Una nuova app per iPhone,
Audiopress, rende molto più semplice l'uso in mobilità dei vostri podcast preferiti, permettendo di selezionare i podcast più interessanti in un catalogo continuamente aggiornato o di aggiungere i feed di nuovi podcast e importare l'elenco dei podcast dalle cartelle personali di iTunes. L'applicazione mobile supera così i limiti della applicazione iTunes di iPhone, dove è sempre necessario individuare le puntate di podcast desiderate e scaricarle. Il programma Audiopress può anche fungere da interfaccia per la sintonia dei programmi radiofonici in streaming, almeno per quelli nei formati MP3 o AAC.
Lo studio
Edison Research/Arbitron sulla situazione del podcasting nel mercato statunitense rivela un certo appiattimento nelle curve di adozione di una forma di consumo dei contenuti audio equiparabile all'ascolto di una stazione radio "non lineare" o con palinsesto personalizzabile. Se i podcast non diventano più popolari, la loro audience sta evolvendo sul piano qualitativo e dei comportamenti.
The Current State of Podcast 2010, presentato per la prima volta lo scorso ottobre al
Blogworld New Media Expo di Las Vegas e
oggi scaricabile in pdf dal sito Edison (che permette anche di riascoltare la conferenza presentata a Las Vegas di Tom Webster), afferma che il podcasting è conosciuto dal 45% dei consumatori e praticato dal 23% degli individui dai 12 anni in su, pari a circa 70 milioni di americani. I valori sono molto simili a quelli dello scorso anno, segno che le quote si sono stabilizzate, ma è interessante osservare i dati relativi al comportamento dei consumatori, che si spostano gradualmente dal computer verso i dispositivi mobili, non solo i classici lettori mp3 ma in misura crescente i telefoni cellulari e gli smartphone. Emerge anche - e non è una sorpresa - la maggiore propensione di chi ascolta i podcast nei confronti delle tecnologie mobili. La radio non lineare si sposa benissimo con un concetto di smartphone sempre più somigliante a un dispositivo portatile universale, sul quale concentrare attività come l'ascolto delle notizie, degli approfondimenti, della musica.
Audiopress sembra fatta apposta per questa nuova generazione di ascoltatori, proprio perché è stato concepito come centralina di controllo per l'accesso a una variegata tipologia di contenuti audio. La app è gratuita e si apre su un menu con due funzioni principali: la gestione delle Playlist e dei podcast/stream configurati dall'utente e la scelta all'interno di un Catalogo tematico che gli autori di Audiopress aggiornano regolarmente (almeno si spera) con nuovi podcast, canali radio e Web radio in streaming e - caratteristica molto interessante - un innovativo servizio di lettura in sintesi vocale di articoli di giornali (per ora i contenuti letti sono quelli di Associated Press, per i quali è possibile impostare un allarme su determinate parole chiave, in modo che tutti gli articoli riferiti a quell'argomento vengano segnalati e letti automaticamente).
Una funzione di ricerca permette di individuare nel catalogo i contenuti associati a una parola chiave. L'utente di Audiopress può arricchire la sua esperien
za e le playlist collegandosi al sito Web dello sviluppatore (ci si può registrare anche con il proprio account su Facebook).
Tra le varie funzioni gestionali c'è la possibilità di inserire i link ai podcast preferiti, trasformando Audiopress in un aggregatore portatile. Si possono anche importare in formato OPML i feed gestiti da altri aggregatori, incluso iTunes. Ho cercato di inserire dei link agli stream, ma non mi è riuscito. A meno che qualcosa non mi sia sfuggito forse per il momento ci si deve accontentare degli stream live che sono riportati nel Catalogo. Audiopress è una applicazione piuttosto recente ma promette bene, soprattutto per il suo funzionamento come aggregatore gestibile da iPhone o dal computer via Web. Mi piacerebbe che fossero potenziate le opportunità di accesso e memorizzazione degli stream in tempo reale, ma per quanto riguarda i podcast funziona molto bene come aggregatore e sottoscrittore di contenuti aggiornati periodicamente.
Una alternativa a Audiopress è stata sviluppata in Italia e - come forse avete intuito visto che ne ho parlato parecchio - si chiama
DriveCast. Combinando la versione Web based di Drivecast con la sua applicazione per iPhone, è possibile gestire i podcast in modo abbastanza simile al caso di Audiopress.
Rispetto a quest'ultima DriveCast non mette a disposizione un catalogo portatile di contenuti così ben classificati e illustrati (Audiopress in questo è veramente efficace grazie a un ottimo lavoro redazionale). Su DriveCast per iPhone ci si limita semplicemente a verificare i contenuti della propria libreria multimediale e a sincronizzare/prelevare i singoli elementi.
In compenso DriveCast riesce a gestire anche le registrazioni audio e video da fonti radiofoniche e televisive, consentendo poi di sincronizzare con iPhone/iPod i contenuti che sono stati salvati nello spazio Web personale assegnato a ciascun utente. Recentemente DriveCast ha introdotto anche una importante novità: l'ascolto diretto di stream radiofonici in tempo reale. Gli sviluppatori torinesi di DriveCast, gli amici di In Rete, hanno aperto la loro piattaforma alle stazioni radio che vogliono allargare le proprie opportunità di ascolto via Web e hanno potenziato il catalogo della versione Web (le "Sorgenti") ordinandolo in due categorie: Radio e Podcast. Scegliendo le fonti della prima categoria si apre una finestra di anteprima con le miniature di decine di stazioni radio Web in italiano e altre lingue e per ciascuna icona ci sono quattro possibilità: Ascolta, Registra, Favorita e Sito Web. Un sistema di segnalazione/validazione delle URL permette di aggiungere al catalogo DriveCast le stazioni non ancora classificate, a patto che il formato dello stream sia compatibile.
Tornando alle versioni mobili di Audiopress e DriveCast, immagino che se si potesse combinare la semplicità e la completezza del Catalogo della prima con le funzioni di ascolto/registrazione e di segnalazione di nuovi stream che troviamo nella seconda, avremmo davvero una centrale di controllo dei contenuti audio molto potente.