Piazza Maggiore è uno di quei luoghi che la mia anima della generazione di mezzo, incompiuta e solo sfiorata dalle grandi trasformazioni del dopoguerra (sarà per questo che quello che tocchiamo lo trasformiamo in cacca?), custodisce perennemente in un angolo di commossa, impotente nostalgia. Trent'anni orsono fu l'ombelico di quel remake del '68 che fu il movimento dei "settantasettini". Triste e rischioso come tutti i remake. Percorrevo le strade intorno alla magnifica piazza nelle mie estati post-riminesi, guidato da un amico che - maledizione - non c'è nemmeno più. E come tutti seguivo le cronache delle manifestazioni, degli autobus bruciati (ricordo ancora una fantastica vignetta del Male), delle cariche della polizia. Una di queste cariche fu l'assalto alla sede di Radio Alice, voce movimentista per eccellenza.
Oggi, 18 luglio, a partire dalle 22, la Cineteca di Bologna celebrerà Alice e tutta la radio nel duplice ambito delle celebrazioni marconiane e del ciclo Sotto le stelle del cinema. Prevista la presentazione del DVD della Fondazione Marconi, "Marconi racconta la sua invenzione" e alcune pellicole da intenditori, a incominciare da un documentario del 1940 intitolato "Ecco la radio!" fino al film di Guido Chiesa "Lavorare con lentezza", una rivisitazione del '77 realizzata cinque anni fa.
Non potrò esserci fisicamente, ma una parte di me non ha mai smesso di camminare per quelle strade svuotate dall'agosto, di fissare lo sguardo ventenne sulla lunga striscia metallica della meridiana di San Petronio sperando, invano, che potesse indicarci la giusta direzione. Andateci al posto mio, se potete. Bologna e la radio sono due vecchiette che meritano di essere festeggiate da piazze affollate. E giovani.
(Grazie a Gigi Nadali che mi ha inviato il comunicato dell'evento.)
Non potrò esserci fisicamente, ma una parte di me non ha mai smesso di camminare per quelle strade svuotate dall'agosto, di fissare lo sguardo ventenne sulla lunga striscia metallica della meridiana di San Petronio sperando, invano, che potesse indicarci la giusta direzione. Andateci al posto mio, se potete. Bologna e la radio sono due vecchiette che meritano di essere festeggiate da piazze affollate. E giovani.
(Grazie a Gigi Nadali che mi ha inviato il comunicato dell'evento.)
La radio degli anni '40 e le radio libere del '77
Dall’EIAR alle radio libere: questo il lungo cammino della seconda serata che Sotto le stelle del cinema dedica a Guglielmo Marconi a 100 anni dal Premio Nobel.
Domani, sabato 18 luglio, a partire dalle ore 22, nuovo appuntamento in Piazza Maggiore sulle tracce del grande fisico: in apertura la presentazione del DVD Marconi racconta la sua invenzione prodotto dalla Fondazione Marconi.
Subito dopo un prezioso documento targato 1940 e diretto da Giacomo Gentilomo, Ecco la radio!, funambolico ritratto del mezzo – all’epoca – più amato dagli italiani: Quando la radio, cantava proprio nel 1940 il divo Alberto Rabagliati…
Tutt’altra atmosfera è invece quella richiamata da Guido Chiesa in Lavorare con lentezza: realizzato nel 2004, il film in realtà muove i suoi passi nel movimentato 1977, nella Bologna delle radio libere, nella Bologna di Radio Alice. Il lavoro ti fa male / e ti manda all’ospedale, recitava in quegli anni la mitica sigla di Radio Alice…
In caso di pioggia, proiezione al Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65).
Omaggio a Guglielmo Marconi
Sabato 18 luglio, ore 22, Piazza Maggiore
Marconi racconta la sua invenzione DVD prodotto dalla Fondazione Guglielmo Marconi
a seguire:
ECCO LA RADIO! (Italia/1940) di Giacomo Gentilomo. D.: 32’ Copia proveniente da Cineteca di Bologna Da "Cineteca – speciale Sotto le stelle del cinema 2009":
Celebrazione della radio nell’epoca del suo apogeo, nelle mani dell’eclettico Gentilomo quello che poteva essere un mero esercizio di propaganda grondante di retorica sulle magnifiche sorti e progressive del medium preferito dal regime, diventa un curioso e scoppientante pastiche di generi a cavallo fra documentario, teatro di rivista, musical e di registri, dal giornalistico al burlesque. "Panorama di una giornata radiofonica realizzata col concorso degli artisti, dei maestri e delle orchestre dell’EIAR" come recitano programmaticamente i titoli di testa, "Ecco la radio! appare come la summa delle diverse tipologie di film sulla radio: rientra perfettamente nel genere promozionale, proponendo, per chi ancora ne fosse all'oscuro, un'ideale illustrazione del palinsesto dell'epoca, una sintesi della ricca mercanzia del telegrafo senza fili; rappresenta il trionfo dell'era della valvola termoionica e del feticismo per la tecnica; e infine, contemporaneamente alimenta il divismo delle voci" (Paola Valentini).
LAVORARE CON LENTEZZA (Italia/2004) di Guido Chiesa. D.: (111’) Da "Cineteca – speciale Sotto le stelle del cinema 2009":
Bologna 1977. Squalo e Pelo accettano di rapinare su commissione la Cassa di Risparmio di Piazza Minghetti scavando un tunnel sotterraneo. Per alleviare gli sforzi, si portano appresso una radiolina, e finiscono per incappare sulle frequenze fm 100.6 mhz di Radio Alice. Prima, che potesse esistere qualcosa chiamato mao-dadaismo non lo potevano nemmeno sospettare. Decidono di andare a verificare di persona. Attorno alle vicende dei due simpatici lestofanti, Guido Chiesa affastella un ritratto del 77 bolognese vivace e festoso, attraversato da punte di ironia e dolore. Lavorare con lentezza frulla eventi e personaggi in un panorama che trae forza dalla coralità dell’esperienza. Dice il regista: "Abbiamo voluto raccontare tante storie con la esse minuscola. È l'insieme delle storie a comporre il significato del film, che ognuno legge e vive secondo la sua cultura, età, provenienza". L’utopia della libertà del tempo libero convive con i traffici di in ricettatore filosofo e del suo socio marsigliese, la rivoluzione sessuale con le chiacchiere degli ex partigiani al bar, la fantasia al potere si confronta con la concretezza di facce, gesti, muri, canzoni. Chiesa, che sulla radio bolognese aveva già realizzato un documentario dal titolo Alice è in Paradiso, non ha timore di mettere anche troppa carne al fuoco e di sparare molte cartucce visive a effetto. Quel che emerge, soprattutto, è un flusso di energia. Che pare spegnersi con la morte di Francesco Lo Russo in via Mascarella e, il giorno dopo, con l’irruzione della polizia nei locali di via del Pratello.
Sotto le stelle del cinema Bologna, 6 – 29 luglio 2009 Spettacoli: Piazza Maggiore ore 22 (in caso di pioggia: Cinema Lumière – via Azzo Gardino, 65) ingresso gratuito Informazioni: www.cinetecadibologna.it/Sotto_stelle_cinema_2009
2 commenti:
Interessante il sito che mantiene viva
Radio Alice
mariu
lo sapevo che dovevo leggere radipassioni più spesso...mi sono perso questo bell'evento!!!
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