Oltre a essere un autentico visionario (in senso imprenditoriale, si intende) Herman Zampariolo è anche un signore che non passa inosservato. Herman, presidente e chief technology officer di iLight, è con molta probabilità l'esponente di maggior spicco in Italia della tecnologia Power Line Communication, un sistema a "onde convogliate" per trasmettere le informazioni di Internet non sul solito doppino telefonico ma sulle linee elettriche a bassa e media tensione. E' un sistema che i radioamatori di mezzo mondo vedono come il fumo negli occhi: la larga banda del PLC viene trasmessa con modulazioni simili all'Adsl e sul cavo in rame va a occupare una porzione di spettro compresa... Tra 1,7 e 30 MHz. La tesi dei radioamatori - si veda per esempio il sito informativo Powerline-plc.info - è che gli effetti sulla ricezione delle onde sono devastanti: un'onda mareale di rumoracci capace di sommergere le emittenti più forti. E figuriamoci le piccole.
Ho incontrato Herman l'altra sera, alla festa natalizia di una newsletter specializzata. Tra tanti manager, imprenditori e docenti, con i suoi pantaloni mimetici Zampariolo era davvero visibile. Forse anche voi avete sentito parlare di iLight e dei contratti appena sottoscritti con le compagnie elettriche di Brescia, Cremona, Grosseto, Bellinzona. Il Venerdì di Repubblica di qualche settimana fa ha intervistato il papà della corrente informatizzata, dando molto spazio a questa strana alternativa all'Adsl che per la verità l'industria conosce, e ha sperimentato, da molti anni (sempre scatenando le proteste del mondo radiantistico). Malgrado il suo livello di indubbia maturità tecnica, PLC non ha mai sfondato commercialmente. Nella vicina Svizzera e in altre nazioni europee è molto più diffusa. Tutto contento Herman mi diceva che in settimana sarebbe andato a Parigi per firmare con EDF un megacontratto per la copertura di migliaia di famiglie.
E che cosa diranno i radioamatori francesi, gli faccio io? Herman minimizza: sono tutte sciocchezze, Wind (che fino a poco tempo fa aveva ENEL come azionista e che ha lavorato molto su PLC) ha condotto montagne di studi e giura che non disturba per niente.
Sarà. Ho dovuto convenire con il capo di iLight, che rappresenta in esclusiva un provider tecnologico israeliano, Main.net Communications, che semmai installassero PLC nel mio edificio non me ne accorgerei neppure: il noise floor è già intorno i 350 dB, immagino. Però la chiacchierata mi ha fatto venire in mente uno scambio che avevo avuto tempo fa a proposito di un un radioamatore svizzero Andreas Stumpf, residente a Friburgo ma nato a Milano, che si lamentava dei rumori generati dai numerosi contratti PLC attivati nella cittadina non lontana da Berna. Andreas ha realizzato un bel sito in Italiano e la sezione sul PLC contiene anche un campione audio dei rumori ricevuti sintonizzandosi sui 4445 kHz, in piena banda tropicale. Dietro sua segnalazione erano intervenute le autorità di controllo elvetiche, ma il verdetto era stato che i rumori generati erano inferiori ai limiti di legge sulle interferenze radioelettriche. A suo modo è un ragionamento che fila. PLC non disturba le trasmissioni FM, non si sente sulle onde medie... Quindi che cavolo vogliono 'sti rompiballe dei radioamatori e degli ascoltatori delle onde corte?
Qui a Milano, mi ha confermato Zampariolo (che con il candidato sindaco Corritore aveva lanciato un progetto per dare Internet ai milanesi attraverso PLC e Wi-Fi), l'interesse nei confronti di PLC è nullo. Chissà. In effetti sembra che la tecnologia sia anche conveniente e i costi per l'equipaggiamento degli "armadi" elettrici sono inferiori a quelli per i DSLAM dell'ADSL. Oltretutto PLC offre banda simmetrica e pur trattandosi di banda condivisa, come il cable modem, alla fine sembra anche più veloce. E molto più indicato nelle aree rurali a bassa densità abitativa (quindi potremmo anche ritrovarcelo nelle campagne, come panacea del digital divide). Una bella spada di Damocle, non c'è che dire, anche considerando un altro aspetto: Power Line Communication viene sempre più spesso utilizzato come sistema per la realizzazione di LAN domestiche, come alternativa al Wi-Fi. Diversi sistemi per la distribuzione di contenuti multimediali del pc sulla tv e l''impianto stereo (i cosiddetti multimedia gateway) se ne servono per trasmettere i dati attraverso le prese di corrente. Un metodo molto pratico, non dico di no, ma con chissà quali effetti su una radio a onde corte.
E che cosa diranno i radioamatori francesi, gli faccio io? Herman minimizza: sono tutte sciocchezze, Wind (che fino a poco tempo fa aveva ENEL come azionista e che ha lavorato molto su PLC) ha condotto montagne di studi e giura che non disturba per niente.
Sarà. Ho dovuto convenire con il capo di iLight, che rappresenta in esclusiva un provider tecnologico israeliano, Main.net Communications, che semmai installassero PLC nel mio edificio non me ne accorgerei neppure: il noise floor è già intorno i 350 dB, immagino. Però la chiacchierata mi ha fatto venire in mente uno scambio che avevo avuto tempo fa a proposito di un un radioamatore svizzero Andreas Stumpf, residente a Friburgo ma nato a Milano, che si lamentava dei rumori generati dai numerosi contratti PLC attivati nella cittadina non lontana da Berna. Andreas ha realizzato un bel sito in Italiano e la sezione sul PLC contiene anche un campione audio dei rumori ricevuti sintonizzandosi sui 4445 kHz, in piena banda tropicale. Dietro sua segnalazione erano intervenute le autorità di controllo elvetiche, ma il verdetto era stato che i rumori generati erano inferiori ai limiti di legge sulle interferenze radioelettriche. A suo modo è un ragionamento che fila. PLC non disturba le trasmissioni FM, non si sente sulle onde medie... Quindi che cavolo vogliono 'sti rompiballe dei radioamatori e degli ascoltatori delle onde corte?
Qui a Milano, mi ha confermato Zampariolo (che con il candidato sindaco Corritore aveva lanciato un progetto per dare Internet ai milanesi attraverso PLC e Wi-Fi), l'interesse nei confronti di PLC è nullo. Chissà. In effetti sembra che la tecnologia sia anche conveniente e i costi per l'equipaggiamento degli "armadi" elettrici sono inferiori a quelli per i DSLAM dell'ADSL. Oltretutto PLC offre banda simmetrica e pur trattandosi di banda condivisa, come il cable modem, alla fine sembra anche più veloce. E molto più indicato nelle aree rurali a bassa densità abitativa (quindi potremmo anche ritrovarcelo nelle campagne, come panacea del digital divide). Una bella spada di Damocle, non c'è che dire, anche considerando un altro aspetto: Power Line Communication viene sempre più spesso utilizzato come sistema per la realizzazione di LAN domestiche, come alternativa al Wi-Fi. Diversi sistemi per la distribuzione di contenuti multimediali del pc sulla tv e l''impianto stereo (i cosiddetti multimedia gateway) se ne servono per trasmettere i dati attraverso le prese di corrente. Un metodo molto pratico, non dico di no, ma con chissà quali effetti su una radio a onde corte.
Tags: radioascolto, radiofonia, radio, dxing.
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