06 settembre 2012

Un Prix Italia all'insegna della sobrietà tra la benedizione laica di Michelangelo Pistoletto e la radio multimediale

La qualità dei contenuti in concorso sarà verosimilmente all'altezza di tutte le edizioni precedenti ma non riesco a sfuggire alla sensazione che il 64esimo Prix Italia in programma nell'ormai stabile sede di Torino dal 16 al 21 settembre sarà un po' sottotono, in linea con una congiuntura fatta di austerità e generale diffidenza nei confronti di una istituzione pubblica come la RAI. Tra le cose che l'Europa sta ridiscutendo da tempo c'è un'invenzione molto europea come l'ente radiotelevisivo "di Stato". Macchine di cultura, educazione e promozione sociale indubbiamente efficaci per decenni nell'era della ricostruzione e della modernizzazione seguita al conflitto di metà Novecento, gli enti pubblici hanno svolto tutti in qualche modo un ruolo di rappresentanza politica e creazione di consenso. Al prezzo di un costo economico che nessun governo, progressista o conservatore che sia, ritiene opportuno sostenere. E visto che chiudere una redazione o un servizio radiotelevisivo locale è una misura più facile da eseguire rispetto alla lotta a sprechi molto più ingenti ma anche più indiretti o politicamente sensibili, i broadcaster pubblici hanno dovuto tutti, senza eccezioni, tirare pesantemente la cinghia.
Il Prix Italia resta una istituzione prestigiosa e per quanto risicati, i margini per fare buona radio e persino buona tv ci sono ancora, come pure l'interesse da parte di un pubblico che sembra essersi stancato di modelli falsamente "attuali" da Drivein all'Isola dei famosi (ma potrei fare anche parecchi esempi radiofonici). Ci sono quindi tutte le ragioni per attendersi ottimi risultati, considerando poi che in eventi del genere, sempre un po' circensi e caciaroni, un occhio alla sobrietà non guasta certo. Non credo che sia completamente casuale la scelta di chiamare Michelangelo Pistoletto, il quasi ottantenne artista contemporaneo esponente della cosiddetta "arte povera", a tenere una lectio magistralis dedicata al "Terzo Paradiso", più recente fase di una carriera artistica partita proprio da Torino, nel 1960, con la prima personale. Terzo Paradiso è una sorta di esplorazione del simbolismo che ha trovato anche una articolazione multimediale nel progetto itinerante RAM Radioartemobile (a Firenze fino a domenica è possibile visitare l'installazione del Palcoscenico Verticale, cui ha partecipato anche Gianna Nannini). Qui comunque c'è tutto il programma della manifestazione.
Gli spazi che in tutte le recenti edizioni del Prix erano occupati dall'evoluzione della radio tra Internet e le trasmissioni digitali, quest'anno viene in pratica requisito dall'EBU, European Broadcasting Union e dagli organizzatori di Multimedia Meets Radio 2012. Diversi sono i protagonisti che la sapiente regia di Mike Mullane, responsabile News, sports and new media dell'EBU e vera anima di "MMR", farà convergere nello splendido Palazzo della Radio di via Verdi a Torino. Spiccano per esempio i casi di Soundcloud, Spotify e del team di Apple iTunes che parteciperà a un incontro sul podcasting moderato da Andrea Borgnino. Ecco anche per Multimedia Meets Radio l'agenda completa.

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