Nicky Hager, giornalista investigativo neozelandese, nel 1996 pubblicò un libro sulle attività del suo Paese nel piano di sorveglianza elettronica mondiale ECHELON. L'obiettivo della sua inchiesta era il della Nuova Zelanda (communications security per modo di dire considerando che si trattava di intercettare quelle altrui). Hager diventò famoso e fu invitato a parlare anche al parlamento europeo, dalla Government Communications Security Bureaucommissione di inchiesta su ECHELON.
Ora - come informa il blog di Diirk Rijmenants - il suo libro è disponibile integralmente sul blog di Nicky, in formato PDF. Personalmente nutro un certo scetticismo su questi approcci complottistici alla problematica dello spionaggio. Per un motivo molto semplice: raccogliere informazioni è possibile e le agenzie governative lo fanno più o meno apertamente. Raccogliere troppe informazioni è assolutamente inutile perché non disponiamo degli strumenti necessari per correlarle tutte. Detto questo, trovo anche molto pericoloso che le amministrazioni governative e militari godano di eccessivo spazio di manovra lontano dalle regole di democrazia e trasparenza. Secret Power è un lavoro molto interessante, che soprattutto ci insegna a salvaguardare e coltivare un giornalismo capace di andare alla radice dei tanti problemi che ci circondano.
Ora - come informa il blog di Diirk Rijmenants - il suo libro è disponibile integralmente sul blog di Nicky, in formato PDF. Personalmente nutro un certo scetticismo su questi approcci complottistici alla problematica dello spionaggio. Per un motivo molto semplice: raccogliere informazioni è possibile e le agenzie governative lo fanno più o meno apertamente. Raccogliere troppe informazioni è assolutamente inutile perché non disponiamo degli strumenti necessari per correlarle tutte. Detto questo, trovo anche molto pericoloso che le amministrazioni governative e militari godano di eccessivo spazio di manovra lontano dalle regole di democrazia e trasparenza. Secret Power è un lavoro molto interessante, che soprattutto ci insegna a salvaguardare e coltivare un giornalismo capace di andare alla radice dei tanti problemi che ci circondano.
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