31 maggio 2011

L'EBU e il dibattito "broadcast versus broadband"

Da non perdere il numero di giugno della rivista tecnica dell'EBU, Tech-I. La potete prelevare in PDF qui o consultare online direttamente nel browser. Vi suggerisco in particolare il dibattito a distanza tra Internet Radio e Broadcast Radio, in cui intervengono Béatrice Merlach, responsabile della società di consulena MCDT ed ex responsabile marketing di Radio Svizzera, e Joan Warner, Ceo di Commercial Radio Australia, l'associazione delle emittenti commerciali australiane che sta partecipando al grosso progetto di digitalizzazione DAB+.
Ricca di spunti anche la lettura dell'articolo di Ulrich Reimers, del Politecnico di Braunschweig, che analizza le prospettive della radiofonia terrestre sotto la graduale spinta di assegnamento delle frequenze broadcast a servizi di tipo broadband. La soluzione ipotizzata dai ricercatori tedeschi, scrive Reimers, si basa su un approccio ibrido e dinamico in cui la radio di tipo broadcast servirà a coprire le necessità della programmazione in diretta, mentre tutto il resto - teatro, musica, approfondimenti - si sposterà verso modelli di consumo on demand su mezzi interattivi.

30 maggio 2011

26 maggio 2011

Anche in UK il DAB ha bisogno di incentivazione

Anche nella nazione europea che più di tutte ha cercato di sviluppare e promuovere il sistema di radiofonia numerica basato sulla norma Eureka 147, gli ostacoli sulla strada verso un possibile spegnimento di reti e stazioni locali oggi attive in modulazione di frequenza a favore del Digital Audio Broadcasting devono essere ancora parecchi se il Regno Unito sente il bisogno di lanciare una campagna online, Get Digital Radio, per incoraggiare i suoi abitanti a dotarsi di un apparecchio per ricevere la radio numerica. Ricezione che in base a una legge britannica potrebbe presto diventare forzata: il DAB come unica possibilità per ascoltare programmi musicali, giornalistici e culturali via etere.
I nodi da sciogliere rimangono anche di fronte ai dati di ascolto dell'indagine RAJAR riferiti al primo trimestre 2011: l'ascolto digitale passa al 26,5% dell'ascolto radiofonico complessivo, il DAB da solo fa quasi il 17% con un buon aumento rispetto ai valori precedenti. Nella stagione natalizia 2010, afferma Digital Radio UK, il consorzio promotore del nuovo volto del vecchio medium, sono stati venduti 750 mila apprecchie DAB.
Se tutto va così bene quali sono le motivazioni della campagna appena varata, con il coinvolgimento di retailer come Amazon, Co-op, Currys, John Lewis, M&S e Tesco che sui loro punti vendita reali e virtuali spiegheranno ai potenziali acquirenti l'offerta diffusa in digitale? Innanzitutto c'è in gioco il superamento della soglia di ascolto minimo che dovrebbe autorizzare, secondo la normativa appena citata, Digital Britain, allo spegnimento di molti network pubblici e privai della radio analogica. Il 17% è ancora lontano dalla quote auspicate. Poi c'è la delicatissima questione del finanziamento della transizione al digitale della radiofonia locale, ora che i tagli imposti all'operatore pubblico ha spinto la BBC a chiamarsi fuori dal finanziamento dei costi di realizzazione dell'infrastruttura locale. Per trovare un accordo tra pubblico e privato, in questi mesi si sono susseguite delle riunioni. A marzo era stata raggiunta una bozza di accordo per la condivisione dei costi, all'inizio di maggio sono stati affinati alcuni dettagli, ma ancora non c'è definitiva chiarezza. Secondo il provider infrastrutturale Arqiva, oggi ci sono 215 impianti DAB in funzione per 46 multiplex locali e regionali. Raggiungere il 90% del territorio richiederebbe altri 150 impianti. Per un valore che molti stimano prossimo ai 25 milioni di sterline. Al di là di tutte le considerazioni di merito sui vantaggi della radio numerica a fronte dell'attuale capacità dell'offerta analogica, davanti a queste cifre non ci si può non chiedere come sarà possibile per una industria tutto sommato povera rientrare di questa spesa in tempi ragionevoli: se si affronta un cambiamento infrastrutturale di questa portata, come avvenne per la telefonia mobile, ci deve essere un obiettivo di maggiori entrate. E questo con il DAB non è affatto scontato.
Anche perché rimane un ulteriore dubbio di fondo nel dietro le quinte del "successo" britannico del DAB. Nessuno in Gran Bretagna sta parlando di nuove codifiche DAB+, che introdurrebbero notevoli margini di qualità di ascolto e diversificazione dei servizi, ma renderebbero del tutto obsolete gli apparecchi riceventi di prima generazione che autorizzano a parlare di successo del DAB. Prima si scioglie questo paradosso meglio sarà se non si vuole rischiare una concente delusione nel pubblico e nell'imprenditoria della radio.

24 maggio 2011

Number station in tv: Voyager e la radio delle spie

Ecco la trasmissione sulle stazioni spionistiche criptate che si possono ascoltare sulle onde corte, le celebri number stations. Il programma è andato in onda ieri 23 maggio, su Rai 2, in occasione di Voyager e ha visto intervenire Andrea Borgnino, giornalista di Radio Rai esperto di onde corte e Corrado Giustozzi, giornalista e divulgatore di tematiche crittografiche.





22 maggio 2011

Israele, in forse la pubblicità sull'emittente di Tzahal

In una situazione internazionale complessa per Israele dopo il discorso di Obama sulla pace in Medio Oriente, il gabinetto dei ministri israeliani doveva prendere una decisione su una questione marginale ma molto importante per "Galaz", il nomignolo della stazione radiofonica dell'esercito Galei Tzahal. Secondo Haaretz in gioco c'è l'autorizzazione alla messa in onda di spot pubblicitari sulle frequenze della stazione radio, che è molto popolare. Qualche anno fa le emittenti commerciali private, preoccupate di questa concorrenza, avevano sollevato la questione presso l'autorità garante israeliana. Quest'ultima, pur respingendo la richiesta di vietare la pubblicità ha chiesto al Parlamento di legiferare in materia, cosa che la Knesset non ha fatto del tutto. E' stato invece decretato un memorandum che di anno in anno autorizza alla messa in onda di annunci, anche se limitati a imprese e iniziative no profit. Secondo il quotidiano anche così Galaz ricava il 45% del suo budget dalla pubblicità. Ci sono però alcuni dubbi sulle possibilità di rinnovo del decreto temporaneo e alcuni esponenti dell'emittente si sono detti allarmati sulle possibile conseguenze. Sto cercando di capire che cosa sia emerso dalla discussione tra i ministri ma Haaretz non ha ancora pubblicato un follow up.
Lo scorso ottobre Galaz, che oggi trasmette due diversi programmi, Galaz (ripreso anche in onde corte e ricevibile qui su 6973 e 15850 kHz) e Galgalaz (musicale in FM), ha celebrato il suo 60esimo (comunicato dell'esercito) anniversario. Ecco un bell'articolo apparso sul Jerusalem Post.

Army Radio may close if not allowed to air commercials
By Gili Izikovich and Jonathan Lis

The cabinet is to decide today whether to support a bill that would allow Army Radio to continue broadcasting commercials in order to help fund its operations.
Commercials and public service announcements bring in some NIS 17 million a year, which is 45 percent of Army Radio's budget.
The station has been broadcasting commercials for some 20 years. However, in 2005, local radio stations, which compete with Army Radio for the same advertisers, petitioned the High Court to disallow commercials on the army station. The High Court rejected the petition, but at the same time recommended that the matter be legislated.
Until an early version of a bill, called a memorandum, could be formulated, a temporary order was put into effect by which Army Radio could broadcast no more than four and a half minutes of advertising and public service announcements for soldiers and reservists announcing sales and special deals, but it could not advertise the quality of the product or service or compare them to others. As a result, most of the bodies advertising on Army Radio are non-profit groups.
The temporary order, which was extended several times in recent years, expired yesterday. It was to have been replaced by a law identical to the order. A memorandum was placed before the Ministerial Committee on Legislation a few months ago, but it was voted down by a majority of 10 ministers against two - Dan Meridor and Yaakov Neeman. Defense Minister Ehud Barak submitted an objection to the rejection of the memorandum, which the cabinet is to discuss today at its weekly meeting.
Officials at Army Radio told Haaretz that the rejection of the memorandum and a continued prohibition on advertising on the station would effectively mean the station would have to close.
A number of senior employees including presenters and journalists have spoken to various ministers to gain their support for the bill. "There are forces, political but also economic, that are trying to let Army Radio waste away," journalist and presenter Razi Barkai told Haaretz. "I've given what I could to prevent these efforts and I hope we'll succeed."
"I personally have not approached anyone or met with anyone," presenter Ilana Dayan said, adding that it would be a terrible mistake not to allow the station to continue broadcasting commercials as it had before the temporary order expired.

Il mondo non è finito, ma che ne sarà di Family Radio?

Difficile dire quante persone nel mondo hanno davvero preso sul serio le previsioni di Harold Camping, fondatore di Family Radio (un broadcaster religioso che trasmette in più di dieci lingue in tutto il mondo), sulla fine del mondo. Il giudizio universale avrebbe dovuto incominciare alle sei di sera ora locale di ieri 21 maggio, a partire dalle 18 in Nuova Zelanda e fino alle 18 in California, a Oakland, dove l'emittente ha il suo quartier generale. Una devastazione provocata da terremoti a catena che avrebbero distrutto il pianeta e ucciso la maggior parte degli abitanti. I sopravvissuti sarebbero stati assunti in cielo con il cosiddetto "Rapture", un mega-trasloco che doveva durare fino al 21 ottobre.Camping ha sostenuto per mesi che le date in questione erano chiaramente scritte nella Bibbia e come racconta il Los Angeles Times ha chiuso definitivamente lo scorso giovedì la sua serie di trasmissioni Open Forum. Lo stesso quotidiano rivela che per annunciare il disastro Family Radio e altri volontari hanno speso almeno cento milioni di dollari per una campagna cartellonistica su scala mondiale. In effetti anche a me hanno segnalato cartelli avvistati qui a Milano.
L'LA Times afferma che i soldi sono arrivati anche dalla cessione di emittenti radiotelevisive, ma nei giorni che hanno preceduto il 21 la stampa ha parlato anche di casi come quello di Robert Fitzpatrick, un ex dipendente della metropolitana newyorkese, oggi in pensione, che ha fatto tappezzare le vetture della metro e le fermate degli autobus, spendendo tutti i suoi risparmi (140 mila dollari).
Ieri per gran parte della giornata il sito Internet di Family Radio è stato bloccato. Oggi la connessione sembra ripristinata, ma a San Francisco nessuno riesce a entrare in contatto con Camping, che già nel 1994 aveva fatto una previsione farlocca. Secondo il San Francisco Chronicle ieri una piccola folla di fedeli e di scettici si era riunita di fronte alla sede dell'emittente, a Oakland. Porte e finestre erano sbarrate, si intravedevano solo scatoloni e scritte messianiche. La programmazione in onde corte di Family Radio attraverso la fitta rete di stazioni ripetitrici ieri veniva ascoltata regolarmente, ma si tratta di programmi registrati. Alcuni cominciano a sospettare che la previsione potesse essere una vera e propria truffa, mirata a raccogliere donazioni e a fuggire con la cassa. Secondo il fisco americano nel 2009 Family Radio aveva dichiarato 18 milioni di dollari in donazioni e un capitale di 72 milioni di dollari. Le organizzazioni laiche e atee americane avevano organizzato diverse iniziative di protesta, invocando l'intervento della autorità giudiziarie e della FCC, che in linea di principio potrebbe revocare la licenza a Family Radio per uso improprio delle frequenze. Seminare il panico non è mai una buona cosa in un mondo che ha dovuto registrare fatti agghiaccianti come il suicidio di massa a Jonestown in Guyana (909 morti nel 1978 con un risvolto curioso: la setta fondamentalista di Jim Jones comunicava con l'esterno sulle bande amatoriali in onde corte) o la strage di Waco in Texas del 1993 (e anche qui la stazione radio di Dallas, KRLD 1080, ebbe un ruolo molto importante nel ritrasmettere le parole di David Koresh, il capo della setta che venne annientata in un incendio deflagrato alla fine del lungo assedio da parte delle forze dell'ordine).

21 maggio 2011

L'erede di Radio Luxy spegne il digitale in onde corte

Era l'ultimo rimasuglio di una epopea radiofonica che ha plasmato una intera generazione di ascoltatori europei nel dopoguerra e la sua chiusura sancisce in modo pressoché totale il fallimento di una strategia che all'inizio della scorsa decade puntava a rivitalizzare la vetusta tecnologia delle onde corte con la modulazione numerica Digital Radio Mondial. I 6095 kHz dell'impianto in onde corte lussemburghese di Junglinster ormai trasmettevano per soli quarantacinque minuti nella mattinata, ma il primo maggio 2011 RTL Group ha messo fine anche a quel rivolo di programmazione, tirando la leva dell'interruttore. Gli utili del gruppo mediatico lussemburghese hanno subito una contrazione, anche a fronte di un leggero aumento del fatturato e buttar via i soldi anche per meno di un'ora di corrente a 35 kW non ha nessun senso, quando questi pochi minuti vengono seguiti da due o tre persone in tutta Europa quando va bene.
Nel 2005, quando Radio Luxembourg aveva dichiarato di voler riprendere il discorso rimasto in sospeso ai tempi della chiusura della mitica Radio Luxy in onde medie (1991), sembrava che ci potesse essere un futuro di nicchia ma comunque interessante per il DRM. Non è andata così, intorno a questa tecnologia - per la quale si cerca oggi un complicato rilancio nella digitalizzazione della banda FM - non si è mai riuscita ad affermare una industria degli apparati riceventi.
Oltre alla fotografia qui pubblicata con la nuova antenna a V per i 49 metri, sul Web trovate diverse fotografie dell'impianto di Junglinster, con le antenne delle onde medie, lunghe e degli ormai inutilizzati 19 metri in HF e il dipolo incrociato utilizzato inizialmente per il DRM. Il sito del comune lussemburghese ha inoltre una splendida raccolta di cartoline postali d'epoca.
Qui su YouTube invece c'è un documentario della BBC sulla Fabulous 208, la mitica lunghezza d'onda di Radio Luxy.


Deutsche Welle taglia di 4/5 le onde corte

Anche la Germania taglia sulla radiofonia in onde corte: dal primo luglio blocco delle trasmissioni in diverse lingue est-europee ripetute in FM, mentre dal primo di novembre ci sarà una drastica riduzione delle trasmissioni in onde corte. L'ultimo bilancio approvato da Deutsche Welle, emittente internazionale di stato tedesca, porta a una notevole diminuzione dell'output via radio, sia in onde corte - passerà dalle attuali 260 ore a 55 con la chiusura dei ripetitori di Sri Lanka e Sines in Portogallo - sia in modulazione di frequenza, con la cessazione delle partnership locali fuori da Africa e Asia. Resterà in esercizio la stazione relay del Rwanda, anche perché Deutsche Welle si focalizza sull'Asia e sull'Africa (ma cessa di trasmettere in tedesco e in molte altre lingue). La rifocalizzazione comporta un aumento delle attività multimediali.

Deutsche Welle Scales Down Radio Broadcasts

Increased focus on television, online and mobile services
Reduction of shortwave broadcasts

Starting July 1, 2011, Deutsche Welle (DW) will be making major changes in how and when its radio programming is broadcast in Asia and Europe, as well as German radio programming as a whole.
The measures will ensure the further development of Germany’s international broadcaster to a truly multimedia organization. As stipulated in the organization’s strategic plan for 2010-2013, DW will focus on modern modules that can be integrated into partner’s FM line-ups as well as being offered as stand-alone, on-demand services for the Internet and mobile devices. DW will thereby increase the cooperation with its partners throughout the world. With the exception of Africa and parts of Asia, linear shortwave broadcasts will be discontinued due to limited usage. The resources that have been saved will be reinvested in projects for the future – especially in the development of television services with regional languages and content, as well as an increase in online and mobile services.
DW will aim to use its available resources to offer two TV channels per region. This will give viewers the opportunity to choose between a channel with predominantly German programming and a channel with a focus on one of the regional languages – English, Spanish or Arabic.
In the future, DW will work with partner stations in Central and Southeast Europe to broadcast regional TV magazines and produce online services – each in the regional language. Starting July 1, 2011, the FM services for Bulgarian, Greek, Croatian, Macedonian and Romanian will be reduced and eventually discontinued. The frequencies that were purchased or rented in Sofia, Bucharest, Pristina and Tirana will be returned, as well as the corresponding licenses. The FM broadcasts for Albanian, Bosnian and Serbian will be reduced. In the future, these services will focus on selected partnerships with local FM stations. A service in Romani will be maintained for the time being. For Ukraine, DW is currently examining whether or not an agreement can be made with a partner to broadcast a reduced amount of FM radio programming that has been tailored to fit their needs. Radio programming for Hindi will be discontinued on July 1.

Reduction of shortwave

On November 1, 2011, DW will be discontinuing the shortwave broadcast for German, Russian, Farsi and Indonesian. For English, the shortwave broadcast will be limited to Africa. The broadcasting times for Chinese programming will be reduced from 120 minutes to 60 minutes. For these languages, DW will also be increasing the online and mobile services as well as video-on-demand and audio-on-demand. The portfolio will also include audio productions for rebroadcast by partners (when applicable).
Starting in November, DW will only be broadcasting radio programming via shortwave in the following languages: Amharic, Chinese, Dari, English and French for Africa, Hausa, Kiswahili, Pashtu, Portuguese for Africa and Urdu.

Closing of relay stations

The shortwave program currently broadcasts 260 hours daily with DW’s own or rented relay stations – with the new focus on Africa and regions in Asia that will be reduced to just 55 at the beginning of the winter season. Only the relay station in Kigali (Rwanda) will be needed for shortwave broadcasts in Africa. The stations in Trincomalee (Sri Lanka) und Sines (Portugal) can no longer be used to capacity. The financial operation is no longer possible and the relay stations will stop being used on November 1, 2011 and closed at the next possible point in time.
With the reduction of rental prices and the closing of the two relay stations, DW will be able to save resources that can be reinvested in the further development of its services.

Development of FM broadcasts with partners

DW will continue to expand its network of FM partners in Africa. The radio production for Hausa, Kiswahili, French and Portuguese for Africa will be optimized for FM broadcasts step by step. DW will also produce a regional radio magazine daily in English, to be rebroadcast by partners in Africa.
Audio content in Arabic will be created for the Middle East and North Africa and distributed online, via mobile or rebroadcast by partners.
DW will focus on FM partnerships for Bengali, Urdu, Dari/Pashtu und Indonesian for South Asia, India, Pakistan and Afghanistan. A decision will be made about the future of these partnerships in accordance with the budget situation and following the evaluation results.

Strategic plan for 2010 to 2013

The German Bundestag approved DW’s strategic plan in April 2011 with an overwhelming majority. The core of the plan is the multimedia orientation of the broadcaster, the focus on major tasks and target regions with regards to the budgetary issues. The new strategic direction ensures that DW is prepared for the changing conditions of international media markets:

Services for certain languages and regions will be reinforced to secure DW’s competitive position in the future.
The focus for the coming years will be on Sub-Sahara Africa, the Middle East, Iran and North Africa, South Asia and Afghanistan, Russia and Latin America. Due to the limited budget, the development of services will only be possible when activities are reduced somewhere else. In the area of television, DW will work more closely together with the German public broadcasters ARD and ZDF and develop regionalized TV programming with selected partners. For many areas around the world, it will be necessary to further development online and mobile services in order to reach DW’s target audience better: Individuals who are interested in diverse perspectives and use a large amount and variety of media resources. That especially includes opinion leaders and future opinion leaders as well as people who lobby for democracy, freedom and progress in authoritarian countries and thereby strengthen the civil society.

Lo streaming di Radio-Touch, al RadioTv Forum

La prossima settimana, dal 24 al 25 maggio, si tiene a Roma, il RadioTV Forum di Aeranti Corallo e tra le presentazioni è prevista quella di Radio-Touch. La ricordate? E' la piattaforma di mobile streaming italiana rivolta agli editori radiofonici e in grado di offrire loro un esteso servizio di presenza su Web e interattività con gli ascoltatori che utilizzano lo smartphone per sintonizzarsi sui programmi. L'avevo incontrata mesi fa in occasione del concorso (in palio un viaggio-stage nella Silicon Valley) tra giovani startup organizzato da Mind the Bridge, una organizzazione di innovatori italiani emigrati negli Stati Uniti high-tech. Radio-Touch non aveva vinto, ma aveva favorevolmente impressionato. La sua idea non è del tutto inedita, ma il prodotto confezionato è innovativo, soprattutto sulla nostra piazza. Ma Radio-Touch ha ambizioni più globali: se siete a Roma può essere interessante partecipare all'evento.

Rivoluzionare l’ascolto radiofonico su smart-phone, renderlo interattivo, multimediale e dinamico. E’ questa la mission proposta dall’innovativa tecnologia di Radio-Touch che sarà presentata il 24 e 25 maggio nel corso del RadioTV Forum di Roma.
Un nuovo concetto di radio app che permette all’ascoltatore di interagire con l’emittente radiofonica che sta ascoltando. Come? Attraverso l’invio di un flusso di dati e di immagini parallelo e contestuale a quello sonoro dell’emittente in ascolto. Pubblicità interattive, schede dei cantanti e dei brani in onda, presentazioni, video, link renderanno ricca di contenuti la radio, durante e dopo l’ascolto. I contenuti inviati sulla app possono essere infatti salvati dagli utenti, per essere rivisti anche in un secondo momento.
Il flusso inviato verso gli smart-phone dal software di Radio-Touch, in dotazione all’emittente, permetterà all’utente di partecipare a sondaggi, di inviare commenti, di effettuare acquisti o di prenotare direttamente un posto al ristorante di cui si sta vedendo ed ascoltando lo spot.
Queste sono solo alcune delle possibilità offerte da Radio-Touch. La stazione che ha in dotazione il software potrà svolgere infatti un’attività di marketing a 360°. La app di Radio-Touch permetterà di inviare banner pubblicitari degli inserzionisti in aggiunta agli spot audio. Un modo per rafforzare il brand di un cliente e per permettere agli ascoltatori di entrare direttamente in contatto con esso, con link al sito web, alla promozione in corso o tramite la possibilità di effettuare chiamate dirette verso l’inserzionista, che sarà anche raggiungibile con mappe interattive.
Dalla piattaforma di Radio-Touch ogni station manager potrà controllare con grafici dettagliati quanti utenti hanno scaricato la app della propria stazione, dove questi sono localizzati, quante persone si sono sintonizzate in un determinato periodo e quali contenuti, fra quelli inviati dal software, sono stati maggiormente cliccati dagli ascoltatori. L’audience della app è quindi sempre monitorata.

19 maggio 2011

DAB+ adesso anche a Budapest

Anche l'Ungheria si unisce alla lista delle nazioni europee che cercano un rilancio della radio numerica DAB+. Dal primo giugno il carrier Antenna Hungária, dal 2007 appartenente al gruppo francese TDF (che lo aveva rilevato da Swisscom, acquirente nel 2005) coprirà il 25% del territorio della capitale Budapest con il multiplex sul canale 11D della banda III. I contenuti sono forniti dal gruppo commerciale FM1 Zrt. con i programmi del brand NE0FM.
Si tratta di un nuovo pacchetto di programmi rispetto a una sperimentazione DAB iniziata nel 2009. Qui in Italia continuiamo evidentemente ad avere altre priorità e la copertura DAB+ ristagna senza alcun sintomo di movimento rispetto a un quadro consolidato alla fine del 2009. La promessa espansione della scorsa estate, in coincidenza con il piano di switchoff della televisione analogica, non si è ancora concretizzato.

Digital terrestrial radio will be relaunched in Hungary - Antenna Hungária contracted for the DAB+ transmission of NeoFM program

Monday, 16 May 2011


The DAB+ service will be relaunched in Hungary thanks to the long-term commercial contract between Antenna Hungária Group and FM1 Zrt. Based on this landmark agreement, NeoFM, the nationwide commercial radio channel will appear on the digital terrestrial radio platform as of June 1, 2011.

Antenna Hungária Group and FM1 Zrt. concluded a long-term commercial contract for the transmission of NeoFM nationwide commercial radio channel on the digital terrestrial radio (DAB+) platform. Pursuant to this, the digital stereo radio program of NeoFM will be available in the digital terrestrial radio offer as of 0:00 AM, June 1, 2011, on the Multiplex ’A’ (222.064 MHz). The digital service can be received in and around Budapest with more than 25% population coverage.

"We are very proud that, after the appearance on the MinDig TV digital terrestrial television platform as of last August, we are the first radio channel in Hungary to contract for the digital radio transmission service too. NeoFM, as one of the most important players of the radio market, trusts in the digital future of radio, and AH has provided in the contract a market adapted answer to our digitalization need. Hence, the establishment of NeoFM’s ’digital radio presence’ is exemplary not only for our radio, but for the overall Hungarian radio industry" – emphasized Tamás Grósz, CEO of FM1 Zrt.

"We welcome the decision of FM1 Zrt., as one of the most decisive player on the radio market, to participate actively in the digitalization process. It is a significant breakthrough, that NeoFM is the first radio to join the digital terrestrial radio platform based on a long-term commercial contract which constitutes a landmark for the radio market and enables us to relaunch our DAB+ service. This is happening while Germany is relaunching digital radio with a DAB+ service to be started in the coming months, leading to the emergence of a mass market of receivers in Europe, both for home and in-car receptions. As a consequence of this, we expect in the near future very favourable trends regarding the variety and price of the DAB+ enabled receivers in Hungary, too. Moreover, as set in the Media Law, we expect the Hungarian Radio also will join by contract to the DAB+ platform and would expect the other main radio players to follow suite in the coming weeks " – highlighted Jean-Francois Fenech, CEO of Antenna Hungária.

17 maggio 2011

La storia segreta di Hedy Lamarr, diva e radioinventrice

Edoardo Segantini, valente firma economica e tecnologica del Corriere della Sera, ha pubblicato con Rubbettino un saggio che racconta la straordinaria vicenda di Hedy Lamarr, conturbante diva del cinema in bianco e nero, una icona di straordinario fascino diventata celebre per "Estasi", un film girato da un regista cecoslovacco in cui Hedy (il vero nome era Hedwig Eva Maria Kiesler) compariva in alcune scene in déshabillé. Hedwig, ebrea austriaca, assunse il suo nome d'arte quando emigrò a Hollywood cinque anni dopo aver girato Ecstasy.
Il libro di Edoardo non si concentra solo sulla carriera artistica di una delle più belle attrici della storia ma su un aspetto ampiamente inedito di una donna che era molto dotata per la musica e la matematica e fu anche inventrice.
Nel 1942 Hedy Lamarr depositò, insieme al compositore d'avanguardia americano di origine tedesca George Antheil, una richiesta di brevetto per una tecnica di comunicazione radio che molti anni dopo diventò una delle basi teoriche della radiotelefonia cellulare: la trasmissione a "spettro diffuso" o a "salto di frequenza" (frequency hopping). Tutto nacque da un incontro con Antheil, che musicò anche diverse colonne sonore di film (il più famoso è l'horror Dementia, reperibile online a questo indirizzo). Insieme a Antheil Hedy mise appunto un sistema per la guida via radio dei siluri. Per assicurare la riservatezza delle comunicazioni e impedire intercettazioni e dirottamenti, i segnali di controllo venivano trasmessi saltando da una frequenza all'altra seguendo uno schema apparentemente casuale.
La sincronia di questi passaggi veniva affidata a un altro sistema ingegnoso: un nastro perforato in grado di attivare un banco di oscillatori tarati su un insieme di frequenze discrete, un'idea che era stata presa a prestito dai pianoforti a rullo allora molto diffusi. Il brevetto venne concesso e la coppia Kiesler Antheil lo cedette, ormai a guerra iniziata, alla Marina militare americana. Fu solo negli anni 60, a brevetto scaduto, che i militari "reinventarono" il frequency hopping - un sistema utilizzato tuttora - e qualche tempo dopo la teoria dello "spread spectrum" entrò a far parte del bagaglio teorico della telefonia cellulare digitale, nel sistema americano CDMA che è alla base del nostro UMTS.
Dopo un lungo declino Hedy Lamarr morì nel 2000 - all'epoca Antheil era già scomparso da oltre 40 anni - ma fece in tempo a essere ricordata, in vita, per la sua invenzione. Nel 1997 la Electronic Frontier Foundation intitolò a Hedy e George uno dei suoi premi dedicati ai pionieri della tecnologia. "Hedy Lamarr, la donna gatto. Le sette vite di una diva scienziata" è stato scritto da Edoardo Segantini con la collaborazione di Giovanni Pau, scienziato italiano della University of California, Los Angeles che si occupa, guarda caso, di radiocomunicazioni per mesh network "veicolari", ossia di reti ad hoc per la comunicazione machine to machine applicata all'industria dell'automobile. La storia del brevetto - numero 2292387 (scaricabile qui) - viene raccontata in questo articolo di Hans Joachim Braun all'epoca del riconoscimento concesso dall'EFF.

I grafici musicali di Planet Money (NPR)

E' una delle cose più geniali che abbia mai ascoltato. Nel dare notizia della pubblicazione dei dati sui prezzi degli immobili negli Stati Uniti (un indice costruito dagli economisti Karl Case e Robert Schiller), gli autori del programma Planet Money del circuito NPR hanno dovuto risolvere il problema di come "visualizzare" un grafico alla radio. La risposta è semplice, c'è un sistema perfetto per rendere in forma non-visuale delle "altezze": la notazione musicale!


Planet Money ha chiesto a uno studente della Juilliard, la famosa scuola di musica, un baritono, di interpretare la partitura dell'indice Case-Schiller per le varie metropoli americane. Graficamente le curve sono molto diverse e sul piano musicale - per chi ha un minimo di orecchio - la melodia aiuta a farsi un'idea molto precisa dei vari andamenti. Anzi, la bolla immobiliare descritta dalla voce di Timothy McDevitt ha una tonalità drammatica che nessun grafico riuscirebbe a trasmettere. Per ascoltare l'esperimento di visualizzazione sonora di NPR cliccate qui sotto nel player.

14 maggio 2011

Spenta KFBS, la remota voce religiosa delle Marianne

Finora l'unica consistente eccezione al graduale ma inesorabile declino delle onde corte come mezzo per la copertura radiofonica di vasti bacini di ascolto è stata rappresentata dal fenomeno dell'emittenza religiosa internazionale, in particolare di marca cristiano-evangelica, molto spesso "non denominazionale" cioè non legata a una chiesa del mainstream riformato. Ma la crisi finanziaria (che si ripercuote sulle donazioni agli enti benefici missionari) e il calo di interesse nei confronti della religiosità sta prendendo di mira anche questa tipologia di broadcaster. Oggi gli appassionati di radioascolto sulle onde corte hanno appreso della repentina chiusura, avvenuta il 30 aprile, dell'impianto della stazione KFBS, che trasmetteva da Saipan, nelle isole delle Marianne settentrionali (un territorio autonomo con forti legami politici con gli USA, i cui abitanti hanno la cittadinanza americana ma non votano per le presidenziali). Le antenne appartenevano alla FEBC Far East Broadcasting Corporation, una emittente missionaria asiatica che opera, dal quartier generale delle Filippine, nel 1984.
Le Marianne settentrionali si trovano a nord dell'isola di Guam, anch'essa sede di una emittente internazionale religiosa, nell'arcipelago delle Marianne e si trovano in pieno oceano Pacifico. KFBS ha iniziato a trasmettere da lì nel 1984. Il target principale era la Cina ma le condizioni della propagazione sono sempre state molto favorevoli ai territori della ex Unione Sovietica. Nei primi anni il messaggio evangelico di KFBS in russo era molto seguito e ancora adesso, malgrado il forte ridimensionamento dell'audience, i Russian Ministries di FEBC continuano a essere seguiti via radio nella Federazione russa, in Kazakhstan, persino in Ucraina. Malgrado la notevole distanza da noi, il segnale di KFBS era facile da ascoltare con un ricevitore sensibile, anche un piccolo portatile cinese di ultima generazione, nelle prime ore del pomeriggio, specie in inverno. Segnali che potevano sembrare sorprendenti per i non addetti ai lavori, ma che hanno sempre dimostrato la grande duttilità del medium. Peccato che siano rimasti in pochi ad apprezzarla.
Dalle notizie diffuse dai responsabili tecnici di KFBS i trasmettitori sono già in procinto di essere trasferiti nelle Filippine, dove verranno utilizzati per coprire Cina e regione estremo-orientale. La Russia continuerà a essere servita via Internet attraverso il sito di Radio Teos o anche grazie agli accordi con le stazioni locali. La griglia dei programmi in russo di Radio Teos cita ancora la frequenza di 11.650 kHz da Saipan, ma ormai è inutile andarla a cercare lì. Restano i 13.620 di FEBC dalle Filippine, ma chissà fino a quando. La foto a corredo di questo post, con le antenne di KFBS nella località di Marpi, su un'isola sperduta che fu teatro di aspri scontri durante la Battaglia del Pacifico, quando gli americani (era il 1944) la strapparono ai giapponesi, è stata diffusa da Glenn Hauser di DX listening digest.

11 maggio 2011

Ricevitori e trasmettitori SDR, le novità da Modena

Sto latitando da qualche giorno da questi spazi, il che non è necessariamente una brutta cosa. In realtà nel fine settimana ho avuto una delle ormai rare opportunità di stare a contatto fisico, non solo verbale, con la radio. Ho fatto qualche prova con due recenti acquisti nel "comparto" software defined radio, un SoftRock Ensemble II e un Funcube Dongle. Due acquisti che ho voluto concedermi con il preciso obiettivo di testare questi due front end con il software SDR disponibile per Macintosh. Non sono ancora in grado di parlare dei risultati, perché ho scoperto con grande disappunto di essere molto meno preparato di quanto la mia regolare frequentazione di siti Web e liste di discussione specializzate mi aveva indotto a credere. Sono stato improvvido e superficiale: già l'SDR non è precisamente una faccenda banale, ma le difficoltà sulla piattaforma Mac aumentano (è un paradosso considerando che il software disponibile è abbastanza sparuto).
Grazie all'aiuto di amici preparati come Aldo Moroni sono riuscito a estrarre qualche segnale dall'Ensemble II utilizzando l'applicazione di Sebastian Mrozek, DSP Radio. Ma sono solo embrioni di ricezioni. L'abboccamento con il Funcube è stato ancora più fugace, abbiamo fatto solo qualche prova sotto Windows con il software HDSDR, uno dei vari cloni di Winrad, ma senza grossi risultati. Ci sarebbero già alcune cose da dire ma mi riservo di farlo dopo un lavoro più approfondito, sperando di trovare il tempo necessario.
Ci sono invece delle cose interessanti da dire sul versante della radio definita via software, lato trasmissioni. Pochi giorni fa ho ricevuto una gentile mail di Andrea Montefusco, uno dei maggiori esperti radioamatoriali italiano della piattaforma Linux/Unix. Andrea mi ha raccontato velocemente delle sue prime esperienze con un trasmettitore HF software defined presentato all'ultimo convegno dell'ARI di Modena, l'SDT realizzato da un altro binomio di grande prestigio: Giuliano Carmignani per la parte hardware e Alberto di Bene per il software.
"E' un trasmettitore SSB/CW completamente digitale con amplificatore da 10 W incorporato (opera di un altro radioamatore italiano, IK0OTG Pietro Tancioni)", mi scrive Andrea. Al quale ho subito chiesto se il concetto di fondo del progetto fosse più vicino all'approccio del SoftRock RXTX o se viceversa l'ispirazione fosse quella di un glorioso trasmettitore software nato dalle passate esperienze di Nico Palermo, inventore del Perseus (il suo TX si chiamava Digimit 2002 e la sigla rivela la quasi decennale lungimiranza di quello schema). Andrea mi ha risposto dicendo che l'SDT di Giuliano è più vicino al Digimit, precisando che «tuttavia la tecnica usata è piuttosto diversa. Infatti come modulatore SSB, [c'è] un PIC DSP con un software sviluppato da Alberto e come catena di upconversion e conversione DA, un DDS. Il tutto costa meno della sola FPGA del trasmettitore HPSDR (Penelope), per non parlare del fatto che non necessita del computer: anche un Atom330 con Linux sono sempre cento euro in più, conclude Andrea.
Una descrizione molto dettagliata (e se posso dire gustosissima grazie alla vocazione letteraria del fisico Di Bene) di questo progetto si trova sul sito dell'ARI di Modena. In quella pagina potrete trovre la descrizione del software e dell'hardware di SDT insieme a tutte le altre (in particolare quella di Martin Pernter sul suo nuovo PMSDRplus). Ce n'è abbastanza per continuare a discutere di tecnologie e software SDR ancora per molto tempo.

05 maggio 2011

Sensori wireless senza batteria, l'Internet delle cose "miete" la sua energia

Un altro articolo di EETimes parla di un consorzio di aziende, molte delle quali tedesche, che propone una tecnologia di sensori wireless per applicazioni come la domotica e il controllo degli edifici intelligenti. La particolarità, insieme al supporto dei protocolli TCP/IP e quindi la completa integrabilità in Internet (un importante passo verso il "Web delle cose"), è che si tratta di una tecnologia batteryless, in cui l'alimentazione elettrica non viene fornita da batterie ma da soluzioni di "harvesting" mietitura di energia ambientale. L'alleanza EnOcean spiega che la corrente che fa funzionare i suoi sensori arriva da fonti disparate come la luce, i gradienti termici, le vibrazioni, ma ricordo che ci sono tecniche di energy harvesting che si basano sulla disponibilità di uno spettro radioenergetico molto diffuso. E' un discorso, quello del funzionamento dei dispositivi senza-fili grazie al campo elettromagnetico generato da altri trasmettitori radio, che mi sta affascinando molto.

EnOcean now fully interoperable with TCP/IP
Julien Happich
5/1/2011

The EnOcean Alliance, a consortium of companies working to standardize and internationalize energy harvesting wireless technology for green intelligent buildings, announced that its wireless, battery-less energy harvesting sensors and associated control systems are now fully interoperable with TCP/IP.
With escalating customer demand to manage and monitor building automation controls over IP networks, the EnOcean Alliance has responded, enabling building owners to fully leverage the flexibility of IP technologies that offer interoperability and convergence advantages to more effectively manage their facilities' energy consumption.
By establishing TCP/IP interoperability with its wireless, battery-less enabled end-devices and their associated IP-based control systems, the EnOcean Alliance offers a complete building management solution for maximum energy and operational efficiency. Building owners and facility managers can now monitor, manage, and control these systems centrally and from any web-enabled device, from anywhere in the world.
Visit the EnOcean Alliance at http://www.enocean-alliance.org/en/.

04 maggio 2011

MINI Connected e iPhone, diventa social la Web car radio della BMW

Si arricchisce di nuove funzionalità orientate al social networking, all'analisi della guida e alla musica l'offerta di MINI Connected, una app per iPhone che rappresenta la centralina di comando di diverse funzionalità di entertainment, navigazione e ricezione di Web radio a bordo della vettura commercializzata dal gruppo BMW. La rivista EE Times offre una descrizione dettagliata delle nuove funzionalità della app, la 2.0, rilasciata a fine aprile. Tra queste novità da segnalare Dynamic Music, l'integrazione di Twitter e Facebook e un sofisticato Mission Control:

To use the MINI Connected App, owners need to specify their MINI with the MINI Visual Boost radio or MINI navigation system, plus the MINI Connected option. Functions integrated into the car via iPhone can be operated using the joystick, the steering wheel buttons or the on-board monitor. The latest version of the MINI Connected App allows the latest functions to be transferred into the car, the vehicle company says.
Among the functions unique in the MINI segment are access to the Google local search and Google Send to Car services and reception of user-definable RSS news feeds, the content of which are displayed on the on-board monitor and can be read out using the optional voice output function. Added to which MINI enables the use of web-based social networks in the car.
MINI Connected customers can receive Facebook and Twitter posts inside the car, display them on the on-board monitor and have them read out using the optional MINI Connected voice output function. In the same way, preformatted text messages can be sent out directly from the car using either service - for the sake of safety, drivers unfortunately have to content themselves with a selection of some 15 most-used phrases, a BMW spokesperson explained.
Another new feature, the Dynamic Music function, contains a selection of exclusively composed music which can be played back through the audio system of the MINI. These pieces of music, composed in real time during the ride, adapt their rhythm and dynamic flow according to the driving style. The driver can choose from a wide variety of tracks and genres using the on-board monitor and joystick. The desired sound is then modulated according to factors including the car's longitudinal and lateral acceleration.
MINI Connected customers can also use an iPhone to activate the Mission Control function. Another feature of the new MINI Connected App, this service offers a further in-car entertainment option to make driving fun even more varied.
Mission Control analyses numerous signals relating to the vehicle, the driving situation and the vehicle's surroundings to provide the driver with relevant information and advice, all generated in dialogue form. These dialogues are based, among other things, on input regarding safety and comfort settings – ranging from a request that the driver and passengers buckle up their seat belts to instructions on the use of the air conditioning system – and also incorporate up-to-date information on driving conditions and the current status of the vehicle, such as the outside temperature and the amount of fuel in the tank.
The system's pool of comments ensures variety in the interaction between the MINI and its driver, even when situations on the road recur on a daily basis. And now the MINI Connected App gives the Mission Control function's repertoire two different angles. The range of advice can be varied by the driver as desired.
The on-board technology assesses a variety of vehicle data during a journey, allowing tips to be passed on to drivers while they are at the wheel to help them reduce fuel consumption. The MINIMALISM Analyser also gives MINI drivers the option of swapping information with fellow owners to draw up an efficiency ranking list. The tips generated by Mission Control to promote an extremely efficiency-focused driving style take an entertaining route to helping drivers improve their position on the MINIMALISM Ranking list.

Presentata nell'estate del 2010, la piattaforma iPhone (ma BMW afferma di volersi allargare anche ad altri dispositivi mobili smart) MINI Connected richiede l'installazione della opzione MINI Connected (SA6NM) a bordo dell'auto e uno dei due dispositivi da cruscotto predisposti per questa tecnologia: o la Radio MINI Visual Boost (SA6FP) o il MINI Navigation System(SA606). Informazioni dettagliate (ma in lingua inglese, dove lo stesso sito italiano della MINI rimanda) si trovano sulle pagine di MINI Connectivity. Dynamic Music è, insieme a Web Radio, una delle due funzioni audio disponibili. Con Web Radio, Visual Boost si trasforma in un sistema car radio capace di sintonizzarsi, attraverso la connettività 3G assicurata da iPhone, sulle migliaia di stazioni in streaming del classificate nella directory Radio Time (oggi ribattezzata TuneIn.com).


03 maggio 2011

Lione, Francia: parte con 16 commerciali il test DAB+

Tra quindici giorni a Lyon in Francia verrà presentata la sperimentazione della radio digitale autorizzata dal regolatore CSA, credo in base allo standard DAB+ (anche se in effetti potrebbe trattarsi di codifiche DAB+ incapsulate in un involucro T-DMB, il sistema scelto ufficialmente in Francia). Da maggio a dicembre di quest'anno il 75% degli abitanti di Lione potranno ascoltare, attraverso due impianti trasmissivi, un insieme di 16 programmi commerciali nell'ambito del progetto "RNT (radio numerica terrestre) Lyon". Il fornitore infrastrutturale dovrebbe essere il gruppo VDL, attivo anche in Germania e Belgio. Il sito Web del progetto è ancora in via di elaborazione ma si può già vedere qualcosa e mi sembra molto accattivante. Visto il coinvolgimento di Pure come fornitore degli apparecchi riceventi, non capisco che cosa manchi per realizzare sperimentazioni analoghe in tutte le maggiori città italiane: possibile che anche un investimento modesto come dovrebbe essere questo sia considerato impraticabile?

Le CSA autorise la diffusion de programmes en radio numérique (RNT) à Lyon, en France

Lyon, 21 avril 2011 : le CSA a annoncé aujourd’hui qu’il avait approuvé le projet “RNT Lyon”. Il s’agit d’une démonstration de diffusion en radio numérique à destination des auditeurs lyonnais d’une durée de 9 mois jusqu’à décembre 2011.

16 radios sont diffusées depuis 2 émetteurs couvrant 75% de la population du Grand Lyon. Les stations sont Africa N°1, Capsao, FG DJ Radio, France Maghreb 2, Impact FM, Latina FM, MFM radio, Nova, Ouï FM, Radio Orient, Radio Scoop, Radio Vinci Autoroute Sud, RCF, Sol FM, Sud Radio et TSF Jazz. Ces stations proposent une grande diversité de programmes et couvrent une large audience.
Pour Antoine Baduel, Directeur Général de la radio FG DJ Radio, “faire part de ce projet est important afin de tester les possibilités offertes par le numérique. L’extension de notre marque vers de nouveaux marchés et de nouvelles villes nous est profitable au moment où nous développons notre offre de service multiplateforme”.
Yannick André-Masse, Président de VDL, opérateur de multiplex et opérateur de diffusion pour ce projet : «VDL soutient cette démonstration de radio numérique à destination des auditeurs lyonnais afin de leur permettre de découvrir cette technologie et ses avantages. Nous participons ainsi à l’augmentation du nombre de stations. Ces dernières et celles qui existent déjà sur la zone en FM vont pouvoir ainsi expérimenter la radio numérique ».
Le projet RNT Lyon démarre officiellement en Mai 2011 par une conférence de presse de lancement qui aura lieu à Lyon. Un site Internet fournira des informations sur la radio numérique, les endroits où acheter les récepteurs et les services disponibles. La promotion se poursuivra par des évènements publics, au sein des magasins spécialisés, et par les campagnes de publicité diffusées sur les stations de radios.
Pour Colin Crawford, Responsable marketing de PURE DIGITAL, un des fournisseurs de récepteurs pour le projet RNT Lyon a déclaré : « ce projet doit promouvoir de nouvelles stations, montrer le nombre de récepteurs de radio numérique disponibles et donner aux français l’envie de découvrir la radio numérique. On espère que cette démonstration sera un modèle pour d’autres villes en France. »

02 maggio 2011

Ecco la radio 3D: spazialità sonora con sole due casse

Pochi giorni fa gli ascoltatori del programma Studio 360 trasmesso ogni venerdì da Kurt Andersen sulle frequenze di WNYC di New York e sul circuito NPR hanno potuto seguire in anteprima i risultati delle tecniche di trasmissione sonora tridimensionale applicate da Edgar Choueiri, direttore dell'Electric propulsion and plasma dynamics Lab di Princeton. In futuro la radiofonia 3D potrebbe rappresentare uno sviluppo molto interessante per la sua capacità di ricostruire il suono spazialmente, in modo che l'ascoltatore possa rendersi effettivamente conto della posizione della sorgente sonora, così come il nostro orecchio riesce a calcolare istantaneamente nella realtà. Ma il vero obiettivo di questi lavori è il mondo del cinema, dove le immagini 3D sono spesso accompagnate da un suono incongruamente "piatto".
Come spiega Choueiri in questa intervista, il suono 3-D non è propriamente uguale al suono surround, creato da un insieme di altoparlanti posti a raggiera intorno a chi ascolta (senza che quest'ultimo possa andare oltre a una ricostruzione parziale della generica direzione delle sonorità). Gli algoritmi del ricercatore americano riescono a ottenere una impressionante precisione spaziale nelle registrazioni sonore riprodotte da due soli altoparlanti. Il segreto sta nell'applicazione di filtri adattativi che eliminano il fenomeno del "cross talk" tipico dell'ascolto di un segnale stereofonico senza le cuffie: le informazioni che distinguono le due sorgenti audio dei canali A e B arrivano in realtà a entrambe le orecchie distruggendo l'effetto voluto. I filtri sviluppati dal laboratorio di Choueiri, come spiega lo stesso ricercatore, riescono in pratica a costruire un muro tra i due orecchi e la tridimensionalità risulta di colpo evidente. Provate ad ascoltare l'intervista qui di seguito (e gli esempi che essa contiene) ponendovi esattamente al centro degli altoparlanti del computer. Il risultato è davvero suggestivo.



Potete ascoltare l'intera puntata di Studio 360 a questo indirizzo. Riporto qui il file esemplificativo con il suono 3D di una cascata d'acqua nelle due versioni per l'ascolto - rispettivamente - in altoparlante e in cuffia:

(altoparlanti:)


(cuffie:)


Sul blog di Studio 360 professor Choueiri racconta di aver tratto ispirazione per le sue ricerche sui filtri anti-cross talk dall'ascolto della Messa in mi minore di Johan Sebastian Bach:

Africa Nr. 1, tramonta il sogno della radio panafricana?

Una delle vittime mediatiche della guerra civile in Libia potrebbe essere Africa Numero 1, emittente radio panafricana di origine gabonese controllata da qualche anno da un fondo di investimento libico che si può ascoltare sia in FM a Parigi e in diverse città africane; sia attraverso il bouquet satellitare Africa Sat di Atlantic Bird (Eutelsat); sia sulle onde corte dalle antenne della stazione gabonese di Moyabi. Questo impianto tra origine dalla visione del presidente gabonese Omar Bongo Ondimba, scomparso nel 2009 dopo essere durato in carica 42 anni. Concepita l'idea di una emittente radiofonica capace di coprire l'intero continente africano, Ondimba inaugura il centro nel 1979 e dal 1981 Moyabi diventa anche una delle principali stazioni ripetitrici dei segnali delle emittenti internazionali. Persino le trasmissioni in italiano di Radio Japan - chiuse nel 2007 - arrivavano da lì.
La festa finisce quando le emittenti all'inizio del 21esimo secolo decidono di abbandonare gradualmente le onde corte. I flussi delle rimesse giapponesi, francesi, svizzere vengono meno ma per Africa Numero 1 nel 2008, proprio con l'addio dell'ultimo broadcaster straniero, arriva il giubbotto di salvataggio rappresentato dai soldi di Gheddafi. Il fondo Libyan Africa Portfolio (in realtà ci sono diverse denominazioni, incluso il Libyan Arab Africa Investment Portfolio che si occupa di telecomunicazioni). L'emittente sarebbe controllata al 52% dal LAP, al 35% dal governo gabonese e per il restante 13% da imprenditori privati del Gabon. Con le ostilità arrivano i blocchi sui conti correnti bancari e le difficoltà. Secondo l'agenzia PANA, che cita il quotidiano gabonese L'Union (fondato da Ondimba, sempre lui), la situazione è ormai diventata insostenibile:
Gabon-based Pan African radio loses signal
Libreville, Gabon - The Pan African Radio, Africa No. 1, has lost its signal and is no longer being received in Gabon and elsewhere in Africa since Wednesday, PANA learnt from the radio's management in Libreville. According to the daily 'L'Union', the satellite operator Eutelsat might have stopped its services to the station over an estimated 200 million CFA francs in arrears of payment. The station has been experiencing serious financial problems since 2001, especially after Radio France Internationale (RFI) and Japanese Radio NHK stop shortwave broadcasting. The arrival of Libyan partners had restored hope among the workers, who are now threatened by the ongoing political crisis in Libya.
The crisis, marked by the freezing of Libyan assets and the Western military intervention in the north African country, has impacted negatively on the station, which has a total debt of 1.2 billion CFA francs, according to the Management. A representative of the Libyan partners in Gabon, Abubaker Ali, the salaries of the station's journalists were paid only till the end of March 2011. Ali said that the crisis in Libya prevented Libyan-African Investment Portfolio (LAP) from having access to the required funds.
Libyan Jamahiriya Broadcasting became the majority shareholder in Africa No. 1 with 52 per cent of the capital, the Gabonese government owns 35 per cent and the Gabonese private sector 13 per cent. The station started broadcasting in 1981.

La bolletta per i transponder affittati sul satellite Eutelsat equivarrebbe a circa 300 mila euro, ma il debito complessivo dell'emittente è di sei volte tanto e l'operatore satellitare avrebbe chiuso il rubinetto. Il fatto è che al momento non è facile capire che cosa stia succedendo. Lo stream di Africa 1 da Parigi è ancora normalmente ascoltabile sul Web. Ma anche l'impianto di Moyabi è apparentemente ancora "on air" su 9580 kHz, lo segnalano in questi giorni al mattino presto ascoltatori europei e americani. E' possibile che il link del satellite sia stato sospeso e che la stazione parigina prosegue il suo lavoro normalmente mentre da Libreville stanno mandando in onda vecchie registrazioni. Allo stato attuale è difficile che il fondo libico possa riprendere in mano la conduzione economica della stazione radio. Dovremo quindi aspettare lo sviluppo della situazione. Se Gheddafi non dovesse più riprendere il controllo della cassaforte libica in Africa, resta da vedere che ne sarà di Africa 1 e di tanti altri progetti. Difficile pensare che un governo diverso possa onorare tutti gli stessi impegni. Questo articolo apparso su Afronline spiega molto bene quali siano questi interessi. Gheddafi in persona lo scorso anno si sarebbe impegnato a investire quasi 100 miliardi di dollari per liberare l'Africa dall'influenza occidentale.
Libya’s investment highway in Africa: Will it leave potholes?
April 20

As the calls for democracy, regime change and revolutions are sweeping across North and West Africa. Individuals, interested parties and organisations have started wondering about the new political and economic face of these regions. One thing for sure is that it will take sometime for countries at the spotlight to recover or for them to see blossoms of any sort.
In Libya, for example where no town has been left untouched the situation looks not only bad but it gives people a reason to doubt if the country will recover soon from the damages it has acquired in the past months.
Perhaps this march to democracy in the Middle East and North Africa and in this case Libya will not only affect that country but also the entire continent of Africa. The rebuilding Libya’s is likely to impact on investment projects doted across Africa. What will happen if Muammar Gaddafi goes? Will the investments go on? These are some of the questions being asked.
According to data obtained from the African Development Bank, Libya now has about $370 million in its account. Apart from that it is one of the bank’s leading regional shareholders with 4 percent voting power.
It is one of the biggest contributors to the budget of the African Union, the 53-country body which is supposed to function along the lines of the European Union. Libya is one of the five countries along side Algeria, Egypt, Nigeria and South Africa who cover 75 percent of the union’s budget.
The Business Council for Africa West & Southern (BCA W&S) a UK based non-profit organisation and think tank says that Libya provides 15 percent of AU funding and also covers the dues of a number of smaller African states, which were badly hit by the 2008 financial crisis.
The organisations further states that this commitment is around $40 million annually although it says that paying dues for other cash-strapped African countries is not necessarily unique to Libya.
And according to a senior African Union official Libya’s contribution to AU funds which not all countries do, buys its influence. Notwithstanding its investment and financial support is not only one sided as one would say. It has touched even communities and close to 30 countries. Hence it is a head to tile and vice-versa.
In July 2007, its telecom arm, LAP Green took a 61 percent stake in the African Development Bank-backed Regional African Satellite Communications Organisation Members (Rascom) project, which provides point- to multi-point telecommunications services across the continent.
Last year Gaddafi said he would invest $97 billion in the continent to free it from Western influence on condition that African states rid themselves of corruption and nepotism. This money is about the amount Libya holds in foreign currency reserves, according to official data. The countries that benefit, and many independent observers, say Libya is bringing real benefits for Africa.
The country also holds billions of dollars in assets across the continent through subsidiaries of its $70 billion sovereign wealth fund. The money is invested through the $5 billion Libya Arab Africa Investment Co (Laaico), through Libya Oil Holdings, Libya African Investment Portfolio and Libyan Foreign Investment Company (Lafico).
Another of the fund’s projects is LAP Green Networks, a mobile phone operator which has commercial operations in Zambia, Niger, Ivory coast, Uganda and Rwanda with operations in Chad, Sierra Leone, Togo and southern Sudan underway.
The golden question is. What might happen in case Gandalf leaves? Richard Mbewe, a Zambian professor of International Economics based in Poland says the out come is twofold. The first thing he points out is that since Gaddafi was behind all these investment decisions. In light of a new nationalist government taking over, these investments could be cancelled off and the money taken back to Libya?
Mbewe says that the second element is a risk of a power vacuum upon Gaddafi’s departure. Islamic fundamentalists might fill this he says might want to keep intact these investments (especially in telecommunications) in order to foster their further development of Islam in these countries where LAP Green is operating, especially in Africa south of the Sahara.
Libya, which also has important investments in other parts of the world, including Europe, which has made EU leaders uncomfortable in the wake of the violence. Might leave a very big pothole in Africa’s investment high way.
By Joe M. L. Kaluba – Afronline

01 maggio 2011

HAARP, il cospirazionismo non demorde: fonti scettiche

Ogni minimo inghippo negli archivi online degli esperimenti di HAARP diventa un invito a nozze per i cospirazionisti di Internet. HAARP, High Frequency Active Auroral Research Program, per chi non la sapesse, è un programma di ricerca finanziato dal DARPA, dai militari USA e dall'Università dell'Alaska che ha come finalità lo studio della ionosfera e la possibilità di modificarne attivamente le condizioni (tramite la trasmissione di fasci di onde radio) per applicazioni come le radiotelecomunicazioni e la sorveglianza. L'impianto che è al centro di questo esperimento è una ionosonda un po' particolare localizzata a Gakona, in Alaska, un potente array per la trasmissione HF costituito da una griglia di 180 antenne. Il sito canadese PRESS Core - rivista online che sostiene di pubblicare "ciò che altri non pubblicano: la verità" - riporta un articolo, aggiornato al 21 aprile, dove si afferma che il sito Web di HAARP è stato volutamente chiuso su ordine del governo americano perché conteneva le prove "inoppugnabili" del ruolo dell'impianto di Gakona nella "produzione" del sisma con conseguente tsunami che ha messo il Giappone in ginocchio.
The HAARP (High Frequency Active Auroral Research Program) website has been down for the past 3 weeks. It was ordered taken down by the US government to conceal US weather modification and earthquake inducing warfare activities against foreign states. The HAARP website was publishing very damaging evidence of US military weather modification and earthquake triggering operations against foreign states. HAARP’s waterfall charts and magnetometer charts gave evidence of an ongoing weather war between the United States government and foreign states. The magnetometer presented concrete evidence that HAARP triggered the Japan earthquake and ensuing tsunami.
A parte l'assurdità di una teoria che vede le origini di un fenomeno dal bilancio energetico enorme nella trasmissione di un impianto da 3,6 megaWatt complessivi (che secondo Wikipedia genera alla quote della ionosfera un campo da 3 µW/cm², migliaia di volte meno rispetto a quello generato dalla radiazione solare), resta sempre il mistero più inspiegabile: perché HAARP metterebbe a disposizione i suoi dati 24 ore su 24 interrompendo la pubblicazione PROPRIO mentre sono in pieno svolgimento le sue losche e distruttive attività? Non sarebbe più logico entrare in piena clandestinità e non pubblicare più niente, o pubblicare dati fasulli?
L'affermazione ancora più risibile riguarda la presunta "pressione internazionale" che avrebbe indotto le autorità a riaprire l'archivio:
Under pressure from the International community the HAARP website is up again. No data is available from April 7 to April 12, 2011. Data before and after shows the signature frequency of an earthquake (2.5Hz) being transmitted. Also shows energy spikes which indicates active weather modification. Now that the website is up again you can view the data for the Japan earthquake at http://137.229.36.30/cgi-bin/scmag/disp-scmag.cgi?20110311. From the magnetometer induction data you can see 2.5Hz (earthquake inducing frequency) being broadcasted and recorded for several days before the 9.0 magnitude earthquake. To see what a normal (no HAARP broadcasting) day looks like view the magnetometer charts for the days of March 15, 16 and 17 – March 16, 2011 http://137.229.36.30/cgi-bin/scmag/disp-scmag.cgi?date=20110316&Bx=on. No earthquake inducing broadcast was detected from March 15 to March 27, 2011. On March 28, 2011 a low powered broadcast was detected from approximately 12:00 am to 3:00 am. Broadcasting resumed on April 2, 2011. April 6, 2011 shows you what the magnetometer charts looks like when a solar storm blasts Earth. No data is available from April 7, 2011 to April 13, 2011 – a shutdown. Starting on April 15, 2011 and ending approximately 10:00 am April 16, 2011 the earthquake inducing frequency of 2.5Hz was detected being broadcasted.
La quantità di informazioni messe online dal sito di Gakona è notevole:


In più si aggiunge una pagina specifica della ionosonda:


Perché tutto questo dispiegamento di informazioni e dettagli, se dietro la facciata della ricerca scientifica si nasconde in realtà una Spectre di terroristi ambientali che passano il loro tempo a scatenare disastri da migliaia di vittime a botta? Ironia vuole, tra l'altro, che i grafici del magnetometro a induzione citati da PRESS Core vengono prodotti con una strumentazione messa a punto dall'Università di Tokyo…
Il capofila delle teorie complottiste che circondano l'HAARP si chiama Nick Begich Jr. figlio dell'omonimo uomo politico di origine croata che scomparve tragicamente in un incidente aereo nei cieli dell'Alaska. Il Cessna 310 che trasportava Nick Begich Sr. precipitò e non fu mai ritrovato: il fatto destò una grande impressione e spinse le autorità ad approvare una legislazione che impose l'installazione dei radiosegnalatori di emergenza in tutti i velivoli civili. Il figlio Nick è un noto attivista e i suoi due siti Web:


propongono una fantasmagoria di complotti tutti centrati sul "controllo a distanza" (della ionosfera, del clima, dell'attività sismica, persino dei nostri cervelli) da parte di oscure forze governative. Uno tsunami di dati e correlazioni strampalate che contribuisce a creare una visione paranoica di una realtà molto complessa in cui è obiettivamente difficile resistere a certe semplificazioni.
Trovate un bel ritratto di Nick Begich Jr sul blog di due filosofi "sperimentali", Ryan Lake (autore di una curiosa striscia da fumetti filosofica, ChaosPet) e Fredrik Haraldsen: Encyclopedia of American Loons. L'Enciclopedia dei mattocchi americani è uno straordinario repertorio di predicatori, pseudoscienziati, cospirazionisti che per una strana combinazione popolano il territorio degli Stati Uniti. Un fenomeno tutto americano, come i serial killer.
La lettura di American Loons mi ha spinto a raccogliere un po' di link a risorse di informazione scientifica di matrice direttamente o indirettamente scettica. Ne è venuta fuori una raccolta un po' rapsodica, che sottopongo così com'è alla vostra attenzione. Per fortuna sul Web per ogni mattocchio pseudoscientifico esiste una fonte compilata da uno scienziato impegnato a disinnescare la bomba a orologeria delle teorie dei complotti.

In lingua inglese:

http://rationalwiki.org/wiki/Main_Page
http://leiterreports.typepad.com/
http://experimentalphilosophy.typepad.com/
http://scienceblogs.com/pharyngula/
http://skippytheskeptic.blogspot.com/2008/08/harping-on-haarp.html
http://www.csicop.org/
http://www.randi.org/site/
http://www.snopes.com/ (rumor has it)
http://www.skeptic.com/
http://www.skippytheskeptic.blogspot.com/
http://www.quackwatch.com/
http://whatstheharm.net/index.html (vittime della credulità)
http://www.freeratio.org/ (forum)
http://scienceblogs.com/dispatches/?utm_source=bloglist&utm_medium=dropdown
http://scienceblogs.com/denialism/?utm_source=bloglist&utm_medium=dropdown

In lingua italiana:

http://attivissimo.blogspot.com/2011/03/haarp-e-terremoti.html
http://www.cicap.org/new/index.php
http://oggiscienza.wordpress.com/
http://www.queryonline.it/
http://simoneangioni.blogspot.com/
http://www.gravita-zero.org/
http://www.scetticamente.it/
http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/
http://luigigarlaschelli.blogspot.com/
http://brrrainblog.blogspot.com/
http://bufole.blogspot.com/
http://complottismo.blogspot.com/

Higgs marginalia:

Quelli che seguono sono blog di informazione scientifica "hard", in particolare focalizzata sulla fisica teorica e particellare. Ho messo insieme questo piccolo elenco dopo aver seguito in questi giorni la discussione scatenata dalla divulgazione di un memo interno al CERN a proposito della possibile "scoperta" di un candidato bosone di Higgs. Non si tratta di fonti propriamente anti-cospirazioniste, ma mettono tutte in evidenza il modo di ragionare di uno scienziato moderno. Sono il miglior antidoto al veleno di una dietrologia imperante e persecutoria, colpovole di far leva sulla credulità e sull'ignoranza per scopi spesso poco edificanti: fare soldi o acquisire notorietà e potere.

http://www.math.columbia.edu/~woit/wordpress/ (Not even wrong, Peter Woit)
http://www.science20.com/quantum_diaries_survivor (Quantum Diaries Survivor, Tommaso Dorigo) e più in generale tutti i blog di Science 2.0 http://www.science20.com/
http://caccialfotone.wordpress.com/ (Caccia al fotone di Radio Città Fujiko di Bologna, con podcast)
http://www.borborigmi.org/ (Borborigmi di un fisico renitente, Marco Delmastro)
http://motls.blogspot.com/ (The reference frame, Luboš Motl)
http://francisthemulenews.wordpress.com/ (La ciencia de la mula Francis)
http://blogs.plos.org/badphysics/ (The bad language of physics, Sarah Kavassalis) e in generale tutta la PLOS - Public Library of Science - Blogs Network: http://blogs.plos.org/