03 maggio 2012

Satellite Hinobe, un sole a quattro poli?

Diversi siti Web cospirazionisti hanno fatto eco in questi giorni a un lancio dell'Asahi Shinbun, il quotidiano giapponese, che riportava a sua volta il comunicato stampa del team di scienziati che analizzano i dati del satellite Hinode (Sunrise, nome assegnato dopo che nel pre-lancio, risalente al 2006, il satellite si era chiamato Solar-B), una missione congiunta JAXA, NASA e ESA che esplora in dettaglio l'attività magnetica del sole. La notizia riguarda un evento che a una lettura superficiale suona abbasanza inquietante. Il sole si sta trasformando in un gigantesco quadrupolo magnetico.
Il livello di risoluzione raggiunto da Hinode ha consentito in questi anni di rafforzare la nostra conoscenza sul fenomeno della "dinamo solare", l'effetto allla base della produzione delle celebri macchie, nonché degli eventi a esse correlati, come le eiezioni di massa coronale. Alla base della dinamo solare c'è il campo magnetico dell'astro: secondo la teoria le linee che congiungono i due poli del sole subiscono all'altezza dell'equatore una progressiva distorsione causata dalla diversa velocità angolare del sole alla latitudine bassa. Le linee tendono a spezzarsi, a richiudersi in maniera indipendente e a formare quindi delle "zone di interdizione" al calore che a loro volta si traducono in macchie solari (poi anche le linee del campo locale associate alle macchie si ricongiungono con le linee del campo magnetico totale dando vita agli effetti eiettivi, ma questo è un altro discorso).
In un comunicato rilasciato il 19 aprile (questa la versione originale in giapponese, ve la fornisco perché la traduzione con Google è abbastanza chiara e c'è un sacco di materiale aggiuntivo, molto meno rispetto alla traduzione inglese pubblicata nella versione del sito Hinode in questa lingua). In questi 4 anni, dice il comunicato, Hinode ha osservato in dettaglio il fenomeno dell'inversione di polarità che caratterizza, tra i tanti, il famoso ciclo solare. Ogni 11 anni circa, in corrispondenza del massimo solare, il picco di intensità raggiunto dal flusso e dal numero di macchie, i poli magnetici del sole si invertono rapidamente, il polo nord prende il posto del sud e viceversa. In base alle previsioni, questa inversione avrebbe dovuto verificarsi intorno al 2013, data appunto prevista per il nuovo massimo. Ma come forse sapete se leggete questo blog regolarmente, stiamo attraversando un periodo di intensità solare molto bassa, con un minimo di macchie che è stato prolungatissimo. Per quasi un anno anzi, il sole non ne ha praticamente avute, di macchie.
Che qualcosa stia succedendo (gli esperti ipotizzano un effetto di Dalton, o addirittura Maunder, due osservatori che nel '600 e alla fine del '700 hanno descritto periodi estremamente lunghi di minimo solare) sembrano ora testimoniarlo le osservazioni di Hinode. Quali sono le conclusioni degli astrofisici giapponesi? In quest'ultimo anno di rilevamento del flusso magnetico in corrispondenza delle regioni polari del sole si è rafforzato un fenomeno che va avanti dal 2008: il polo nord geografico del sole sta cambiando rapidamente la polarità magnetica. Normale, direte voi, con l'approssimarsi del massimo.
E invece no: il cambiamento di polarità sta accelerando, passando dal meno al più (la polarità dovrebbe cambiare già quest'anno) mentre non sta accadendo la stessa cosa al polo sud geografico, dove il segno più magnetico è assolutamente stabile. Le immagini che potete vedere, allegate a una recente testi di astrofisica e distribuite dai responsabili della missione Hinobe a corredo dei loro comunicati, sono molto evidenti. Al colore arancione corrisponde una polarità negativa, all'azzurro una positiva. Nell'immagine che riguarda le latitudini nord (coppia di immagini in alto) le chiazze arancione si diradano, cedono il posto all'azzurro (il confronto è 2008-2011 e 2009-2012), mentre alle estreme latitudini meridionali le chiazze azzurre dominano senza flessioni. Insomma, tra poco tempo rischiamo di avere un sole con quattro poli magnetici, due, positivi entrambi, in corrispondenza dei poli geografici; più verosimilmente altri due, ma col segno meno, in regioni equatoriali opposte tra loro. Un quadrupolo magnetico al posto di un dipolo.
Seguendo tale ragionamento, ci si potrebbe chiedere quali potrebbero essere le conseguenze di tale anomalia sulla dinamo solare. La quadrupla polarità potrebbe influire sul "motore" delle macchie solari, riducendone, come per una sorta di messa a terra, l'output complessivo e trascinando il sistema terra-sole verso le condizioni climatiche pre-glaciali che duecento e trecentocinquanta anni fa furono il "segno" più evidente dei minimi profondi. Nonché verso un probabile letargo delle onde corte sulle frequenze più alte.
Intanto, anche la NASA conferma, con la sua ultima stima sull'andamento del ciclo 24, che il prossimo massimo solare si raggiungerà nella primavera del 2o13 e sarà il meno intenso degli ultimi 100 anni, con un numero normalizzato di macchie pari a 60,2, contro i 118,4 del settembre 2000, in corrispondenza con il massimo del ciclo 23.

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