmente conosco già l'obiezione. "Basta che lavorino e non delinquano e per noi gli immigrati vanno benissimo. Mica siamo dei razzisti, noi". Ma questa, a casa mia, si chiama elemosina, non integrazione. Forzata accettazione che quasi sempre sconfina nella paura del diverso. Integrare i lavoratori stranieri in una comunità significa accoglierli come risorsa, non come male minore. E soprattutto significa non ricorrere perrennemente alle generalizzazioni e alle semplificazioni. Quelle stesse semplificazioni per cui gli italiani nel mondo hanno sofferto l'accusa di essere dei macaroni maffiosi, pizza mandolino. Quando chiunque abbia in tasca un passaporto rumeno viene considerato con sospetto, come diavolo si può dire che "a me basta che lavori"? Vedremo in queste ore la deriva che il nostro plebiscitario governo, quello eletto dal popolo "a cui la sinistra non sa parlare", imprimerà alla futura relazione con due milioni e mezzo di persone. Io, da bravo mezzosangue, provo una vergogna infinita.
Oltre alla tematica generale dell'immigrazione, un tema specifico del CIVIS (non so se l'avete notato, CIVIS viene chiaramente dal latino, la lingua parlata dai romani) di quest'anno era l'economia. A vincere la trasmissione Café Global di Radio Multikulti di RBB Berlin. Il premio generale per la radio è andato a un documentario sull'apprendimento del tedesco trasmesso da SWR2 (programmi lunghi) e a Berlin needs you, un breve programma che Deutschlandradio Kultur dedica ai giovani immigrati.
Naturalmente conosco già l'obiezione. "Basta che lavorino e non delinquano e per noi gli immigrati vanno benissimo. Mica siamo dei razzisti, noi". Ma questa, a casa mia, si chiama elemosina, non integrazione. Forzata accettazione che quasi sempre sconfina nella paura del diverso. Integrare i lavoratori stranieri in una comunità significa accoglierli come risorsa, non come male minore. E soprattutto significa non ricorrere perrennemente alle generalizzazioni e alle semplificazioni. Quelle stesse semplificazioni per cui gli italiani nel mondo hanno sofferto l'accusa di essere dei macaroni maffiosi, pizza mandolino. Quando chiunque abbia in tasca un passaporto rumeno viene considerato con sospetto, come diavolo si può dire che "a me basta che lavori"? Vedremo in queste ore la deriva che il nostro plebiscitario governo, quello eletto dal popolo "a cui la sinistra non sa parlare", imprimerà alla futura relazione con due milioni e mezzo di persone. Io, da bravo mezzosangue, provo una vergogna infinita.
Europäischer Civis Medienpreis für Integration verliehenIntegration in Fernsehen und Radio
13 Radio- und Fernsehautoren sind in der slowenischen Hauptstadt Ljubljana mit dem europäischen Civis Medienpreis ausgezeichnet worden. Sie erhielten den Medienpreis für Integration, da ihre Beiträge besonders geeignet seien, das friedliche Zusammenleben in der europäischen Einwanderungsgesellschaft zu fördern.
Schicksale von Flüchtlingen und Gastarbeitern
Der Europäische Civis Fernsehpreis im Bereich Information ging an die WDR-Redakteure Michael Grytz und Klaus Martens für ihren Film ''Todesfahrt im Fischerboot. Afrikas Flüchtlinge und Europas Interessen'' aus der Reihe ''die story'' (WDR). Die französischen Autorinnen Catherine Borgella und Chantal Picault erhielten den Preis in der Kategorie Unterhaltung für den Fernsehfilm ''Un histoire a ma fille'' (France 2). Sie erzählen die Geschichte eines algerischen Gastarbeiters, der nach Jahren in Frankreich in seine algerische Heimat zurückkehrt.
Auszeichnung auch für Fernsehkrimi
Mit dem deutschen Civis Fernsehpreis im Bereich Information wurden Marianne Strauch und Rainer Kahrs ausgezeichnet. In ihrer Dokumentation ''Schule der Toleranz - Kinderdemokratie in Tenever'' (RB) stellen sie ausländische Schüler an einer Bremer Grundschule vor. Im Bereich Unterhaltung ging die Auszeichnung an die Fernsehjournalisten Waltraud Ehrhardt und Peter Obrist für den ZDF-Fernsehkrimi ''Unter anderen Umständen - Bis dass der Tod euch scheidet''.
Für ihr Hörfunkfeature ''Meine erstes Wort war Schokolade - Wie ich als Gastarbeiterkind Deutsch lernte'' (SWR) nahm die Journalistin Hürü Meryem Kök den europäischen Civis Radiopreis im Bereich lange Programme entgegen. Im Bereich kurze Programme gewann Christine Rubarths Reportage ''Ortszeit: Berlin braucht Dich! - Integrationsprojekt für junge Migranten'' (Deutschlandradio Kultur).
Preis für Intergration in Wirtschaft und Industrie
Zum ersten Mal wurde in diesem Jahr der Civis Themenpreis für Integration in Wirtschaft und Industrie vergeben. Sylvia Bleßmann wurde im Bereich Fernsehen für ihren ZDF-auslandsjournal-Beitrag ''Polnischer Unternehmer'' ausgezeichnet. Der Preis im Bereich Radio ging an Konstantina Vassiliou-Enz für ''Nicht dumm, nicht blond, nicht deutsch - Erfolgsprofil Ausländer: Der Bestatter'' aus der Serie ''Café Global'' (RBB).
Den Förderpreis Young Civis Media Prize erhielt Silvana Santamaria für ihren Dokumentarfilm ''Status: Geduldet'' (Filmakademie Baden-Württemberg).
Für den diesjährigen Wettbewerb wurden 588 Beiträge eingereicht. Ausgeschrieben wird der Preis von der ARD, vertreten durch den Westdeutschen Rundfunk, und der Freudenberg Stiftung. Insgesamt ist er mit 47.000 Euro dotiert. Die Preisträger nahmen die Auszeichnung unter anderem vom slowenischen Präsidenten Danilo Türk und vom Präsidenten des Europäischen Parlaments, Hans Gert Pöttering, entgegen.
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