Non riesco a trovare conferme o link alla notizia, data stamane su Repubblica dal corrispondente Leonardo Coen, dell'intenzione da parte del sindaco moscovita Yuri Luzhkov di ripristinare la rete di altoparlanti che durante la guerra diffondeva per la capitale sovietica gli allarmi e i bollettini di guerra. Sembra che Luzhkov abbia stanziato quasi 1,8 miliardi di rubli per installare nuovi diffusori sonori in tutta la città, addirittura nelle singole case, da qui al 2014. Non si sa bene con quale scopo, propagandistico, ordine pubblico, sistema di allerta? Forse la cosa è collegata alla proposta di Luzhkov di costituire a Mosca un centro mondiale anti-terrorismo. Ho trovato solo una cronaca del New York Times del 2001, che parla della filodiffusione in Russia. Però è una bella storia. Viene citato anche Yuri Borisovich Levitan, storica voce radiofonica.
Il sindaco della capitale russa, Yuri Luzhkov, vuole potenziare la vecchia rete fonica dei tempi dell'Unione Sovietica
Mosca, altoparlanti in ogni casa per diffondere la voce del regime
dal nostro corrispondente LEONARDO COEN
Yuri Luzhkov
MOSCA - "Vnimanie, vnimanie! Govorit Moskva! Ot sovetskov informbjurò": erano gli anni della Grande Guerra Patriottica contro i nazisti, la voce stentorea di Yuri Borisovich Levitan scandiva con lentezza i bollettini dal fronte, i moscoviti, col fiato sospeso, l'ascoltavano dagli altoparlanti che il regime sovietico aveva sistemato ad ogni incrocio importante della capitale russa. Hitler voleva fucilare prima Stalin e poi subito Levitan, non solo perché l'annunciatore era ebreo ma soprattutto perché era diventato la voce della resistenza russa contro l'invasore. Fu Levitan a pronunciare il tragico ordine numero 227 del 28 luglio 1942, quando Stalin intimò alle truppe "neanche un passo indietro". Il dittatore minacciava la morte a chi seminava il panico e concludeva il suo messaggio con le parole "coraggio, la vittoria sarà nostra!".
Gli altoparlanti di Mosca rimasero al loro posto, ma ormai la loro funzione era stata travolta dal progresso: le radioline. E poi, ogni casa era collegata con la filodiffusione: la voce di Levitan scosse l'orgoglio sovietico il giorno che il primo satellite Sputnik girò attorno al pianeta, e soprattutto il 12 aprile del 1961, per confermare che l'Urss aveva lanciato nello spazio il primo cosmonauta, battendo gli Stati Uniti nella corsa alla conquista delle stelle. E tuttavia, molti moscoviti ebbero un riflesso condizionato, spalancarono le finestre di casa per ascoltare la voce dell'immarcescibile Levitan che si moltiplicava grazie alla diffusione dei vecchi altoparlanti, emblemi di un'epoca di angosce, paura e speranze.
Ebbene, qualche giorno fa il comune di Mosca ha deciso di ridare vita alla vecchia struttura delle rete fonica che durante la Guerra Fredda avrebbe dovuto giocare un ruolo essenziale per la mobilitazione della popolazione in caso di attacco nucleare: in fondo, erano sopravvissuti all'usura ancora 430 altoparlanti. Perché non riammodernarli e moltiplicarne il numero in modo da coprire interamente, o quasi, il territorio urbano? Il vulcanico sindaco 72enne Yuri Luzhkov, che ha vissuto gli anni di guerra, la denuncia dello stalinismo e la caduta dell'Urss, ha deciso di investire in questa impresa 1,76 miliardi di rubli spalmati sino al 2014 per dotare tutte le 4000 strade, piazze bulevar, prospekt della città, di modernissimi diffusori sonori. Anzi, il progetto è ancora più ambizioso: perché prevede una copertura capillare anche a livello di case. Un altoparlante per famiglia.
Paura di nuove guerre? Il documento non ne parla esplicitamente, anche se in questi giorni si sono evocati futurama bellici per la difesa dell'Artico e dei giacimenti di petrolio e gas siberiani. Però, è sottolineata la necessità di informare la cittadinanza nei casi di emergenza e solo una rete di altoparlanti come quella che coprirà Mosca entro il 2014 potrà garantirlo al 90% . Si comincerà con l'installazione in un solo distretto, poi nei siti a rischio dopodiché si passerà ai luoghi "socialmente significativi", infine negli appartamenti privati e negli androni dei caseggiati: "Vnimanie, vnimanie!", risuonerà di nuovo. Ma non con la voce del mitico Levitan, scomparso nel 1983.
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