Chi segue questo blog anche casualmente saprà che molti dei servizi internazionali multilingue trasmessi per decenni sulle onde corte della radio a partire dagli anni 30 del secolo scorso (quando non esisteva altro mezzo per veicolare informazioni a lunga distanza e in tempo reale) oggi sono stati o vengono rapidamente smantellati. Molti di questi servizi venivano trasmessi da nazioni importanti, grazie agli enti radiofonici finanziati dal denaro pubblico, a questi si aggiungevano i servizi di nazioni più piccole, ma comunque interessate a far sentire la propria presenza all'estero o a mantenere una relazione informativa e "politica" con i propri immigrati. Tutti questi operatori oggi hanno altri mezzi di comunicazione a disposizione e altre priorità di bilancio, le onde corte non hanno (o si dice che non abbiano) un bacino d'utenza tale da giustificare la spesa e tutto viene smantellato.
Uno degli ultimi servizi sopravvissuti in Europa, quello di Voce della Grecia (che trasmette solo in greco per gli espatriati e i naviganti), verrà non solo smantellato ma addirittura rottamato. In questi giorni i tecnici che gestiscono l'impianto di Avlis hanno ricevuto la visita dei rappresentanti di una azienda incaricata di ispezionare i tralicci delle antenne, che a quanto sembra verranno abbattute e rivendute come metallo di risulta. La decisione, secondo The Greek Radio, sarebbe stata presa dal ministro delle Finanze, senza studi costi/benefici che giustifichino una scelta tanto drastica.
Il tutto si inserisce nella dolorosa vicenda della riconversione dell'ente pubblico radiotelevisivo ERT, che il governo greco ha improvvisamente chiuso e sostituito con un nuovo operatore, ovviamente più snello. In realtà la mossa non era del tutto necessario perché il bilancio di ERT non era in rosso, ma il segnale è chiaro - e tra l'altro riguarda anche economie molto più solide di quella greca: gli "enti pubblici" appartengono a un modello non più sostenibile, non a certi livelli di spesa. Un discorso per certi versi condivisibile, ma non del tutto convincente: servizio pubblico significa anche informazione potenzialmente libera e scomoda per una classe dirigente che ha molte decisioni (prese con i soldi di tutti) discutibili di cui render conto, magari per farsi perdonare.
In questi mesi di duro contrasto tra il governo e gli ex dipendenti dell'ERA, la sezione radiofonica, le onde corte di Avlis hanno funzionato quasi come una emittente pirata, annunciando a volte come Radio Grecia Libera e proponendo notiziari in inglese in aperto contrasto con le posizioni ufficiali governative. Il nuovo ente trasmissivo, NERIT, ancora non è una realtà consolidata. Al vecchio indirizzo ERT, le pagine sono ancora in costruzione e non si sa bene quanti canali radiofonici e televisivi trasmetterà. Attualmente dalla Grecia restano in piedi alcune frequenze in onde medie ma oggettivamente è difficile distinguere quali di questi siano "ufficiali" e quali proseguano le trasmissioni "nonostante tutto". Il sito "resistente" di ERTopen offre per il momento dei canali alternativi, mentre gli aggiornamenti sulla situazione si possono trovare in lingua inglese sulle pagine Web di To Vima. Mentre scrivo, le frequenze in onde corte utilizzate da Voice of Greece sembrano tutte spente e a questo punto il rischio è che il silenzio duri per sempre. Non sembra proprio di essere nell'Unione Europea.
Greek shortwave to be dismantled after order by Ministry of Finance(Submitted by radiofono.gr on Tue, 17/09/2013)
The degradation of Greek Radio is going on, having shortwave radio "Voice of Greece" as a victim. This includes 39 shortwave antenna masts hosted in Avlis, which the government plans to sell as scrap metal. The shortwave service started 75 years ago and it is still transmitting in 5 frequencies that cover the globe with shows in Greek for expatriates and foreign language news. The facilities are currently controlled by redundant ERT employes and broadcast the guerilla service of the Greek National Radio ERA. Eighteen months ago, shortwave facilities in Thessaloniki were dismantled.According to a statement by ERT employees, on Monday morning "in the shortwave broadcasting center of Avlis, a representative of a company that sells metal showed up and started taking photos of the site. After we, ERT people, asked him, we got informed that he had been mandated by the Ministry of Finance to give an offer for the dismantling of 39 masts and purchasing the metal as scrap." The name of company and the registration plate of the car are available.The union body of ERT notes that this is an area of 1160 acres, featuring 39 metal masts, with a height between 30 and 70 meters each, that function as the shortwave aerials that transmit the "Voice of Greece", the ERA-pénte, across the world."Greek shortwave started operating in 1938 and later was also used sent information to the Greek soldiers fighting Fascists in Albania. The only ones who dared to turn it off were the Nazis during the occupation. Since the liberation, it never stopped to link the country with Greek seafarers and the Diaspora. The Voice of Greece broadcasts information, entertainment, culture and tradition from Greece with programs in 12 languages, all over the globe".It is true that big broadcasters in Europe have decided to stop broadcasting via shortwave, because of cuts and because alternatives tuning possibilities are provided due to the development of technology. On the other hand, in the case of Greece. there are still generations of Greek immigrants abroad and seamen who are still affiliated with shortwave, whereas area around Greece the are still countries with low technological development. Also, it is outragious that the decision to remove an entire radio service was taken by the liquidator of the Ministry of Finance: there is no study about ceasing shortwave by any official body, although the promise was that the future of Greek broadcasting will be decided after an analysis performed by the administrative Board of the new official broadcaster .
1 commento:
Allora vado subito a cercare la vecchia QSL di Voice of Greece e la metto all'asta su Ebay! A parte gli scherzi, è una notizia molto triste e fà il paio con la deforestazione uso-riscaldamento nei dintorni di Atene nel passato inverno. Mentre le banche svizzere e cipriote si riempiono di capitali fuoriusciti dalla Grecia, i Greci tagliano e ritagliano i servizi pubblici ed il welfare, per obbedire alla Troika. Ecco, la radiotv pubblica è un esempio di servizio che dovrebbe rimanere pubblico, lontano dalle grinfie dei tycoon, indipendente dalle lobbies e in grado di coprire le diverse centinaia (o forse migliaia...) di isolette di cui è fatto il territorio nazionale, e questo non favorisce certo la sua redditività. Le ns SW invece servono più al popolo della flotta mercantile che non agli emigrati, i quali si saranno dotati nel frattempo di impianto SAT o di Internet. Insomma, le previsioni non sono positive. Auguri agli amici greci. Piero_53
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