15 marzo 2013

Tensione in Corea: sulle onde corte ripartono i numeri segreti di V24 Tanshim'

Ci sarà la guerra tra le due Coree, ora che in seguito alle esercitazioni militari congiunte tra il Sud e gli Stati Uniti, la Corea del Nord ha annunciato la cessazione dell'armistizio? Forse dare una risposta a questa domanda è difficile quanto diradare la nebbia sulle prospettive di governo in Italia e del resto la situazione lungo la linea del 38esimo parallelo non è mai stata tranquilla da quel 27 luglio di 60 anni in cui era stato firmato l'armistizio della guerra che ha diviso la penisola.
L'unica cosa certa è che in una situazione tanto tesa è tornata a sentirsi la (presunta) stazione spionistica sud-coreana Tanshim', classificata come V24 nella lista compilata dal gruppo di ascoltatori-decifratori di Enigma 2000 (riportata a questo link per comodità). Delle frequenze monitorate per questa number station nel passato, 4500, 4600, 4900, 5115, 5715, 6215, 6330, e 6730 kHz, sembra essere tornata attiva in questi giorni quella di 4900 kHz. Eccola nell'impeccabile registrazione del DXer californiano Ron Howard, che l'ha segnalata ieri alle 13 UTC. Dopo le note di Beethoven (!) si può ascoltare l'inizio del messaggio cifrato in numeri coreani. Un altro DXer californiano ha pubblicato su You Tube questa registrazione che risale a due anni fa su 5115 kHz (allora V24 utilizzava una voce diversa):




Se non fosse un possibile sintomo di un conflitto capace di degenerare in scontro armato, c'è come sempre da restare affascinati dal suono che arriva, attraverso le onde corte, dalla penisola asiatica. Sarebbe forse il momento di cercare lumi nell'invenzione letteraria, andandosi a leggere un romanzo uscito a fine 2011, più o meno all'epoca della morte di Kim Jong Ill, per la penna di Adam Johnson, che insegna scrittura creativa a Stanford. The orphan's master son è un'incredibile lavoro di fiction che secondo Barbara Demick del Guardian è più realistico di un articolo di giornale e rappresenta il primo tentativo di raccontare una storia della Corea del Nord "dal di dentro", con gli occhi di uno dei suoi abitanti, non dell'occasionale viaggiatore. Il romanzo parla del figlio di un direttore di orfanotrofio che diventa agente buono per tutte le missioni e ha un inizio ambientato sulle barche da pesca coreane in cui la radio ha un ruolo importante.
Tra qualche settimana - è un'altra coincidenza - ci sarà anche un film, non sulle Coree ma sulle number stations. Interpretato da John Cusack "The number stations" esce a fine aprile ed è prodotto in Gran Bretagna da Matador Pictures e Furst Films ed è l'ennesima conferma che l'argomento delle stazioni spionistiche sulle onde corte esercita una irresistibile attrazione. Nell'estate del 2009, come ricorda il sito spagnolo di "aural culture" e sound art Mediateletipos,  il Palais de Tokyo parigino organizzò sulle "Spy Numbers" (sull'onda è il caso di dire del successo di una precedente esposizione ispirata a Nikola Tesla) una mostra che coinvolse numerosi artisti contemporanei. Altre informazioni su quella mostra (peccato, mi è sfuggita completamente) potete trovarle qui su We Make Money Not Art e su E-Flux.

 

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