Glenn Hauser cita sull'ultimo DXLD un bel report stilato, insieme ad altri molto interessanti, da Radio Free Europe/Radio Liberty sulla Transdniestria, repubblica rinnegata che vuole staccarsi dalla Moldavia e ritornare alla grande madre russa (e nel frattempo ne approfitta per contrabbandare armi, sostanze pericolos e denaro sporco, bisogna pure arrangiarsi). E' un pezzo molto divertente dedicato alla campagna mediatica online che la regione ufficialmente inesistente - ma sotto il ferreo controllo di un dittatore locale che si chiama come una marca di vodka - sta conducendo sul Web a colpi di pagine graficamente accattivanti e articoli brillanti in perfetto inglese. Se non ci fossero in ballo mezzo milione di persone, che verosimilmente non sono entusiaste né di restare moldavi, né di essere governati da Smirnov, né di rientrare in Russia (nella capitale Tiraspol campeggiano le falci e i martelli, non si capisce bene l'amico Putin che cosa ne penserà), ci sarebbe da ridere leggendo di un sito "turistico" che invita il navigatore a scoprire "una nazione europea sconosciuta". O di un giornalista soi disant irlandese che dirige, a modo suo, il settimanale "indipendente" Tiraspol Times. O del sito Transdniestria.com, con un sondaggio che chiede al mondo - 1.200 i voti raccolti ma appena il 51% a favore - se la Transdniestria debba essere riconosciuta. Riconosciuta? Ma se non riusciamo nemmeno a pronunciarla. Insomma, sembra di leggere una delle storie di Topolino anni quaranta, quelle in cui il topo di Wal Disney si ritrovava re di qualche improbabile regno transbelgastrico. E invece è tutto vero, o tutto fasullo, come preferite.
Come il referendum sull'autonomia votato il 17 settembre. Come la stazione Radio PMR, Pridnestrovskaia Moldavskaia Respublica, che utilizza una volta al giorno gli impianti ex-sovietici ex-moldavi di Tiraspol, in inglese dalle 17.00 alle 17.40. A quanto riferiscono le varie fonti DXistiche la frequenza è di 5.965 kHz e prima ancora 5.960 (sul sito sono indicati i 5.910 alle 16.00, poi abbandonati); ma il mese prossimo PMR dovrebbe passare sui 6.205 kHz. In questi anni di distacco da Chishinau, Tiraspol è stata ascoltata e confermata diverse volte. Radiofonicamente parlando, uno potrebbe organizzare una gara sull'ascolto delle trasmissioni da o verso stati rinnegati, non riconosciuti, irridentisti e rivendicazioni regionalistiche assortite. Ne sentiamo parlare raramente ma sono luoghi in cui spesso si combatte aspramente, si sopravvive a stento sotto l'incubo terrorista e magari lo si fa anche, del terrorismo. Nella nostra relativa bambagia i giornali ci parlano di Palestina, Kosovo, Kurdistan, ma la lista è paurosamente lunga. Eccezionale quella, anzi quelle preparate da Wikipedia (ma come diavolo fanno?). Abbiamo la Lista delle nazioni non riconosciute, come appunto la Transdniestria, poi la Lista dei movimenti autonomisti e secessionisti. Da leggere assolutamente è anche la voce dedicata all'UNPO, l'ONU delle Nazioni e dei Popoli non rappresentati. L'UNPO ha anche un suo sito Web che mi pare di aver citato in passato ma che nel frattempo ha subito un restyling. Per i movimenti separatisti che riguardano l'Europa, si deve fare riferimento anche all'OSCE, l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione, che gestisce missioni umanitarie, progetti di sviluppo e spesso e volentieri invia i suoi osservatori in zone in cui si spara o viceversa si cerca di rimediare con qualche elezione o referendum. Magari truccati. E' un mondo difficile.
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2 commenti:
Radio PMR arriva molto forte qui a Milano. Mesi fa ricordo di aver provato la frequenza, allora utilizzata anche dalla Rai, ma non ero stato fortunato. Boh. Ora è fortissima, praticamente locale su 5965 kHz. L'ho ascoltata oggi, lunedì 25, intorno alle 16.30 UTC (le 18.30 in Italia) in lingua tedesca con una lunga tirata sul famoso referendum. La stazione annuncia ancora 5960 kHz e la solita email, radiopmr@inbox.ru. Ecco un breve campione audio dell'annuncio finale:
Accidenti, dal precedente commento mi è saltato proprio il link alla clip audio
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