Il minimo indispensabile per l'SDR

Il progetto SoftRock 40 si vanta di essere uno dei più minimalisti nel campo del Software Defined Radio. L'intero front end hardware di un ricetrasmettitore amatoriale (nella versione base quarzato, ma lo spettro coperto può aumentare ricorrendo al trucco dell'iniezione di una forma d'onda digitale variabile al posto del quarzo fisso) viene rimpiazzato da una scheda poco più grande di una chiavetta di memoria USB. Tutte le funzioni di campionamento (realizzato dalla scheda audio del computer) e della demodulazione (implementata via software sempre su pc) vengono delegate al computer.

Sta così suscitando un certo interesse, sul gruppo di discussione legato a questo progetto, un nuovo design di un ricevitore SDR, ancora più minimale, apparso su un numero recente della rivista dei radioamatori olandesi Electron.

Jean-Claude PJ2BVU ha messo cortesemente a disposizione della comunità il piccolo schema circuitale (solo tre circuiti integrati e una manciatina di resistenze e condensatori!), illustrandolo con l'esempio pratico di un campione del ricevitore realizzato con semplici saldature in aria. Da un filo arriva l'antenna, da un altro l'alimentazione e il terzo si collega allo spinotto che entra nella presa della scheda audio, trasportando i segnali I e Q di questo mixer complesso ridotto all'osso. Anche in questo caso il ricevitore è quarzato, quindi l'oscillatore produce una "center frequency" che consentirà di sintonizzarsi via software sfrttando l'ampiezza di banda della scheda (spannometricamente per ingressi stereo a 48 kHz si ottiene uno spettro esplorabile di 96 kHz centrati sulla frequenza del quarzo).

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