Probabilmente non sono abbastanza romantico ma la retorica dell'astronauta che dall'orbita della stazione spaziale racconta il bello della scienza ai ragazzini delle scuole non mi ha mai convinto. Per quanto il tema possa suscitare l'interesse della stampa nei confronti della missione della Stazione Spaziale, non credo che quei quindici minuti risicati di Q&A sul cibo disidratato e il colore del cielo - pergiunta coordinato da un radioamatore patentato messo lì a fare da centralinista - possa davvero convincere gli alunni di elementari e medie ad affrontare una carriera scientifica.
Ma ora che è arrivata la notizia del lancio del Funcube-1 previsto nel novembre prossimo ci sarà modo di misurare l'efficacia di un'altra iniziativa mirata a stimolare nei giovanissimi l'amore per lo studio delle scienze attraverso il fascino combinato delle comunicazioni radio e della ricerca spaziale. Del progetto Funcube ho già avuto modo di parlare spesso. Tutto parte nel 2009 da un'idea dell'associazione radioamatoriale britannica UK Amsat in collaborazione con il suo omologo olandese: quella di sfruttare i minuscoli "nanosatelliti" che molte università e laboratori didattici stanno mettendo in orbita con diverse finalità di ricerca, per creare una formula di coinvolgimento diretto degli studenti della scuola primaria e secondaria. Con i suoi dieci centimetri di lato Funcube-1 è un nanosatellite cubico di tipo radioamatoriale e avrà quindi a bordo i transponder necessari per le comunicazioni tra radioamatori. Ma nel poco spazio disponibile ci saranno anche i sensori di un piccolo esperimento di scienza dei materiali che gli studenti potranno seguire in prima persona attraverso il monitoraggio diretto delle frequenze VHF di Funcube-1. La data di lancio, dopo gli spostamenti dovuti in passato ai problemi tecnici che hanno ritardato la tabella di marcia del vettore russo, è per il momento fissata al 21 novembre con un vettore "DNEPR" (un missile balistico intercontinentale!) dal poligono di Yasny.
Il satellite che partirà tra un paio di mesi insieme ad altri oggetti dello stesso tipo è piccolo, ma il progetto è molto articolato e ricco. Intorno a Funcube (dopo il primo lancio seguirà quello di Funcube-2, che sarà invece un elemento di una sonda orbitale multimodulare) sono nate iniziative come il Funcube Dongle, ricevitore SDR VHF-UHF condensato nell'ormai classico fattore di forma delle chiavette USB e disegnato propio per consentire la ricezione di un satellite in modalità plug and play, con un semplice personal computer e una antenna autocostruita. Per una classe di alunni, o un'intera scuola, prendere parte di questa iniziativa significa dunque imparare a utilizzare un software SDR, un programma di decodifica di valori telemetrici, saper valutare i risultati di un esperimento, riprodurne i contenuti, proporre delle varianti. Sicuramente meglio di una chiacchierata via radio con l'astronauta di turno.
Tutti i dettagli delle missioni Funcube 1 e 2 si trovano in questo pdf dell'associazione UKAmsat. L'aspetto interessante è che in linea di principio anche una scuola italiana potrebbe seguire il volo orbitale del nanosatellite (ecco, dalla stessa UKAmsat, qualche suggerimento su come fare). Si tratta praticamente di acquistare un Funcube Dongle (una spesa intorno ai 100-150 euro), o e imparare a utilizzarlo per sintonizzarsi sulla telemetria di Funcube-1. Ecco, salvo modifiche dell'ultima ora, le frequenze operative (vedere anche la tabella in alto):
Inverting linear transponder (per contatti SSB/CW tra radioamatori con licenza)
Uplink 435.150 – 435.130 MHz
Downlink 145.950 – 145.970 MHz
Telemetria dei sensori di bordo: 145.935 MHz modulazione BPSK
Altre informazioni si trovano sul sito ufficiale della missione Funcube. Qui trovate una presentazione video e qui le slide presentate in occasione del simposio
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