L'ennesima buccia di banana per il governo conservatore polacco parla, anzi non parla in esperanto. Sull'ultima edizione del tedesco Weltweit DX Club viene riportato un articolo del quotidiano berlinese TAZ sulla chiusura, prevista nel 2007, della redazione in esperanto di Radio Polonia, che nel 1959 aveva iniziato a trasmettere nella lingua artificiale concepita da un signore che dopotutto dovrebbe essere una gloria nazionale, il polacco Ludwik Zamenhof. E' possibile che come molti ebrei polacchi secolarizzati, il filologo Zamenhof si considerasse prima polacco, poi ebreo. A quanto pare il vicepresidente di Polskie Radio, Jerzy Targalski, la pensa in modo diametralmente opposto. Zamenhof era per prima cosa ebreo. Poi, molto poi, quello che lui si sentiva di essere dentro. In una dichiarazione di stampo non molto amichevole nei confronti delle origini del nostro Ludwik, Targalski ha più o meno detto che "se i polacchi devono trasmettere in esperanto per orgoglio nei confronti di Zamenhof, dovrebbero farlo anche gli israeliani". Eh già', non fa una grinza, mica crederete che la Polonia debba vantarsi di un ebreo qualsiasi, ci pensino "quelli là". A ciascuno il suo, come dicevano i magnanimi inventori della soluzione finale.
Per completezza riporto qui l'articolo di TAZ, che sottolinea l'importante risparmio derivato dalla soppressione della redazione in esperanto: 12.500 euro. Big deal, anche se la misura si inserisce in un più ampio contesto di tagli sulle trasmissioni pubbliche in lingue minoritarie.
Esperanto-Desperados. Der polnische Rundfunk streicht Minderheitenprogramme - zum Teil mit antisemitischer Begruendung.Eh, povero Zamenhof. Era nato a metà '800 a Białystok, città di confine, popolata da tre etnie importanti: polacchi, bielorussi e ebrei lituani (questi ultimi praticamente annientati nella Shoah). La sua idea di lingua universale doveva servire da ponte fra questi tre gruppi. Nel corso delle ricerche per questo post mi sono imbattuto nella stessa notizia apparsa una settimana prima di TAZ su Notizie Radicali, che a sua volta aveva ripreso il blog di Alberto Licheri, esperantista:
Die planmaessige Neubesetzung wichtiger Posten beim staatlichen polnischen Rundfunk mit Anhaengern der Regierungspartei PiS zeitigt immer deutlicher Wirkung: Nach der Entlassung mehrerer auf Rock und Rap spezialisierter Musikredakteure hat das oeffentlich-rechtliche Polskie Radio nun auch seine taeglichen Sendungen in Esperanto abgeschafft.
Das beim Auslandsfunk "Polonia" angesiedelte Esperanto-Programm war 1959 zu Ehren des polnischen Erfinders der internationalen Kunstsprache aufgenommen worden. Warschau war damals der Tagungsort des 44. Weltkongresses fuer Esperanto. Die Sprache ist Ende des 19. Jahrhunderts von dem gebuertigen Ostpolen Ludwik Zamenhof, einem Augenarzt juedischer Abstammung, erfunden worden. Die Kunde von der Schliessung des Kurzwellenprogramms hatte eine Welle von Protestbriefen aus aller Welt an den Praesidenten und die Regierung ausgeloest. "Wenn Polen aus Stolz auf Zamenhof auf Esperanto senden soll, so muss dies auch Israel tun", begruendete der Vizedirektor von Polskie Radio, Jerzy Targalski, die Abschaffung des Programms allen Ernstes gegenueber der Warschauer Tageszeitung Gazeta Wyborcza. Zudem, so Targalski, koenne mit oeffentlichen Geldern nicht einfach eine Hobbybewegung unterstuetzt werden.
Die Kosteneinsparungen werden redaktionsintern auf 12500 Euro geschaetzt.
Das vom Aussenministerium finanzierte Jahresbudget des Auslandssenders "Polonia" betraegt 2.5 Millionen Euro. Auch andere Minderheiten haben in Polen seit dem Rechtsruck Probleme mit ihren Programmfenstern. So will das Regionalprogramm des polnischen Staatsfernsehens Telewizja Polska im kommenden Jahr seine alle zwei Wochen auf Ukrainisch ausgestrahlte Nachrichtensendung streichen. Im Unterschied zum Esperanto-Programm des Radios, das vor allem im Ausland gehoert wurde, richtet sie sich an die ukrainische Minderheit in Polen.
Se Israele non trasmette in esperanto perché dovrebbe farlo Radio Polonia? Con questa argomentazione Jerzy Targalski, vicepresidente di Radio Polonia, giustifica la chiusura della programmazione in esperanto. Insomma, a quanto pare, per costui Zamenhof, il creatore dell'esperanto, non può considerarsi un vero polacco.Licheri è fin troppo buono nel riportare il "pensiero" di Targalski. Fortunatamente, però, sembra che le proteste abbiamo sortito un primo effetto. Pochi giorni dopo infatti Licheri pubblica questo post:
Renato Corsetti, presidente della Universala Esperanto Asocio, ha dichiarato: "Attaccare l'esperanto per il fatto che Zamenhof fosse ebreo è qualcosa che non ci si aspetterebbe in un paese civile nel seno dell'Unione Europea, le cui corti hanno più volte dichiarato fuori legge il razzismo".
La mobilitazione contro la cessazione delle trasmissioni in esperanto di Radio Polonia ha ottenuto un risultato: i programmi in esperanto non saranno più trasmessi via radio ma continueranno su Internet. Lo ha annunciato Krzysztof Czabanski, presidente di Radio Polonia, che ha anche preso le distanze dalle dichiarazioni di Jerzy Targalski sull'origine ebraica di Zamenhof. Lo stesso Targalski si è rammaricato per aver messo in cattiva luce Radio Polonia e se stesso.E in effetti, se uno va a controllare sul sito di Radio Polonia, in fondo alla pagina dell'archivio delle trasmissioni in esperanto ascoltabili via Internet, si trova questo annuncio. A quanto posso capire (l'amico Salvo, anche lui esperantista, mi aiuterà, quando Telecom si degnerà di riparargli la connessione Adsl) si dice che a partire dal 1 gennaio 2007 le trasmissioni si possono ascoltare esclusivamente via Internet.
Atenton Gesinjoroj!Un archivio generale dei programmi radiofonici diffusi in esperanto si trova su Radioarkivo.org.
La esperantlingvaj elsendoj ĝis la 31-a de decembro 2006 estas emisiataj same kiel ĝis nun pere de la mallongaj ondoj kaj pere de satelito. La elsendojn eblas ankaŭ aŭskulti interrete pere de la paĝaro de WRN www.wrn.org alklakante unue „Listeners’ area”, sekve elektante: Radio Polonia, laŭvice: Esperanto kaj la celitanan tagon . Ekde la 1-a de januaro 2007 estos inaŭgurita la emisiado de esperantlingvaj elsendoj ekskluzive pere de la interreto.
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