Il marchio Sangean si sta affermando come uno dei più attenti nei confronti della radio digitale (DAB e DRM) per il mercato se non di massa perlomeno per il consumatore avanzato. Dopo il modello DRM-40 visto anche a Berlino (con marchio Roberts), dagli Stati Uniti arriva i dettagli di due modelli Sangean per IBOC/HD Radio, l'HDR-1 e il tuner hi-fi HDT-1. Non ci sono ancora dettagli precisi di disponibilità dei due apparecchi annunciati per l'ultimo trimestre, ma si può già dire, da informazioni riportate sul sito americano di Sangean, che HDR-1 sarà competitiva rispetto all'unica radio IBOC da tavolo oggi abbastanza diffusa, la Boston Recepter. 250 dollari contro 300.
A questo proposito, non ho mai scritto in modo dettagliato sulla mia escursione svizzera di fine giugno, a Lucerna, per il field test che il consulente Markus Ruoss ha organizzato, col benestare dell'authority elvetica, l'Ufcom, e gli impianti di Radio Sunshine, una delle più ascoltate radio private della Svizzera tedesca. Un singolo impianto su una collina, il Rooterberg, nei dintorni della città sull'omonimo lago per una copertura IBOC FM con un flusso digitale equivalente a tre diversi programmi (Sunshine, NRJ Zuerich e uno mono a bassa qualità e solo parlato). Un test molto ben organizzato, preceduto da una conferenza stampa ricca di partecipanti nello splendido Museo dei trasporti di Lucerna. E alla fine tutti a bordo di un pullman attrezzato, lungo un percorso ad anello intorno al trasmettitore, in città e nei dintorni. Come funziona? Molto bene, devo ammettere. La qualità dell'audio è eccellente e il confronto con le evanescenze e le distorsioni del segnale analogico piuttosto umiliante per la cara vecchia radio in FM. Dal nostro punto di vista, le notizie sono buone e cattive. Sulle frequenze adiacenti lo spettro ibrido di IBOC non provoca eccessivi guai, anche se lo standard resiste meglio alle interferenze dai segnali analogici. Però il discorso vale in uno spettro tranquillo come quello svizzero. Dove la stazione più vicina agli 88,0 utilizzati per la prova era ad almeno mezzo megahertz. Ho discusso a lungo con gli americani di Ibiquity e soprattutto di BE Broadcast Electronics, i fornitori degli impianti, facendo loro presente la situazione del nostro spettro. Gli amici di BE hanno riconosciuto che in una situazione simile l'impatto di HD Radio potrebbe essere problematico. La grande sorpesa è stata quella della azienda italiana RVR, leader mondiale dell'impiantistica FM, che ha partecipato alla prova con alcuni pezzi della catena trasmissiva (gli stadi di eccitazione). E il cui rappresentante si è detto invece ottimista sulle possibilità di organizzare una prova anche in Italia.
Che dire? Lo standard funziona, come del resto funzionano DAB e DRM. E forse HD Radio ha buone probabilità di scavarsi una nicchia abbastanza stabile negli USA e, chissà, altrove (in Svizzera si è parlato insistentemente di Polonia e est Europa e tra gli invitati a Lucerna c'era una rappresentante dell'authority romena). Ma continuo a pensare che fuori dai territori come quello elvetico, orograficamente delicati, la radio analogica non è poi così malaccio e che forse ci si dovrebbe sforzare tutti per tracciare, a favore della radio digitale, un percorso evolutivo che non vada a scontrarsi a testa bassa contro la radio del passato. Certo, il caso un po' triste del DAB ci insegna che i segmenti di frequenza separati non sono dei buoni fertilizzanti, ma anche il DAB potrebbe prendersi una rivincita ora che il silicio ha fatto così tanti passi avanti, rendendo possibili apparecchi riceventi ibridi di ottima qualità a prezzi abbordabili. E' curioso pensare che proprio la Svizzera ha annunciato un forte impegno su Eureka 147 e successori, ma dopo aver visto i prototipi di apparecchi compatibili con DAB, DRM e analogico, comincio a pensare che i percorsi ibridi non sono del tutto improponibili. Forse, affrontando meglio il problema della convivenza... Una cosa mi sembra ormai abbastanza chiara. E forse non lo è ancora abbastanza per le varie Ibiquity. Il vero nemico da battere, per tutti i sistemi radiodigitali terrestri non è una radio analogica in obsolescenza (non lo è per niente), ma il satellite digitale da un lato, il DVB-H dall'altro e soprattutto le future generazioni della infrastrutture Internet senza fili. Peccato che al nostro hobby tocchi il ruolo del vaso di coccio.
Che dire? Lo standard funziona, come del resto funzionano DAB e DRM. E forse HD Radio ha buone probabilità di scavarsi una nicchia abbastanza stabile negli USA e, chissà, altrove (in Svizzera si è parlato insistentemente di Polonia e est Europa e tra gli invitati a Lucerna c'era una rappresentante dell'authority romena). Ma continuo a pensare che fuori dai territori come quello elvetico, orograficamente delicati, la radio analogica non è poi così malaccio e che forse ci si dovrebbe sforzare tutti per tracciare, a favore della radio digitale, un percorso evolutivo che non vada a scontrarsi a testa bassa contro la radio del passato. Certo, il caso un po' triste del DAB ci insegna che i segmenti di frequenza separati non sono dei buoni fertilizzanti, ma anche il DAB potrebbe prendersi una rivincita ora che il silicio ha fatto così tanti passi avanti, rendendo possibili apparecchi riceventi ibridi di ottima qualità a prezzi abbordabili. E' curioso pensare che proprio la Svizzera ha annunciato un forte impegno su Eureka 147 e successori, ma dopo aver visto i prototipi di apparecchi compatibili con DAB, DRM e analogico, comincio a pensare che i percorsi ibridi non sono del tutto improponibili. Forse, affrontando meglio il problema della convivenza... Una cosa mi sembra ormai abbastanza chiara. E forse non lo è ancora abbastanza per le varie Ibiquity. Il vero nemico da battere, per tutti i sistemi radiodigitali terrestri non è una radio analogica in obsolescenza (non lo è per niente), ma il satellite digitale da un lato, il DVB-H dall'altro e soprattutto le future generazioni della infrastrutture Internet senza fili. Peccato che al nostro hobby tocchi il ruolo del vaso di coccio.
Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
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