Fabrizio Magrone mi ha ricordato oggi un articolo apparso il 9 maggio sul sito Spaceweather, un breve testo per presentare il fenomeno dei "radio burst", vere e proprie esplosioni di rumore in banda radio associato a fenomeni solari come brillamenti. Queste esplosioni non sono tutte uguali ma sono classificate in funzione della dinamica e della loro struttura dal punto di vista spettrale. Spaceweather riporta un link in cui l'evento, registrato da un radiotelescopio del Nuovo Messico "puntato" su una frequenza di 21,1 MHz, può essere addirittura ascoltato. Questa la traccia grafica della radioesplosione, che mescola due fenomeni di Tipo III e V (la tabella classificativa inclusa viene dall'australiano IPS).
La stessa Spaceweather pubblicava qualche giorno prima un altro articolo, in cui si azzardano le prime stime sull'intensità e l'andamento del nuovo ciclo solare, il numero 24. Il picco, che dovrebbe essere raggiunto piuttosto lentamente, cioè tra quattro anni, sembra destinato a collocare il ciclo solare su un livello abbastanza basso, come non succedeva da 80 anni. Questo è il sito della NOAA dove il ciclo viene seguito passo dopo passo e dove si trovano molti grafici.
La stessa Spaceweather pubblicava qualche giorno prima un altro articolo, in cui si azzardano le prime stime sull'intensità e l'andamento del nuovo ciclo solare, il numero 24. Il picco, che dovrebbe essere raggiunto piuttosto lentamente, cioè tra quattro anni, sembra destinato a collocare il ciclo solare su un livello abbastanza basso, come non succedeva da 80 anni. Questo è il sito della NOAA dove il ciclo viene seguito passo dopo passo e dove si trovano molti grafici.
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