Mi sembra davvero degno di nota l'esperimento di Paul Darlington M0XPD sull'impiego di nanocomputer openhardware come Arduino (utilizzato qui in una sua variante) per il controllo di un circuito di sintesi di frequenza (DDS) a sua volta destinato alla trasmissione di segnali radio a bassa potenza, per applicazioni radioamatoriali come lo studio della propagazione. Da qualche anno il fenomeno dei radiofari da pochi milliWatt, utilizzati con varianti del codice Morse a banda strettissima (e quindi in grado di percorrere enormi distanze grazie al rapporto segnale rumore molto favorevole), è diventato un grande laboratorio di sperimentazione per molti radioamatori in tutto il mondo. Considerando che un radiofaro è sostanzialmente un semplice circuito di oscillazione, il problema dello sperimentatore consiste nel modulare la forma d'onda generata attraverso una codifica come il Morse. Questo lavoro lo può ovviamente svolgere un personal computer, ma per rendere i radiofari costruiti molto più autonomi e facili da alimentare (anche con energia solare volendo), presto l'interesse dei costruttori si è focalizzata sui microcontrollori e da qui su controllori programmabili come Arduino, che offrono l'enorme vantaggio di poter applicare linguaggi di alto livello e codifiche assai più evolute.
Il progetto di Paul, presentato qui sul suo blog, sfrutta come circuito oscillatore un "sintetizzatore diretto" basato sul chip Analog Devices AD9850, che viene commercializzato a prezzi estremamente convenienti su eBay (da cui il nome "eBay DDS": qui c'è un pdf che ne spiega il funzionamento). Il controllo non è affidato a un vero e proprio Arduino, ma ad una variante autocostruita (addirittura con un circuito stampato personale) che Paul chiama Wotduino, il quale discende a sua volta dalla versione semplificata di Arduino chiamata Nanino, di Johan von Konow. L'impiego di Arduino per il pilotaggio di un radiofaro per bande radioamatoriali è stato ispirato a Paul da un altro radioamatore, Ron Rollinson NR8O, ma a dire il vero la magica schedina di Massimo Banzi era stata utilizzata in abbinamento con un circuito DDS-60, anche un paio di anni fa, da Ross Keatinge KT1F e sicuramente da altri.
Per farla breve, il progetto di Darlington si trova a questo indirizzo e se non vi dovesse bastare il buon Paul ha realizzato anche un progetto simile basandosi però sul nanocomputer RaspberryPI. Un autentico maker!
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