17 settembre 2012

Onde medie RAI: spegne anche Napoli. Verso la dismissione totale?

Dopo la chiusura di Bologna Budrio - una postazione che risaliva all'epoca marconiana ed è invischiata in una complessa vicenda legata alla pianificazione edile del comune nel bolognese - un altro impianto di Radio RAI in onde medie sarebbe in fase di imminente dismissione, quello di Napoli Marcianise su 657 kHz (tra l'altro una delle frequenze deputate a restare accese 24 ore su 24 per trasmettere quel che resta del Notturno dall'Italia). Radio 1 Napoli dovrebbe chiudere i battenti entro due giorni secondo fonti che hanno annunciato la notizia sulla pagina di Facebook dedicata alla memoria della storica frequenza locale di Radio Bari (l'attuale impianto pugliese in onde medie di Ceglie del Campo a Bari - a proposito di chiusre - ha cessato di operare alcuni mesi fa su 1116 kHz a causa dei danni subiti nel corso di un raid dei ladri di rame). L'antenna del casertano, oggi ridotta probabilmente a 50 kW dagli oltre 100 originari, era stata inaugurata nel 1948 dal presidente De Nicola e sorge su un terreno che fu proprietà della famiglia Croce (sì, quella del filosofo).
Ormai è del tutto evidente l'intenzione - mai apertamente dichiarata, al di là delle solite voci di corridoio - di mettere fine all'infrastruttura a onde medie della radio pubblica, in una fase in cui le varie "sperimentazioni" da parte di operatori privati apparse nella stessa banda negli ultimi mesi hanno subito una battuta d'arresto a causa dell'esplicito atteggiamento repressivo assunto dai guardiani del Ministero dello sviluppo economico (trasmettere sulle onde medie in Italia non è esplicitamente "illegale" ma non è nemmeno legale). Il quadro, per coloro che su queste frequenze trovano a volte una soluzione ai problemi di copertura e interferenza delle stazioni RAI in FM, è abbastanza desolante. Se l'emorragia non si arresterà, Radio RAI resterà presto senza stazioni in onde medie e anche le speranze di poter un giorno vedere approvata una normativa che favorisca l'uso di impianti a bassa potenza a scopi associativi e formativi non sono obiettivamente molto concrete. Del resto la tendenza al "phase out" delle frequenze broadcast sotto i 1602 kHz domina un po' dappertutto in Europa, dove tutti gli impianti, da quelli su scala nazionale fino alle low power locali, subiscono vistosi tagli di budget finendo per essere soppressi. Bisogna dire che nella percezione del pubblico inteso in senso generalizzato le possibilità di ascolto in onde medie sono praticamente sconosciute, un po' a causa dell'ormai affermato predominio della modulazione di frequenza e secondariamente a causa delle condizioni sempre più degradate in termini di rumori di fondo, specie nelle aree densamente urbanizzate. Qui da me in città, per esempio, spesso non riesco ad ascoltare niente sotto i 5 MHz.
Una conservazione e un rilancio della nostra infrastruttura in modulazione di ampiezza è possibile, oltre che auspicabile, ma bisognerebbe elaborare un vero e proprio piano, inclusivo di un inquadramento normativo che renda più accessibili la nascita di emittenti low power, su modello di simili legislazioni in Europa e negli Stati Uniti. Al momento, a parte le emittenti di Radio RAI superstiti, si possono ascoltare le trasmissioni irregolari di Challenger Radio su 1368 e, su 1566 della religiosa Radio Kolbe (udibile di notte anche a Milano) e di Radio Melody, che nell'estate ha riacceso, in Romagna, un trasmettitore che era stato segnalato l'ultima volta nel 2010.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Andrea, oggettivamente,a quanta gente (realmente) interessa l'ascolto delle radio in onde medie?

Chi ama la musica sicuramente oltre alla qualità musicale intesa come programmazione, cerca anche la qualità nella riproduzione audio. Le emittenti definiamole sperimentali che citi non mi sembra offrano tutto questo.
L'informazione? Credo che di fonti disponibili ce ne siano a sufficienza...
Emergenze? Credo ch in alcune recenti eventi catastrofici 'ultimo dei problemi è stato irradiare informazioni in onde medie.
Alla fine rimangono quattro appassionati che amano di più trasmettereche essere ascoltati e quattro appassionati nostalgici che non vogliono ammettere che la radio (intesa come trasmissione attraverso l'uso delle onde elettromagnetiche)non è morta, continua con altre modalità.
Permettimi una battura: anche i vari blog che trattano il radioascolto sono ormai "vecchi"...

Andrea Lawendel ha detto...

Tutto molto sensato, ma sono obiezioni - permettimi la battuta - "vecchie". Questo blog è il primo a sottolineare ripetutamente che il destino ultimo dell'attuale contrapposizione broadcast-broadband è sicuramente quello dell'assoluto dominio della distribuzione su reti non-broadcast. E' anche uno dei pochi a seguire l'evoluzione delle varie piattaforme e modalità distributive, senza ovviamente nascondere la forte propensione del suo autore (molto più vecchio del blog) a ricordare con nostalgia gli anni della prolungata epopea della vecchia radio. Se tutto questo non basta a distinguermi dalla generalizzazione dei "vari blog", vuol dire che non sono in grado di esprimermi con sufficiente chiarezza.
Le onde medie sono in declino per le ragioni che continuo a ripetere, ma a mio modesto parere continuano a rappresentare una modalità interessante, soprattutto considerando che sono rimaste l'unico spazio dove poter concedere con facilità una licenza low power (per farne che si dirà, ma non è questo il punto, il potenziale c'è). In questo senso rappresenta tra l'altro una alternativa che costa molto probabilmente meno in termini di banda occupata e può servire un buon numero di persone senza che queste debbano impegnare altrettante risorse. Se il discorso continua ad apparire irragionevole ne prendo atto, ma la mia opinione resta sostanzialmente immutata.
I lettori che hanno la bontà di seguirmi e commentare (grazie di cuore, veramente) mi permetteranno infine una battuta: sul Web inteso come piazza aperta di discussione e laboratorio di idee, l'anonimato suona anche lui un po' "vecchio".

Paolo Quintavalle ha detto...

Mi ha fatto gran piacere che Andrea si sia occupato della questione "onde medie", altrettanto quanto mi è dispiaciuto per la chiusura di Napoli-Marcianise.
Sono uno di quelli che hanno tempestato la sede RAI per la Puglia di Bari per avere informazioni speranzose in merito alla riapertura di Ceglie del Campo (1116 kHz) (a proposito, Andrea, devo correggerti, Ceglie del Campo è alle porte di Bari, Ceglie Messapica è vicino Brindisi). Sono anche quello che ha segnalato la situazione del ripetitore di Bari sul gruppo "AIR Radioascolto" di Facebook e sul gruppo (sempre facebook) nato contro la chiusura di Bologna-Budrio. Mi era stato risposto da fonti RAI della Puglia che la linea dell'Azienda (e del Ministero competente) sarebbe quella dello smantellamento, e quindi non ci sarebbe sostanzialmente nulla da fare, fintantocchè la maggior parte di noi si bea dei nuovi media, apparentemente così facilmente fruibili (ma in realtà con una barca di problemi al seguito). Voglio ricordare che nessuna frequenza radiofonica oggi utilizzata dal servizio pubblico radiotelevisivo ha la copertura capillare ed estesa allo stesso tempo che è ottenibile con le onde medie. E' stata davvero una gran perdita. Mi piace sempre fare l'esempio dell'ascolto in auto: in un tragitto extraurbano medio l'ascolto in FM è fortemente inficiato da fonti varie di disturbo o di attenuazione, e il decantato RDS non funziona come dovrebbe. All'atto pratico solo con le onde medie si riusciva a seguire un programma RAI dall'inizio alla fine del viaggio. Ce lo siamo già scordato? Che memoria corta abbiamo!

Tudor Vedeanu ha detto...

When my friends from Italy come to Romania, we often go on trips around the country. On such an occasion they were happy (and surprised) when I showed they can listen to RAI Radio in the evenings on 657 and 900 kHz. You know, we all have internet and modern gadgets, but if you're far away and want to listen to news from home nothing is easier than tuning a cheap AM radio (or a car radio) to a station still audible even at hundreds or thousands of kilometers away.

Andrea Lawendel ha detto...

Yes, thank you Tudor, it's all part of the low frequency AM broadcasting magic. It's too bad it's getting a niche magic members of which tend to appreciate such opportunities far more than public broadcasters under serious budget constraints and electoral pressure! I hope there will be some room for AM in future community radio applications, but it's very unlikely, at least here in Italy. Romania currently makes for a sort of an exception, in Europe, with several frequencies still active. Here in Italy RAI is so overwhelmed in a crowded FM band it's a big wonder why they're not planning to use AM for additional services, such as a the "all news" channel public radio badly needs (Radio 1 doesn't get even close to this format). A network of low to medium powered AM transmitter would fit.

Anonimo ha detto...

Scusatemi, non ho le conoscenze per giudicare cosa stia facendo la RAI, ma desidero esprimere il mio pensiero con un commento di carattere "pratico". Viaggio molto in auto e la radio è la mia inseparabile compagna che sintonizzo regolarmente sulle stazioni RAI in AM per non impazzire con la FM (fading, interferenze etc.)
Temo purtroppo che il futuro della RAI sia già stabilito. Un vero peccato.

Roberto Del Bianco ha detto...

Approfitto di questo articolo per commentare pure io l'utilità (e non credo solo di nicchia) delle emissioni in onda media. I giorni passati ero sulla costa tirrenica (dintorni di Cecina) per un breve periodo di relax e la radio ovviamente era compagna inseparabile. Di giorno ascoltavo agevolmente emittenti francesi ma soprattutto mi son meravigliato di quanto facilmente ricevevo "Radio Studio X", emittente privata sui 1584 KHz che trasmette dalle montagne pistoiesi e mia vecchia conoscenza (incontrai Luca Betti un paio di volte, pure immortalandolo in una foto scattata mentre era in cima al traliccione-antenna intento a montare una direttiva per ponte di trasferimento).
Mi son ricordato di una sua affermazione, secondo cui un singolo trasmettitore in onda media può avere una copertura che solo una rete di parecchi ripetitori FM potrebbe dare. E quindi con un costo inferiore.
Non ho sufficienti conoscenze per provare la sua parola ma è innegabile che le interferenze, se ci sono, sono solo per scarso segnale in zone d'ombra o, la sera, per l'arrivo di emittenti estere.

Mi preoccupa la progressiva decadenza dell'emittenza RAI in AM (ma anche in onde corte, non ha mai eccelso come impegno e risorse) mentre analoga preoccupazione mi arriva al notare come alcune "Grandi potenze" mondiali, quali Cina e Russia, stiano progressivamente "spopolando" sulle bande OM e SW... Pure la storica frequenza di Radio Montecarlo sui 702 KHz è ormai da tempo in affitto ai cinesi.

Innovazione? Internet? Pur avendo abbracciato con entusiasmo l'avvento delle radio online, qualche dubbio mi rimane. La Rete è dopotutto "proprietà privata" di chi gestisce infrastrutture e mobilità; la propagazione nell'etere è un effetto naturale, un bene dell'umanità...

Paolo Quintavalle ha detto...

Si arriva subito a concludere che siamo stati gradualmente condotti a un disaffezionarci dalle onde medie e lunghe (per queste ultime è stato anche peggio). Direi che c'è stato quasi un sabotaggio. Semplicemente abbiamo cominciato a ignorare questo mezzo di comunicazione via via sfiniti dall'ascolto sempre più difficile ed osteggiato. Vi cito questi due esempi:
1) auto (anche le più costose) non sufficientemente schermate dal punto di vista elettromagnetico: impossibile l'ascolto OM, andare in FM o limitarsi a CD/DVD;
2) ambiente domestico: interferenze da ogni possibile elettrodomestico, interferenze (ma di più in onde corte) dal servizio ADSL (anche dei nostri vicini, quindi insopprimibile), interferenze da alimentatori in tecnologia switching per i nostri sempre più indispensabili PC.
Nessuno oggi si sognerebbe, per ascoltare le onde medie, ove prima bastava una radiolina, di dotarsi di ricevitori professionali e sistemi d'antenna costosi ed ingombranti (di fatto l'unico modo per avere ascolti puliti e decenti).
Dal lato trasmettitore, poi, ci si sono messe:
1) le nuove normative contro l'inquinamento elettromagnetico (Ceglie del Campo, vicino Bari, era a ridosso dell'abitato, tanti lamentavano di sentire Radio RAI nel citofono di casa)
2) le nuove esigenze di risparmio energetico, decretando la fine dell'era delle migliaia di kW in antenna
3) da ultima, la crisi economica
Ma ribadisco quanto detto nel precedente commento: quale valida alternativa è stata escogitata per coprire il territorio come solo le onde medie potevano fare (persino con le ultime limitazioni in potenza)?

giuseppe capurso ha detto...

per oltre 20 anni svegliamdomi ho ascoltato sulle onde medie il GR alle 7,00 e soprattutto il GR CAMPANIA ; in FM non è assolutamente possibile .Con la radiolina , mentre mi preparavo per andare a lavoro,con assoluta libertà di movimento potevo essere informato di quanto avveniva in regione ; notizie che ora non arrivano più. In alternativa dovrei piazzarmi davanti ad un pc ; non credo sia la stessa cosa...grazie RAI anche di quest'altra rinuncia ,nonostante il canone pagato ogni anno!!!

enrico lampa ha detto...

anche io da oltre 30 anni mi svegliavo al mattino alle ore 6 con la musica delle "campane" e l' inno d' Italia. Poi "le campane" sono state eliminate. Era stupenda la trasmissione condotta da Emanuela Falcetti, con inizio alle 6,10 circa, che è durata per circa 20 anni (se non ricordo male veniva trasmessa anche la domenica mattina), ma l'anno scorso tale trasmissione è stata soppressa. Con grande dolore mi sono accorto da alcuni giorni che con la mia radiolina non ricevevo più Rai uno in onde medie 657 e in un primo momento credevo che fosse stata la radiolina ad essersi guastata. Ora capisco che il glorioso ripetitore di Napoli Marcianise è stato spento. In FM non riesco assolutamente ad ascoltare Rai uno. Mi associo a quanto detto da giuseppe caruso ringraziando di tutto cuore la RAI

Anonimo ha detto...

Mi associo a tutti i commenti: anch'io per 30 anni sono andato in bagno con la mia preziosa radiolina gracchiante che trasmetteva in AM. Ascoltavo SOLO Radio 1. Vivo a Forio d'Ischia (precisamente a Panza d'Ischia, frazione di Forio) Qui radio 1 rai in fm si prende MALISSIMO e, soprattutto, trasmette dal LAZIO, per cui faticosamente e con un volume bassissimo, stamattina ho tentato di ascoltare il radiogiornale di Radio1 (il segnale debolissimo era pieno di fruscii anche con una buona radio della Sony), ho scoperto, tra l'altro, che alle 7,20 NON potevo assolutamente ascoltare VGR CAMPANIA. Ho perso per sempre il notiziario regionale della campania. Ora sto ascoltando radio2 col PC e ho intenzione di comprare una "internet radio" (sono costosissime e quasi sempre NON funzionano a pile) GRAZIE RAI. Ma anche con quella il vgr campania non potrò ascoltarlo più... Ho sempre pagato il canone, persino quello dell'autoradio, (quando si pagava). Certo resta il digitale terrestre, ma è un po scomodo portarsi il televisore in giro per casa, o restare fermi davanti ad esso per ascoltare la radio. La radio per me è sinonimo di libertà. Non mi resta altra soluzione che ascoltare radio radicale (quella si che si sente benissimo :-) ! Pietro Raicaldo

Anonimo ha detto...

Scusami ma le considerazione che ho fatto sui blog dedicati al radioascolto non erano rivolte a radiopassioni.it (mi sembra molto riduttivo e quasi offensivo paragonarlo ai vari siti e/o blog (senza fare nomi.....) sul radioascolto.
Paolo

Anonimo ha detto...

Un vero peccato,le trasmissioni in onde medie hanno segnato un'epoca, ed erano tuttora di grande utilita'!speriamo che la rai,almeno investa nel piu moderno DAB.ma ci credo poco!!

Anonimo ha detto...

Esprimo solidarietà ai radioamatori campani dall’Emilia-Romagna. Fino a che non si è rotta, mia madre si alzava tutte le mattine presto ascoltando il GR1 con una vecchia Irradio in modulazione d’ampiezza. L'autista del mio scuolabus, invece, preferiva il notiziario di Radio 2.
Da bambino non capivo cosa suscitasse tanto interesse in qualcosa che aveva l’audio pastoso, che crepitava e frusciava appena si accendeva una lampada a fluorescenza nelle vicinanze, quando nell’autoradio di mio padre mi sciroppavo Isoradio in FM con una definizione audio decisamente migliore. Poi documentandomi ho capito l’importanza delle onde medie e che sebbene peccassero di qualità audio avevano tanti vantaggi che ancora oggi l’FM se li sogna.
La vera riscoperta delle onde medie è avvenuta purtroppo soltanto l’anno scorso: ero a Malta per lavoro e, per trascorrere le giornate in compagnia di una voce amica, acquistai una radiolina: all’inizio la sintonizzai sulla radio nazionale maltese in lingua inglese sulla modulazione di frequenza, poi per curiosità mi spostai sulle MW e cominciai a muovere la manopola. All’improvviso udii una voce familiare che parlava in italiano: era la radiocronaca di Italia-Spagna amichevole del 10/08. Avevo beccato Radio Uno, in seguito seppi che trasmetteva dall’impianto di Caltanissetta. Da quel momento e fino alla fine del tirocinio appena potevo ascoltavo con le onde medie, scrissi anche un SMS di ringraziamento che fu letto in diretta.
Alle 23:00 il ripetitore nisseno si spegneva e un messaggio invitava a sintonizzarsi su Marcianise: ci provai ma il segnale era troppo debole.
Adesso non potrei più farlo: grazie tante RAI! E io pago!

Anonimo ha detto...

Generalmente io ascolto le radio FM. In questi giorni ho provato ad ascoltare la radio AM: ho notato che di giorno si sentono solamente 2 o 3 stazioni, mentre a tarda sera ricevo almeno 15 o 20 canali (alcuni dei quali stranieri). Nonostante i disturbi, ritengo che le onde medie non debbano essere abbandonate, poichè hanno il pregio di raggiungere distanze notevoli, quindi sono adatte per notiziari, talk show, previsioni meteo e messaggi di emergenza. Secondo me, la soluzione migliore per valorizzare le onde medie è diffondere il DRM, la radio digitale in banda AM. Ecco alcuni link interessanti che parlano di onde medie e radio DRM:
www.leradiodisophie.it/Proposta%20OM.html
www.drm.org

Andrea Lawendel ha detto...

Mi permetto anch'io di segnalare un sito che saltuariamente si occupa di onde medie, DRM e radiofonia digitale:

www.radiopassioni.it

francesco michi ha detto...

salve... ho letto nell'articolo che la trasmissione in AM non è illegale, ma nemmeno legale. Cosa vuol dire esattamente? Come posso saperne di più? In realtà (questo è l'obbiettivo della mia curiosoità) vorrei sapere se posso trasmettere, con quei trasmettitori in AM che si trovano in kit su internet, in un raggio limitato ad un edificio... per una mostra.

Andrea Lawendel ha detto...

Mettiamola così: trasmettere senza licenza è illegale, ma ottenere una licenza sulle medie non è neppure contemplato. Ritengo che attivare un impianto temporaneo a bassissima potenza si possa fare, commettendo però una infrazione. Si può anche sperare che nessuno la segnali!

Anonimo ha detto...

NO DAB ! Rischieremmo di perdere anche l'effeemme!